La ravennate Eva Andrini ha aperto il profilo sul social per hobby e con l’arrivo dei reel ha fatto il boom diventando una food blogger che collabora anche con Giallo Zafferano: «Potrebbe diventare un lavoro». Le servono fino a 5 ore per un video di 30 secondi che realizza da sola. In cucina ha imparato da mamma, nonna e Youtube
«Il cibo è da sempre una delle mie più grandi passioni», ci ha raccontato la ragazza alla vigilia dell’esame di maturità al liceo classico Alighieri. In un post sul suo profilo scriveva: «Cucinare, impastare, decorare, cercare nuove combinazioni e idee mi diverte moltissimo e mi dà tanta spensieratezza». Il tempo le ha fatto capire che potrebbe essere anche uno sbocco professionale: «Lo dimostra Chiara Ferragni, ma non servono i suoi follower per riuscire a campare di quello. Adesso però questo è il mio hobby perché prima di tutto però io sono una studentessa. Sto pensando di farne un lavoro, ma non come è ora. Amo poter comunicare con le persone attraverso il cibo e vorrei che fosse il mio lavoro, devo capire in che modo svilupparlo parallelamente all’università che inizierò dopo l’estate».
La pagina @evasfoodaddiction è nata all’inizio del 2019: «Doveva essere solo uno spazio in cui pubblicare le mie ricette. Per molti mesi mi seguivano solo conoscenti o persone della zona ravennate». Poi a gennaio 2021 è arrivata la svolta: «Instagram ha introdotto i reel, cioè la possibilità di pubblicare filmati di durata massima 30 secondi che vengono mostrati anche a chi non è tuo follower. Io sono stata una delle prime food blogger a usare questo formato». Ed è stata una scelta azzeccata: ad aprile 2021 “la bionda riccia che cucina” – come si autodefinisce nella bio – ha tagliato il traguardo dei centomila follower.
Instagram (lanciato nel 2010) e Tiktok (nel 2016) sono i social sui quali la studentessa sta cercando di specializzarsi più possibile «perché sono più adatti al mio modo di lavorare. Non escludo però che in futuro ci saranno altre piattaforme su cui entrare». Facebook (lanciato nel 2004) invece è già preistoria: «Ho una pagina ma non l’aggiorno da un anno perché non c’è spazio per i reel. Per certe cose ormai secondo me è un po’ morto come social, non dà possibilità di crescere».