giovedì
16 Ottobre 2025
Calcio serie c

L’esperto di arbitri di Sky: «Giusto annullare il gol della Samb, c’è condotta negligente dell’attaccante»

Lorenzo Fontani si occupa di questioni arbitrali e regolamento per la tv che trasmette il campionato di C: «Il portiere salta e l'avversario non può raggiungere la palla»

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«È stato giusto annullare il gol del pareggio della Sambenedettese contro il Ravenna. C’è stata carica sul portiere che è caduto a terra e ha perso la palla dalle mani, mi sembra un classico caso di cosiddetta “condotta negligente” da parte del giocatore di movimento». È il parere tecnico di Lorenzo Fontani, giornalista di Sky Sport e esperto di questioni arbitrali per la televisione che trasmette in diretta tutto il campionato di serie C.

Durante e dopo la gara del 12 ottobre al “Riviera delle Palme” (finita 0-1), i padroni di casa hanno criticato duramente l’arbitraggio di Giovanni Castellano di Nichelino. Con un comunicato ufficiale diramato il giorno seguente, la società rossoblù ha fatto sapere che «si riserva di tutelarsi nelle sedi competenti, con l’obiettivo di favorire chiarezza, trasparenza e uniformità di valutazione, nella convinzione che il confronto istituzionale sia la via più corretta per tutelare il lavoro della squadra, dello staff e dei nostri tifosi».

Sull’episodio della rete di Sbaffo annullata al 94’ per il contatto tra Anacoura e Iaiunese, il più delicato visto che avrebbe determinato un risultato diverso, abbiamo voluto raccogliere un’opinione esterna nel tentativo di smorzare i toni delle polemiche che, soprattutto sui social, hanno coinvolto anche la nostra testata “accusata di partigianeria” per aver ritenuto da subito corretta la decisione di Castellano.

Anche Fontani condivide la decisione presa dal direttore di gara: «Guardando le immagini si vede un portiere che fa una traiettoria normale per prendere il pallone e l’attaccante che indietreggia di spalle verso la porta avversaria e non ha possibilità di raggiungere la palla. Il giocatore fa anche un piccolo saltino gratuito e viene a contatto con il portiere in uscita. Non parliamo di un colpo clamoroso, ma c’è fallo». A chi sostiene che manchi la volontarietà di Iaiunese di fare fallo, Fontani risponde con un esempio: «È come nel traffico: non si ha torto solo se si decide di tamponare una persona, è sufficiente la disattenzione».

Due, quindi, gli aspetti da tenere in considerazione secondo la riflessione del giornalista di Sky che si rifà all’approccio dei designatori: l’attaccante non è fermo, ma indietreggia, e la sua impossibilità di raggiungere il pallone. «Se salto da fermo con possibilità di raggiungere la palla e un avversario salta più alto di me allora in quel caso potrei invocare la mia innocenza, ma non è andata così».

La cosiddetta “carica” avviene quando si fa fallo con il corpo ed è equiparata al colpo, alla spinta, allo sgambetto: «Il regolamento distingue tre condotte: “negligenza”, punita con il fallo e basta; “imprudenza”, punita con punizione e giallo; “vigoria sproporzionata”, punizione e rosso. Il criterio di base è sempre quello del rischio piccolo o grande che fai correre all’avversario».

Allora è vero che il portiere è intoccabile nell’area piccola? «È una leggenda metropolitana. Fino a una ventina di anni fa era scritto nel regolamento, oggi vale quello che vale per un qualsiasi contrasto a centrocampo: è fallo se c’è almeno negligenza. Poi è chiaro che c’è una sensibilità non scritta che tende a ridurre la tolleranza per i contatti sul portiere perché è l’ultimo e quindi si alzano le possibilità di gol, ma anche perché salta in alto e ha le mani occupate quindi non può proteggersi se cade e c’è un rischio maggiore di farsi male».

L’arbitro Castellano ha anche rivisto la dinamica tramite il Football video support (Fvs) a bordo campo, la novità sperimentale di questa serie C: «È in uso da pochi mesi, è presto per dare un giudizio. E teniamo anche conto che è usato da arbitri giovani con poca esperienza di campo e pochissima di uso di questi strumenti. Se confrontiamo l’uso del Var di oggi con quello di dieci anni fa si vede molta differenza dovuta anche a una maggior dimestichezza con il mezzo». Il sistema del controllo a chiamata potrebbe essere esteso al Var? «Credo che sarebbe più una perdita di tempo usato in modo tattico, perché uno strumento che controlla tutto lo svolgimento della partita difficilmente è “cieco” per qualcosa di così clamoroso che una chiamata potrebbe correggere».

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