Bronzo iridato, gioia Rosetti: «Rivali non così lontani. Col lavoro li prenderemo»

Canottaggio / Tornato in nazionale dopo sette anni, il portacolori della Canottieri Ravenna al Mondiale di Sarasota ha fatto subito centro giungendo al terzo posto nell’otto azzurro. «Un risultato inaspettato quando ho deciso di rientrare a tempo pieno»

Premiazione Rosetti

Il momento della premiazione di Bruno Rosetti al Mondiale di Sarasota

Mostra i muscoli sul podio, Bruno Rosetti, nel giorno della vittoria del bronzo iridato. Tornato in nazionale dopo tanto tempo, il portacolori della Canottieri Ravenna ha infatti fatto subito centro con l’otto azzurro, capace di piazzarsi al terzo posto dietro ai colossi della Germania e ai padroni di casa degli Stati Uniti e di precedere altre potenze del canottaggio come Olanda e Nuova Zelanda. A Sarasota, in Florida, il ravennate torna a sorridere e la speranza di tutti, sua ma anche di tecnici e dirigenti italiani, è che per lui sia iniziata una seconda avventura nella nazionale piena di soddisfazioni. «Sono contentissimo di questo risultato, assolutamente inaspettato quando ho deciso di rientrare a tempo pieno. Arriva grazie a un gruppo affiatato, persone che – e non parlo solo dell’otto – formano una vera famiglia, che mi ha accolto dandomi l’opportunità di esprimermi al meglio. Grazie a loro, è un piacere stare in raduno, non senti la fatica».

«La gara – racconta Rosetti – è stata fantastica, un testa a testa fino all’ultima palata con equipaggi di enorme valore. Siamo riusciti a tenere dietro l’Olanda, bronzo a Rio di Janeiro, e questo credo dia ancora piu valore al nostro risultato. Non siamo partiti bene come al solito, ma abbiamo sempre mantenuto il contatto con gli altri equipaggi e dopo mille metri abbiamo iniziato ad aumentare il ritmo fino ad arrivare agli ultimi 400 metri, dove abbiamo cominciato una ulteriore progressione che ci ha portato al bronzo mondiale».

Per il quasi trentenne bizantino si apre quindi un nuovo capitolo della carriera azzurra e all’orizzonte, ancora lontano tre anni, si inizia intravvedere l’immagine dell’Olimpiade del 2020. «Sono tornato nel giugno dell’anno scorso dopo sette anni di stop, e la mia ultima gara con la nazionale era stato il Mondiale Under 23 del 2009, quindi non poteva esserci miglior lieto fine al mio rientro. Riguardo al futuro del nostro equipaggio sarà la direzione tecnica a decidere, però abbiamo dimostrato che questo otto ha tutte le carte in regola per andare bene. La medaglia iridata, infatti, mancava in questa specialità dal 2006. Sono carico in vista dei prossimi obiettivi, sarà dura ma gli altri non sono così lontani – termina Rosetti – dobbiamo solo continuare a lavorare per andarli a prendere».

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