mercoledì
25 Giugno 2025
Rubrica Controcinema

Un thriller tutto al femminile tra horror e tocchi pulp

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Love Lies Bleeding CriticaHo visto un film molto interessante: Love Lies Bleeding, della giovane regista inglese Rose Glass, presentato al Sundance 2024 e subito recepito come un cult nel cinema indipendente americano, con protagoniste Kristen Stewart e Katy O’Brian, e con il sempre bravo Ed Harris.

Siamo negli Usa, stato del New Mexico, nel 1989. Lou (Kristen Stewart) è una giovane ragazza scontrosa e solitaria che gestisce una palestra ai margini di una città violenta e pericolosa, un luogo sporco e fetido, frequentato da malavitosi. L’unica attrattiva è un poligono all’aria aperta dove sparare e mangiare hamburger. Lou è lesbica e ha una relazione non troppo convinta con la svampita e invadente Daisy. Un giorno compare in città Jackie (Katy O’Brian), una ragazza culturista in viaggio on the road dall’Oklahoma verso Las Vegas, dove vuole partecipare al campionato nazionale di body building.

Tra Lou e Jackie scatta subito l’amore vero, fatto di passione, sudore, sesso, e anche degli steroidi che Lou regala a Jackie. Jackie ha trovato lavoro presso il poligono, proprietà di Lou Senior (Ed Harris), il padre di Lou, un crudele criminale che gestisce il contrabbando di armi con i narcos messicani con la copertura del poligono. Lou, pur odiando il padre, non è mai andata via dalla città per amore della sorella Beth, che è sposata con J.J., il braccio destro del padre, anche lui un violento piscopatico che picchia la moglie. Quando Beth finisce per l’ennesima volta in ospedale, massacrata di botte dal marito J.J., inizierà una violenta storia di crimini, sesso, violenza e fantasmi del passato…

Love Lies Bleeding è un intenso thriller tutto al femminile dalle venature pulp e horror, e infatti si fa notare per questo ribaltamento dello stereotipo di genere: è un action movie alla Bruce Willis virato al femminile lesbico, un Thelma e Louise anni ‘80 tutto punk e new wave; un po’ Cuore Selvaggio alla David Lynch, un po’ humor macabro alla Fargo, un po’ grottesco e surreale come un Pulp Fiction che incontra la Marvel e le trasformazioni da supereroi alla Hulk (non a caso Katy O’Brian ha recitato anche dentro il Marvel Cinematic Universe).

Che in questo sta l’estetica di Love Lies Bleeding: declinare le eroine al femminile in chiave Mad Max, in un anno 1989 che è il post-apocalittico dopo la fine della Guerra Fredda, ironizzando sui clichées dei protagonisti dei film d’azione. Che ora sono donne al 100%, nuove amazzoni devastate da famiglie patriarcali e destinate a uccidere per sopravvivere. I corpi femminili delle protagoniste mutano, in metafore visive forse un po’ troppo ammiccanti, ma che rappresentano una dialettica biologico-sociale dalla quale riemergere finalmente vive e libere.

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