RAVENNA-PERUGIA 3-2
Ravenna (3-5-2): Anacoura; Donati, Esposito (dal 34′ st Bianconi), Solini; Da Pozzo, Tenkorang, Lonardi, Di Marco (dal 30′ pt Zagre), Rrapaj (dal 34′ st Rossetti); Spini (dal 44′ st Okaka), Motti (dal 34′ st Scaringi).
A disp.: Stagni, Borra, Falbo, Luciani, Calandrini, Ilari, Sermenghi, Zakaria, Menegazzo. All. Marchionni
Perugia (4-3-3): Gemello; Calapai, Megelaitis, Dell’Orco, Giraudo; Giunti, Joselito (dal 29′ st Broh), Tumbarello, Matos, Ogunseye (dal 8′ st Montevago), Kanoute (dal 8′ st Bacchin).
A disp.: Moro, Yabre, Angella, Terrnava, Torrasi, Nwange.
All. Cangelosi.
Reti: 6’ pt Kanoute, 41′ pt Matos, 44′ pt Spini, 15′ st Donati, 17′ st Tenkorang.
Ammoniti: Esposito, Matos, Megelaitis, Solini, Motti, Rossetti.
Corner: 7-6
Recupero: 3’ e 5′.
Spettacolo al Benelli. Dopo una prima mezzora di pura sofferenza, il Ravenna cambia marcia e soprattutto modulo (anche purtroppo grazie all’infortunio di Di Marco) e strapazza il Perugia nel secondo tempo, con il risultato finale (3-2) che è perfino bugiardo considerando le occasioni da gol.
Grande merito a Spini per averla riaperta a fine primo tempo (su un filtrante non banale di Lonardi), dopo un inizio scintillante del Perugia che va con merito sul doppio vantaggio, sorprendendo i giallorossi con un 4-3-3 di zemaniana memoria. Il 3-5-2 di Marchionni è parso troppo piatto per contenere i continui inserimenti dei perugini; azzeccatissima si è rivelata la scelta di sostituire l’infortunato Di Marco con una punta, Zagre, passando al 4-3-1-2, così come già sperimentato contro il Guidonia.
Nel secondo tempo il Ravenna è devastante per almeno mezzora, con un Zagre impreciso ma spesso pericoloso, Lonardi sempre più a suo agio in cabina di regia, capitan Rrapaj molto meglio nel suo vecchio ruolo di mezzala, Tenkorang come al solito ovunque e in grado di segnare addirittura il suo sesto gol in cinque partite, pochi minuti dopo il pareggio “alla Del Piero” (o Yildiz, come volete) di un incredibile Donati, vero lusso per la categoria e anima della squadra. Ma a parte i gol, nel secondo tempo è tutto il Ravenna a essere uno spettacolo, con i 4.500 del Benelli (biglietti praticamente esauriti) che si spellano le mani.
Nel finale, ovazione anche per Okaka, tornato in campo a distanza di mesi e mesi (e un po’ si vede, naturalmente…) ed esultanza doppia per l’inaspettato ko dell’Arezzo (0-1 in casa contro il Guidonia).
Martedì si torna già in campo per il primo turno infrasettimanale, a Carpi.