martedì
24 Giugno 2025
natale solidale

Appello degli ucraini di Ravenna: «Non dimenticate la guerra in corso»

In città opera un'associazione di sostegno: «Ma molti hanno deciso di rientrare, fare vita da profugo non è semplice. C’è chi tornerà per le feste, anche in zone pericolose, per rivedere i parenti»

Condividi
Manifestazione Ucraini Di Ravenna
Un manifestazione della comunità ucraina di Ravenna

«Non dimenticatevi della guerra in corso in Ucraina». Questo l’appello lanciato dall’associazione “Malva -Ucraini di Ravenna” a tutta la cittadinanza e in particolare alla stampa locale.

«Nei primi mesi del conflitto – racconta la presidentessa Kateryna Shmorhay – eravamo letteralmente sommersi di richieste per meglio conoscere quanto stava accadendo. Oggi, invece, siamo un po’ amareggiati perché la questione sembra non interessare più, o quanto meno non come prima, mentre da parte nostra ce la mettiamo tutta per tenere alta l’attenzione della comunità ravennate per combattere la disinformazione e la propaganda russa. Inoltre, partecipiamo alle manifestazioni in altre città, nell’ambito del movimento informativo Forzaucraina.it, a cui prendono parte anche attivisti italiani».

Fondata nel 2015, l’associazione è diventata un punto di riferimento per gli ucraini residenti in città che, secondo i dati Istat aggiornati all’1 gennaio 2020, erano 904. Un numero rilevante ma che ovviamente non tiene conto della massiccia ondata di profughi che si è verificata soprattutto nei primi mesi della guerra e tanti arrivati Ravenna anche in via temporanea. Se si considera il bel movimento che si è creato attorno alla chiesa di San Giovanni delle Cipolla, dove la comunità ucraina è solita ritrovarsi per le sue attività, il numero delle presenze a Ravenna è molto aumentato, se non addirittura raddoppiato.

«Con la prosecuzione della guerra in modo favorevole per l’Ucraina e la liberazione di alcuni territori – spiega Kateryna –, molte persone hanno deciso di rientrare, soprattutto chi ancora aveva una casa o parenti ad aspettarle. Fare la vita da profugo in Italia non è semplice… Già l’estate scorsa, sono rimaste in città solo quelle che avevano maturato un progetto più a lungo termine in questo Paese. Per le festività natalizie, conosco tre famiglie che hanno deciso di rientrare per ricongiungersi con i propri cari, malgrado provengano da zone ancora pericolose. Sono scelte personali… Si tratta per lo più di donne con bambini che da tempo non vedono i mariti, i fratelli, i genitori».

Il morale è alto, ci tiene a precisare Kateryna, e nonostante i disagi legati anche al freddo, accentuati dai continui black-out, l’Ucraina si è organizzata in qualche modo per passare l’inverno. «Siamo tutti fiduciosi nelle nostre forze armate – spiega –, sono il nostro orgoglio, perché sono i nostri difensori, prim’ancora dei politici. Il popolo è disposto a fare sacrifici pur di vincere questa guerra. Non ci possiamo permettere di far prevalere il male, perché solo così può essere classificato ciò che ha fatto e fa la Russia».

Numerose sono le piccole iniziative promosse dall’associazione Malva in città, come la festa di San Nicola a cui hanno partecipato ben 42 bambini lo scorso 10 dicembre o i laboratori di Natale per le famiglie a CittAttiva per diffondere le tecniche pittoriche della tradizione ucraina. Qualche giorno fa, in occasione del “Concerto di Natale Ravenna-Betlemme” al teatro Alighieri, è stata organizzata una raccolta fondi per donare generatori elettrici agli ospedali ucraini di Mikolaiev e Kherson.

«Anche se siamo stati un po’ dimenticati ultimamente – aggiunge Kateryna –, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Tanti ravennati continuano ad aiutarci, come il dottor Casadio della Farmacia Dradi, che ci regala qualche medicinale da spedire in patria per curare virus e malanni di stagione, e molti altri che preferiscono restare anonimi che comprendono le mille necessità correlate alla guerra. Come si sa, ci sono molti feriti e tanti giovani che hanno subito amputazioni e che hanno bisogno di cure continue».

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi