Coldiretti lancia l’albo degli “Imprenditori presidio” per monitorare i fiumi

L’associazione guarda a quegli agricoltori radicati nella zona, in grado di individuare fragilità e criticità nei corsi d’acqua e sul territorio

Come avvenuto nel maggio 2023, anche durante le giornate del 17 e 18 settembre scorso gli agricoltori locali non hanno perso tempo, facendo  il possibile per aiutare con mezzi e attrezzature le comunità in emergenza. Oltre all’aspetto solidale, che li ha visti abbandonare le proprie aziende e abitazioni alluvionate per dare supporto e soccorso, va sottolineata l’importante opera di vigilanza preventiva che tanti hanno messo in atto, anche in piena notte, monitorando gli argini per segnalare criticità e rischi. Proprio per questo, Coldiretti Ravenna vuole riconoscere il ruolo fondamentale ricoperto dagli agricoltori nella difesa e tutela del territorio, lanciando l’idea della costituzione del primo “Albo degli Imprenditori presidio”: «Una chiamata volontaria a fare ciò che l’agricoltore fa da centinaia di anni: monitorare, controllare e curare il territorio, con verifiche preventive e periodiche sullo stato di argini, torrenti, fiumi, così da poter poi segnalare con costanza e in report dettagliati la presenza di criticità, le necessarie manutenzioni e tutto ciò che risulti utile al fine di poter garantire la sicurezza idrogeologica del territorio», spiegano dall’associazione.

Tra le storie dei tanti imprenditori, c’è chi come Augusto Matteucci (agricoltore Coldiretti di Cotignola) nella nottata del 17 settembre è intervenuto con coraggio sulla sponda del Senio, lato Bagnacavallo, tamponando falle e fontanazzi che avrebbero potuto degenerare presto in una rottura arginale: «Monitoravo la situazione insieme ad alcuni vicini di casa e colleghi – racconta Matteucci – Siamo  tutti cresciuti qui e conosciamo i problemi del fiume. A a preoccuparci, in particolare, erano le condizioni dell’argine nei pressi del ponte autostradale, già indebolito dall’alluvione 2023. La situazione era effettivamente critica, e abbiamo quindi avvisato gli enti preposti tamponando nel frattempo le ferite arginali come meglio potevamo, utilizzando terra di riporto, materiali di fortuna e persino i nostri indumenti».

È lo stesso direttore di Coldiretti Ravenna, Assuefo Zampini, a ringraziare la categoria incoraggiando le attività di presidio: «Gli agricoltori sono da sempre i primi tutori dell’equilibrio ambientale e i primi custodi del territorio, la loro attività di osservazione, in una fase in cui il sistema dei nostri fiumi è palesemente in sofferenza è ancora più importante. Come Matteucci, che ringrazio personalmente e a nome di tutta Coldiretti per essersi speso in prima persona, ci sono tantissimi associati che in quei momenti drammatici si sono messi a servizio delle proprie comunità, nel pieno spirito di Coldiretti, da sempre forza sociale del Paese».

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