lunedì
07 Luglio 2025
chiesa

La Croce di Ravenna torna in processione per il Giubileo, in versione in mosaico

Il laboratorio di Annafietta ha realizzato una copia dell'opera custodita al Museo Arcivescovile

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Foto CS Annafietta Annafietta Vescovo MonsLorenzo Ghizzoni DonLorenzoRossini
Foto CS Annafietta – Annafietta_Vescovo MonsLorenzo Ghizzoni _donLorenzoRossini

La croce detta del “Vescovo Agnello”, opera di incommensurabile valore custodita oggi nel Museo Arcivescovile di Ravenna, tornerà in processione per la città in occasione del Giubileo con una versione in mosaico realizzata nel laboratorio Annafietta.

Al secondo piano del Museo Arcivescovile, nella sala circolare ricavata all’interno della torre Salustra, è esposta oggi tra i tanti tesori della cattedrale, oggetti preziosi che appartengono a diversi periodi storici e la devozione nel tempo, la famosa croce riferita all’Arcivescovo Agnello, pastore della chiesa ravennate tra il 556 e il 569, sulla base di un accenno contenuto nel Liber pontificalis che riporta “Il beatissimo Agnello fece una grande croce d’argento nella chiesa Ursiana, sopra la cattedra alle spalle del vescovo”.

Domenica 29 dicembre, in occasione della solenne apertura diocesana dell’Anno Giubilare 2025, si svolgerà un pellegrinaggio verso la Cattedrale che partirà dalla Basilica di San Giovanni Evangelista in via Farini e, percorrendo via di Roma, via Marinai, via Gordini, via Gardini, via Guerrini e via Rasponi arriverà fino in piazza Duomo dove, all’interno della Cattedrale, verrà celebrata la messa.

Per questa solenne occasione, l’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia ha deciso di riprendere l’antica tradizione di portare in processione la Croce del Vescovo Agnello. Considerando il valore inestimabile della croce originale, risalente al VI secolo e realizzata con lamine d’argento sbalzate, fissate ad un supporto di legno d’abete di 128×122 cm, si è scelto di realizzare una riproduzione delle stesse dimensioni utilizzando l’arte del mosaico bizantino, così rappresentativa nella storia di Ravenna. Ad essere incaricato della realizzazione della copia in mosaico è stato il laboratorio Annafietta in via Argentario.

Per l’opera che attraverserà le strade di Ravenna il 29 dicembre e sarà poi posta a fianco dell’altare maggiore del Duomo per tutto l’Anno Giubilare, sono state utilizzate tessere di vetro specchiato, materiale vetroso contemporaneo, per riprendere fedelmente nelle sfumature argento, piombo e bronzo gli effetti, i riflessi e le suggestioni della croce originale. In particolare, è stato riprodotto in mosaico il volto della Madonna Orante presente sull’opera custodita nel Museo Arcivescovile. L’immagine della Madonna, ricalca un’iconografia antica che trova riscontro nell’immagine della Vergine dei mosaici medievali dell’Ursiana e nella Madonna Greca, bassorilievo del XII secolo venerato nella Basilica di Santa Maria in Porto. Dall’altro lato è raffigurata la Resurrezione, con le figure a mezzo busto che rappresentano i Santi della Chiesa di Ravenna, realizzate anche nella croce originale, in momenti, epoche diverse e da artigiani e artisti ovviamente differenti.

«La croce del Vescovo Agnello – spiega don Lorenzo Rossini per l’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia – è per la nostra comunità ravennate un collegamento con le generazioni dei fedeli che ci hanno preceduto. Il suo valore, oltre che artistico, sta nella trasmissione della fede che questo segno testimonia. Portata in processione lungo i secoli durante le celebrazioni più importanti, questa croce, tornando a percorrere le strade della nostra città, testimonia ancora una volta la fede di un popolo verso Gesù Cristo, unico Salvatore del Mondo».

«Per il nostro laboratorio – dice Annafietta – è un grande onore esser stati scelti dall’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia per questo incarico. Abbiamo cercato, in ogni singolo punto della croce, di unire la storia che rappresenta, sia nella fede che nella testimonianza di un percorso lungo i secoli, al racconto del mosaico. Crediamo si tratti di un’opera musiva iconica e che saprà rappresentare Ravenna negli anni con un approccio che coniugherà passato, presente e futuro».

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