sabato
14 Giugno 2025
Rubrica Controcinema

Fantastico “Copenhagen Cowboy”, summa dell’arte di Nicolas Winding Refn

Condividi

Copenhagen Cowboy Nicolas Winding Refn

Presentata a Venezia 2022, la serie tv Copenhagen Cowboy del regista danese Nicolas Winding Refn, sarà in onda a dicembre su Netflix. Si tratta di un neo-noir, l’unico genere praticato da NWR. A dispetto del titolo, la protagonista è una giovane ragazza di nome Miu, che arriva misteriosamente dai Balcani in Danimarca, clandestina, ospite di una megera donna serba di mezza età che gestisce col fratello un bordello di prostitute dell’Est. Ma il destino di Miu non è quello della prostituzione: lei (non sappiamo perché) è considerata, secondo le credenze magiche serbo-albanesi, una ragazza portafortuna. Miu dovrebbe finalmente rendere incinta la maitresse, sposata (per interesse di passaporto) con un danese subnormale che grufola come un maiale…

Miu è enigmatica, senza passato. All’inizio rimane indifferente a tutto lo squallore e a tutta la violenza che la circonda; finché una delle prostitute compagne di casa viene uccisa da un misterioso psicopatico serial killer, la gang serba scatena il terrore tra le ragazze, e Miu capisce che esiste qualcosa che si chiama Male, e che lei dovrà diventare la Nemesi che gli si oppone. Si vendicherà della tenutaria e del fratello, e scapperà, aiutata da una donna cinese prima e da un vecchio amico mafioso serbo poi, in un viaggio dentro una Copenhagen cupa, crudele e notturna insieme a delinquenti serbi, danesi e cinesi, micro-mafie in guerra tra di loro e al loro interno; e incontrando ancora lo psicopatico che vorrà ucciderla… La storia sfocia nel soprannaturale, perché essere Miu può essere portafortuna in alcune circostanze e portavendetta in altre…

Copenhagen Cowboy, per chi ama NWR, è fantastico, una summa totale di tutti i suoi film precedenti. Nella protagonista Miu ritroviamo tutti i personaggi malati, complessati e devastati di NWR: i criminali danesi e serbi della trilogia di Pusher; i vichingi assassini di Valhalla Rising; il folle e feroce Tom Hardy di Bronson; il triste e solitario Ryan Gosling di Drive e Solo Dio perdona; la disperata Elle Fanning di The Neon Demon.
Il buio perenne squarciato da luci al neon e colori ipertrofici, epopea di una Copenhagen calibro nove che assomiglia sempre di più alla delirante Los Angeles di Blade Runner, e una colonna sonora che penetra le immagini come una lama. Miu che per certi versi ricorda Kill Bill, per altri Cuore Selvaggio, ma infine è, come dice NWR: «la storia di origine di una super-eroina, una razza aliena che vive sulla Terra».

Dovesse uscire anche al cinema, guardatelo in sala, perché è sicuramente concepito per essere degnamente visto e ascoltato sul grande schermo. P.S. Tra le protagoniste, molto brava anche Lola Corfixen – che è figlia di NWR (in Danimarca è normale portare il cognome della madre).

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi