“Un sogno che si avvera”. Con questo slogan il Circolo Tennis Massa Lombarda ha celebrato nella serata di martedì 23 dicembre la conquista dello scudetto di serie A1 maschile con una grande festa cittadina di sport e convivialità. A poco più di due settimane dalla vittoriosa finale contro il Match Ball Firenze, sui campi del Circolo della Stampa Sporting di Torino, nella ex Chiesa del Carmine tra immagini e parole, sorrisi ed emozioni forti, i protagonisti sono dunque stati giocatori, tecnici e dirigenti che hanno fatto l’impresa, una pagina storica e indimenticabile per il club romagnolo, dove da bambina ha mosso i primi passi con la racchetta Sara Errani.
Proprio il videomessaggio con i complimenti della campionessa olimpica di doppio a Parigi 2024 («È meraviglioso vedere il nome di Massa Lombarda sul tetto d’Italia: una cosa che mi riempie di felicità e di orgoglio», le sue parole), preceduto dagli highlights della sfida per il titolo, ha aperto la serie di saluti e congratulazioni “eccellenti”: Renzo Furlan, Stefano Travaglia, Walter Trusendi, Federico Gaio, Giulio Zeppieri (dal Brasile dove si sta allenando con Joao Fonseca), Jacopo Vasamì.
La serata, condotta dal giornalista Alessandro Giuliani, è stata introdotta dai saluti delle autorità, il sindaco di Massa Lombarda, Stefano Sangiorgi, e il consigliere nazionale della Fitp, Raimondo Ricci Bitti, che ha evidenziato il valore di questo exploit proprio nel momento in cui il tennis italiano detta legge a livello internazionale e il peso dello spirito di gruppo in questa competizione. “Quello che dimostra il Circolo Tennis Massa Lombarda è proprio la caparbietà di una piccola realtà che riesce a fare cose straordinarie – ha sottolineato il primo cittadino -. Oltre a questo storico scudetto, hanno centinaia di giovani allievi e, come una formichina, ogni anno aggiungono un piccolo tassello per raggiungere risultati enormi. Inoltre i dirigenti hanno dimostrato in questi anni la capacità di amalgamarsi con le altre associazioni sportive del territorio, aspetto fondamentale, come pure il supporto di tanti appassionati e degli sponsor che li accompagnano in questo percorso, a cominciare dalla Oremplast. Per questo è doveroso un grande applauso ad Oreste Pagani, che da lassù avrà gioito di questo successo, e alla sua famiglia».
Poi sul palco sono saliti proprio i dirigenti del Circolo Tennis Massa Lombarda, in testa il presidente Giorgio Errani e il consigliere Fulvio Campomori, artifice di un progetto tecnico che parte da lontano, dalla D1 di 25 anni fa. «In sede di presentazione del campionato dissi di non porre limiti alla provvidenza e che si entrava in campo sempre per vincere – ricorda il padre di Sara, da tre anni alla guida del sodalizio di via Fornace di Sopra – e per quell’affermazione qualcuno mi guardò un po’ male pensando che mi stessi allargando troppo… I ragazzi sono stati straordinari, presi per mano dal capitano Michele Montalbini, autentico ago della bilancia per come ha saputo equilibrare e gestire tutto l’organico, finendo per regalarci un’emozione indimenticabile. Mi auguro che questa impresa possa avvicinare ancora più ragazzi di Massa Lombarda allo sport, non solo al tennis, proprio per il valore educativo e formativo che lo caratterizza».
«Per mia natura sono abituato a restare con i piedi per terra – ha confermato Campomori visibilmente emozionato – però occorre riconoscere che è un lavoro d’equipe costruito nel tempo, grazie alle sinergie che siamo riusciti a mettere in campo, affidandoci a Michele Montalbini per mettere insieme e gestire gli atleti. È una squadra che dà sempre tutto, proprio per l’amicizia e il legame che esiste fra i suoi componenti, aspetto che spesso ha fatto la differenza in nostro favore».
Lo stesso Campomori ha chiamato sul palco i giovani talenti del Ct Massa Lombarda che si sono piazzati al terzo posto nazionale nel campionato Under 12 maschile (Alessandro Teodorani e Robert Cadar), ricordando anche la partecipazione alla fase di macroarea dei team Under 16, sia maschile che femminile. Non a caso nel Trofeo nazionale Fitp 2025, che tiene conto di tutti i risultati nei campionati italiani a squadre, il circolo si è piazzato al 9° posto in Italia a livello assoluto e al 14° nella graduatoria giovanile. «La grande sfida che stiamo affrontando come dirigenti è quella di lavorare a 360°, se la serie A rappresenta la punta dell’iceberg i nostril sforzi sono rivolti all’intera attività, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni», ha puntualizzato Campomori, presentando anche la squadra dei giovanissimi impegnati come raccattapalle durante i match casalinghi in A1 e consegnando loro una maglia ricordo per il tricolore conquistato.
Dopo una parentesi dedicata al libro I campioni che hanno fatto la storia del tennis di Riccardo Bisti (con prefazione di Sara Errani), è stata la volta dei giocatori, a cominciare dai romagnoli Jacopo Bilardo e Francesco Forti, accanto ad Alessio De Bernardis, Lorenzo Rottoli, Filippo e Umberto Giovannini, ciascuno dei quali ha espresso un pensiero su questa fantastica avventura, ricordando tutti l’unione del gruppo, come un’autentica famiglia. Concetti ripresi anche dal capitano Michele Montalbini. «La vera nostra forza è che questa squadra è composta da giocatori validi ma soprattutto da persone fantastiche – ha rimarcato il timoniere della formazione che si è cucita sul petto il tricolore – che mettono il cuore in qualsiasi cosa che fanno. Ed è sempre questo l’aspetto alla base della scelta per inserire di volta in volta un elemento in rosa. Ho il vantaggio di conoscere fin da ragazzini i componenti della squadra andando per lavoro a vedere le partite, il mio ruolo è dare loro fiducia e farli stare bene, per riuscire ad esprimersi al meglio».
Nel celebrare un traguardo così prestigioso non poteva mancare Giancarlo Pagani, il primo tifoso della squadra, anche nelle vesti di sponsor con l’azienda Oremplast. «È il coronamento di un sogno, forse solo mio padre Oreste poteva guardare così avanti 25 anni fa quando Fulvio Campomori si è presentato in azienda per proporci questo progetto – le sue parole, con un filo di commozione -. Lui era convinto che non ci sono ostacoli insuperabili, ma solo muri da abbattere. Questo exploit è un esempio straordinario di come investire sui giovani, crederci sempre e rialzarsi ogni volta che si cade a terra, alla fine paga. E si è proprio respirato il clima che regna in squadra: dove non arrivano con le loro qualità tennistiche, questi ragazzi arrivano con il cuore. A loro va il mio grazie per aver fatto diventare realtà il sogno di una persona che non c’è più e che sarebbe stata felicissima di essere qui a festeggiare».



