Malattie rare, pazienti da tutto il mondo per farsi operare a Faenza Seguici su Telegram e resta aggiornato Dal 2010 oltre 400 persone si sono sottoposte all’intervento in anestesia locale del dottor Vanni Veronesi per curare la sindrome del midollo ancorato occulto Sono quasi 400 i pazienti italiani, provenienti da 17 diverse regioni (a cui si devono aggiungere anche 29 persone straniere da altri paesi europei, tre dagli Stati Uniti, due dal Brasile, un paziente dall’Africa e nei prossimi mesi arriverà anche la prima residente in Russia) per farsi operare all’ospedale “degli Infermi” di Faenza dal neurochirurgo Vanni Veronesi, della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia del Sistema Nervoso Periferico del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ausl della Romagna. Un metodo innovativo, il suo, e che rappresenta una sorta di unicum per il trattamento della sindrome del midollo ancorato e della sindrome del midollo ancorato occulto. Sono malattie rare e, quest’ultima, pressoché misconosciuta nella comunità medica e di difficile diagnosi, di cui il dottor Veronesi si occupa anche pubblicando articoli su autorevoli riviste scientifiche internazionali, e utilizzando anche un particolare supporto strumentale, la risonanza magnetica lombare in posizione prona (la diagnosi è comunque basata sui sintomi e sull’esito della visita medica che comprende anche specifici e particolari test). «I miei pazienti sono operati con un’innovativa tecnica chirurgica mini-invasiva in anestesia locale, che effettuo dal 2010 – racconta lo stesso Veronesi – che riduce la possibili complicanze della chirurgia tradizionale al solo taglio della cute, che nella chirurgia mini invasiva è di pochi centimetri, mentre non presenta la varie complicanze, a volte clinicamente rilevanti, della chirurgia classica in anestesia generale». Spesso i pazienti con la sindrome del midollo ancorato occulto sono adolescenti o giovani adulti che hanno sintomi agli arti inferiori, lombalgia e difficoltà nel controllo degli sfinteri – in particolare quello urinario a volte anche quello fecale – e una risonanza magnetica lombare che è nella norma. «Per questo motivo – conferma il dottor Veronesi – spesso i pazienti non hanno la diagnosi corretta e la cosa che accade più di frequente è che siano inviati a una visita dallo psichiatra perché si suppone vi siano problemi psicologici, aggiungendo così un problema al problema». Ottenere una diagnosi di queste sindromi non è appunto semplice, così ancora oggi spesso i pazienti – italiani e stranieri – condividono via social le loro problematiche ed esperienze, «finiscono con l’informarsi sul mio sito web e quindi mi contattano», spiega il neurochirurgo cesenate. Si tratta di un intervento – in anestesia locale – della durata di circa 25 minuti. «Dopo un’ora il paziente può già riprendere a camminare e la dimissione dall’ospedale generalmente avviene lo stesso giorno». Un intervento chirurgico totalmente gratuito per i pazienti italiani – coperto dal servizio sanitario nazionale – mentre per gli stranieri residenti in Europa non è sempre così perché nella maggioranza dei casi è disattesa la direttiva europea per le cure transfrontaliere, e il costo in quel caso può arrivare a superare gli 11mila euro. «I risultati sono eclatanti – conclude il dottore -, abbiamo raccolto testimonianze di persone che avevano disturbi di deambulazione, filmandoli prima e dopo il nostro intervento e riuscendo così a documentare gli incredibili e immediati benefici». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Motociclette in Pediatria per realizzare un sogno dei piccoli pazienti Un investimento da 512mila euro per ristrutturare il centro disabili Un nuovo campo da basket e un'area per bambini grazie alle donazioni di Avis Seguici su Telegram e resta aggiornato