Pre-post scuola, cambia la gestione Critiche al Comune: «Gara al ribasso»

Dopo vent’anni si chiude l’esperienza della coop Progetto Crescita
Servizio a una piemontese risultata più economica per il pubblico

Da settembre non sarà più la cooperativa sociale ravennate Progetto Crescita a gestire il servizio di pre-post scuola elementare fornito dal Comune di Ravenna a 7-800 famiglie: a vincere la gara pubblica per l’affidamento fino a giugno 2019 (oltre un milione di euro in totale) è stata una cooperativa piemontese. L’esperienza di Progetto Crescita si conclude dopo vent’anni: una grande festa ai giardini pubblici nel pomeriggio del 27 maggio (giochi, animazione e trucca-bimbi) sarà l’occasione per salutare tutti quelli che hanno partecipato a vario titolo a questo ventennio. Ma c’è una coda polemica: «Un avvicendamento che ci può stare, è normale vincere o perdere gare per i servizi – sottolinea Antonio Buzzi, presidente del consorzio Solco di Ravenna al quale la cooperativa Progetto Crescita aderisce -. Siamo però delusi e rammaricati che il Comune abbia deciso di affidare il servizio con una gara che, per il meccanismo di valutazione del prezzo di offerta, risulta essere equiparata ad una gara al massimo ribasso».

Per capire meglio la critica di Buzzi occorre addentrarsi nel meccanismo tecnico di assegnazione. In gara si sono presentati tre concorrenti, sul piatto c’era il servizio di pre-post scuola per le elementari, post scuola per le materne e vigilianza sulle linee scuolabus del Comune. Graduatoria con un punteggio massimo di 100: 70 assegnabili per l’offerta tecnica e 30 per l’offerta economica. Questo fa del bando formalmente una gara a offerta economica più vantaggiosa ma per il tipo di calcolo, specifica Buzzi, ci si ritrova con una sorta di gara al massimo ribasso: «Ad esempio la differenza tra noi e i vincitori per l’aspetto economico è di appen 90 centesimi su 20 euro per bambino ma siccome si guarda al ribasso dalla base d’asta finisce che noi abbiamo ben 25 punti in meno nel totale del punteggio».

Tradotto in numeri si parla di un risparmio di 50-60 mila euro sul totale che supera il milione di euro. Numeri possibili in una sola maniera: «Avendo personale di prima nomina non ci sono i costi legati all’anzianità di servizio e agli scatti maturati ma noi crediamo che questo sia un grande valore visto che stiamo parlando di educazione ai bambini che sono il nostro futuro. Affidarsi a chi ha esperienza sarebbe un segno di qualità. Questa metodologia di affidamento, in molti casi, porta gli appalti pubblici a subire infiltrazioni di soggetti che non rispettano le regole o che, addirittura, hanno legami con la criminalità organizzata». È bene ricordare, come specifica anche Buzzi, che nel caso specifico il vincitore della gara ha ottenuto un punteggio migliore anche sull’aspetto della qualità della proposta.

Una strada alternativa, secondo la coop, ci sarebbe e si augurano che presto venga imboccata: «Quando si tratta dei servizi per la persona non è possibile ritrovarsi con gare di fatto al massimo ribasso. L’esempio virtuoso è Brescia: il Comune ha deciso zero gare al massimo ribasso». I servizi vengono affidati invitando i fornitori e poi facendo una scelta sulla base della qualità: «Il funzionario pubblico si prende la responsabilità di fare la scelta e la trasparenza sta proprio in questo», conclude Buzzi.

Il servizio di pre-post scuola copre, attualmente, 27 scuole primarie e gli operatori impegnati sono circa 50 (impegnati in media 9 ore a settimana a testa con laboratori e iniziative formative) e riguarda oggi tra i 700 e gli 800 bambini. Le famiglie pagano una retta al Comune in base al reddito. «Il servizio è stato ideato dalla nostra cooperativa come servizio privato – evidenzia Francesca Battistini, presidente di Progetto Crescita – e poi sposato dal Comune di Ravenna vista la notevole richiesta di questa modalità di accoglienza dei bambini negli orari pre e post scolastici (7.30-8.30, 13-14.30, 16.30-18, ndr). Per gli operatori della nostra cooperativa che già si occupano e che continueranno ad occuparsi dell’appoggio scolastico, è sempre stata un’attività naturale e che ben si inserisce nei rapporti con insegnanti, alunni e dirigenti scolastici». Al momento non è ancora chiaro se la nuova cooperativa intenda assumere tra le sue fila alcuni operatori del Progetto Crescita ma tra loro sembrerebbe farsi largo l’intenzione di non cambiare casacca anche in caso di offerte.

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