domenica
15 Giugno 2025
Lettera aperta

Gli auguri del vescovo per Natale: «Non dimentichiamo mai la speranza»

Lorenzo Ghizzoni rivolge un messaggio positivo alla comunità. Il 24 dicembre Messa in Cattedrale alle 22, il 25 dicembre alle 10 la Messa in carcere

Condividi

24.12 2023 Ravenna; Duomo Messa Solenne Dell’arcivescovo Ghizzoni Notte Di Natale

L’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, ha scelto anche per il 2024 – come da tradizione inaugurata il primo anno del suo episcopato a Ravenna nel 2012 – di celebrare la prima Messa del giorno di Natale con i carcerati di via Port’Aurea. Il 24 dicembre alle 12, invece, l’arcivescovo sarà a tavola con le persone più sole e fragili, al pranzo di Natale organizzato dalla Caritas diocesana a Santa Teresa.

Confermati poi gli orari delle Messe della Notte della vigilia e di Natale. Ghizzoni presiederà la Messa della Notte il 24 dicembre alle 22 in Cattedrale. Il 25, oltre alla Messa celebrata nella casa circondariale alle 10, presiederà alle 18 nella Concattedrale di Cervia. Nel giorno di Natale, in Duomo le Messe seguono l’orario festivo e saranno celebrate alle 9, alle 11 e alle 18.30.

È in programma il 29 dicembre l’apertura ufficiale del Giubileo 2025 in diocesi. Una celebrazione particolare che partirà da San Giovanni Evangelista alle 16.30 e prevede la processione con una riproduzione della croce di Agnello in mosaico (realizzata dal laboratorio di Annafietta) fino al Battistero Neoniano e poi la Messa, che sarà presieduta dall’arcivescovo in Cattedrale.

La funzione si aprirà con il suono della campana di Bonifacio VIII. Datata 1300, l’anno del primo Giubileo della storia, venne donata dal pontefice all’ospizio di Primaro, un luogo di ospitalità per i pellegrini ed è arrivata fino a noi conservata al Museo arcivescovile. La processione e la Messa per l’apertura dell’Anno santo si svolgeranno anche al mattino a Cervia, con partenza alle 9.45 dalla parrocchia della Malva e arrivo nella Concattedrale.

Il 31 dicembre, infine, dopo la tradizionale Marcia della Pace che partirà alle 15 dalla chiesa di San Biagio, monsignor Ghizzoni presiederà alle 18.30 in Cattedrale la Messa di Ringraziamento con canto del Te Deum.

A pochi giorni dal Natale, Ghizzoni ha rivolto i suoi augurai alla città con una lettera aperta che riportiamo di seguito:

“Noi speravamo…” dicono i due discepoli di Emmaus a Gesù apparso dopo la sua risurrezione e da loro non riconosciuto, se non allo spezzare del Pane.

Quante volte anche noi in qualche momento abbiamo detto o pensato “speravo… avevamo sperato che…”, ma da quella malattia non c’è stata guarigione, quel tentativo non è riuscito, quel posto di lavoro non è arrivato, quel matrimonio alla fine è fallito, quella guerra non si è interrotta e le morti continuano. Quante piccole o grandi speranze sono andate deluse! Eppure, anche nella nostra “epoca delle passioni tristi” moltissimi continuano a sperare che qualcosa avverrà, che qualche personaggio ci aiuterà o che una azione comune ci porterà a migliorare la nostra vita e a conquistare qualche spazio di bene, di giustizia, di onestà, di generosità. Gli esempi non mancano. Per esempio, da noi, nella lotta contro la sciagura dell’alluvione c’è stata tanta solidarietà, tanti hanno faticato gratuitamente per aiutare chi era oppresso e colpito.  Però è vero che le speranze umane sono troppo spesso sottoposte anche al tradimento di chi commette ingiustizie o prevaricazioni e fa trionfare il suo egoismo. Tante volte il clima delle nostre comunità o degli ambienti di vita genera in noi un umore pesante e si perde fiducia negli altri o anche in noi stessi, ci si sente impotenti. Si perde speranza.

La Speranza cristiana, che noi torniamo ad annunciare ancora una volta in questo Giubileo 2025, ha però un altro contenuto e un’altra forza. Noi speriamo, crediamo e annunciamo che Gesù, il Cristo, il Signore risorto ci darà tutto quello che desideriamo in profondità: una vita senza fine, una vita piena, una vita colma di gioia, di pace, di luce, di amore vero, autentico, indistruttibile. Noi annunciamo una Speranza eterna, ma che inizia qui nella nostra storia, se ci apriamo nella fede a Colui che si è fatto uomo per noi, che ha assunto tutte le condizioni e i limiti della nostra natura, per riscattarci dalle nostre paure, dalle nostre piccolezze, dalla nostra tristezza. Lui nato a Nazaret, un villaggio sperduto del nord di Israele, è colui che ci ha portato tutto ciò che è necessario alla nostra natura umana debole e ferita, per risanarci e tornare a crescere in umanità, come Dio ci aveva pensati fina dall’inizio del mondo. Grazie a Lui possiamo raggiungere un obiettivo impossibile umanamente, quello di unirci per amore e con amore alla sua natura divina.

Lui si è fatto come noi, per farci come lui, figli nel Figlio. Il mistero del Natale ci apre a questa che è la grande verità che sta sotto e dentro tutte le nostre aspirazioni, le nostre lotte, i nostri propositi, sotto a ogni ricerca umana della felicità. Lui è l’unica risposta, quella che apre il nostro cuore e la nostra vita interiore al Dio Padre di tutti, ma apre anche le nostre relazioni coi vicini e coi lontani, a un modo nuovo di trattarci. Con Lui è apparso in tutto il suo splendore il grande dono della fraternità, dono e compito di ogni cristiano, ma desiderio spesso inconscio di ogni uomo e donna sulla terra. Il Signore Gesù, nostro fratello universale ci modella in questo cammino, se lo seguiamo e ci lasciamo amare come vuole lui, sulla via della croce, della pazienza, della umiltà, del dono sincero di sé a ogni fratello o sorella, ma via anche della gioia, della gloria, della vita piena ed eterna.

Buon Natale nella fede e nella speranza

Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo

Condividi

Notizie correlate

Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi