Anche la Rocca di Riolo nel podcast di Carlo Lucarelli sui misteri dei castelli

Un podcast di dieci puntate dedicate ai manieri dell’Emilia-Romagna, una produzione di Apt Servizi Regione Emilia-Romagna

RoccaRiolo

Una veduta di Riolo Terme

Il più famoso scrittore di noir in Italia, Carlo Lucarelli, indaga sui misteri, le congiure, gli intrighi nati all’ombra dei castelli dell’Emilia-Romagna e una delle dieci puntate del podcast riguarderà la Rocca di Riolo Terme. “Giallo in Castello” è la nuova audio serie di Lucarelli che debutta oggi, lunedì 3 aprile, sulle principali piattaforme e sui canali social di Castelli Emilia Romagna, Travel Emilia-Romagna, Castelli del Ducato (castelliemiliaromagna.it). Come se fossero tanti gialli, lo scrittore parmigiano racconta le storie misteriose che si sono consumate fra le stanze segrete dei manieri. Non si narrano i castelli concentrandosi solo su fantasmi e leggende, (che in ogni caso non mancano), bensì investigando protagonisti reali di avvenimenti drammatici e documenti storici.

«Un narratore d’eccezione per promuovere la “Loira dell’Emilia-Romagna” – commenta l’Assessore Regionale al Turismo, Andrea Corsini- attraverso uno strumento intergenerazionale, il podcast, che raccoglie sempre più appassionati. Un’esperienza unica: ascoltare Carlo Lucarelli ripercorrere gli intrighi tessuti nelle sale di un maniero, nel momento stesso in cui si attraversano quegli affascinanti spazi. Un bellissimo progetto di valorizzazione della nostra offerta di oltre cento tra castelli e antichi manieri, disseminati in tutta la Regione».

“Giallo in Castello” è una nuova produzione di Apt Servizi Regione Emilia-Romagna, cofinanziata dai Fondi Europei della regione Emilia Romagna realizzata in collaborazione con il Circuito dei Castelli del Ducato e dei vari manieri selezionati dal team di Carlo Lucarelli.

Ecco i castelli dell’Emilia-Romagna dei quali scoprire i segreti

Il Castello e la Rocca di Agazzano (Pc) e il Castello di Rivalta (Pc). Porte che si aprono misteriosamente, luci che rimangono accese, vetri trovati nelle stanze e di cui non si sa la provenienza. Negli anni sono stati compiuti sopralluoghi da parte di associazioni esperte di fantasmi: sono certe di avere rilevato tracce di presenze ultraterrene. Chissà se si tratta davvero dello spericolato conte Piermaria Scotti (1511), ancora intento alla sua guerra.

Il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino (Pr). Quella dei Pallavicino è una famiglia potente, antica, con una storia millenaria. Sono tante le avventure delle persone che hanno abitato queste mura e che hanno lasciato il segno del loro passaggio. Il loro spirito in qualche modo è rimasto, e qualche volta si fa sentire, come nel caso di quei passi di un uomo e di una donna che si odono in certe notti.

Il Castello di Bianello (Re). E’ il castello in cui Matilde di Canossa ha trascorso più tempo durante la sua vita. Ci sta vivendo ancora? Era il 2012, attorno alle 20 di una domenica di luglio, quando una turista di Parma scattò delle foto. Il giorno, scaricandole sul pc, vide che nello specchio era riflesso il profilo di una donna con lo chignon in testa, mentre nella parte scura sembrava nascosto un uomo che la stava spiando.

La Rocca di Sestola (Mo). Non è una favola o una leggenda, ma una storia vera. Siamo nel 1751 e nel castello, costruito su un aspro sperone di roccia, avvolto dal buio e imbiancato di neve, di notte volano oggetti e gli strumenti suonano da soli. Il Governatore, che si è appena insediato cerca l’aiuto di un religioso. Il finale sarà inaspettato.

La Rocca dei Bentivoglio di Valsamoggia (Bo). Chi si nascondeva dietro il nome di Lorenzo Alighieri, catturato una notte con la forza e imprigionato nel castello di Bentivoglio a Bazzano nel 1799, durante i disordini tra Francia e Austria? Era in realtà Ugo Foscolo e di mezzo c’era l’amore per una donna proibita….

Nella stessa puntata troverete l’episodio dedicato al Castello di Varano De’ Melegari (Pr) dove rimane ancora oggi il mistero su un evento realmente accaduto nel 1443: un gruppo di cinque uomini travestiti da pellegrini libera rocambolescamente un prigioniero dai sotterranei del Castello di Varano, un maniero inaccessibile con mura così spesse da resistere a ogni attacco. Il prigioniero era Annibale I di Bentivoglio.

Il Castello Estense di Ferrara. Nei sotterranei della Torre dei Leoni si consuma il finale di una storia di amore impossibile nella Ferrara del XV secolo. Il potente Niccolò d’Este, 35 anni, sposa una bellissima fanciulla di quattordici anni Laura Malatesta, figlia dei Signori di Cesena. Con il passare del tempo Laura s’innamorerà di uno dei figli di primo letto di Niccolò. E la vendetta non si farà attendere…

La Rocca di Riolo (Ra) e quella di Ravaldino (Fc). Caterina Sforza, appassionata di alchimia e della caccia, è la protagonista di queste rocche romagnole. Una donna che, nata illegittima, madre di otto figli, amante appassionata, ma anche condottiera coraggiosa è riuscita a tenere testa ai potenti della sua epoca. Si è sposata tre volte, ma sempre il destino le ha portato via l’uomo che aveva scelto. Amatissima dai suoi sudditi.

Il Castello di Castrocaro (Fc) con citata la Rocca di Ravaldino a Forlì. Una donna con un lungo vestito bianco, come da sposa, fluttua nella notte. È il 1200 e il castello appartiene al Sacro Romano Impero. La giovane è Margherita dei Conti di Castrocaro e si è appena gettata dalla torre più alta in una notte scura e senza luna. Non vuole fare il matrimonio di interesse che le famiglie hanno deciso per lei. E’ la prima delle storie del castello di Castrocaro.

La Fortezza di San Leo (Rn). Il prigioniero più celebre della storia di San Leo, fortezza minacciosa costruita nello sperone a picco sullo strapiombo su due lati, è quella dell’alchimista Conte Cagliostro, condannato dal Tribunale della Santa Inquisizione. La sua tomba non è stata mai ritrovata.  Ma non è l’unica vicenda di questa rocca…

Castello di Montebello (Rn). Nelle registrazioni fatte al Castello, si sente il rumore di un temporale, un suono roco di vento forte, e poi all’improvviso una specie di pianto, dei singhiozzi, e infine il battito di un cuore. Ma la notte della registrazione quella del 21 giugno 1990, il cielo è sereno e stellato, non c’è ombra di temporale. Esiste allora davvero il fantasma Azzurrina?

Hanno collaborato al progetto gli autori Sara Olivieri, Francesca Gianstefani, Antonello Grassi e Raffaele Pizzatti Sertorelli, coordinati da Beatrice Renzi. Il Progetto è cofinanziato dai Fondi Europei della Regione Emilia Romagna – Por Fesr 2014-2020.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24