Marketing e peni, multe e una colletta per realizzare un sogno

Ci sono storie che vale la pena raccontare, in questa città.
Una, per esempio, è quella dell’indomito addetto della Coop che pare vada in giro a sparare sui muri i video della pubblicità del nuovo Iper (che adesso si chiamerebbe Extra) un po’ dove capita. Sicuramente un paio di volte anche nientemeno che sulla facciata del municipio di Ravenna. Me l’immagino, guardarsi intorno furtivo e poi, senza farsi notare da nessuno, nel bel mezzo di piazza del Popolo, aprire l’impermeabile, tirare fuori un proiettore portatile e mandare in onda la pubblicità dell’Extracoop sul palazzetto veneziano, tra la meraviglia generale. Me l’immagino, povero cristo, mentre i vigili lo beccano, alzare le mani e dire che non c’entra niente. Ma i vigili – mentre in Comune invece brancolano nel buio, parlando di unconventional marketing – non si sono fatti scrupoli e lo hanno multato (in realtà pure due volte) lo stesso: un verbale da 400 euro per affissione abusiva, in pratica.

C’è poi un’altra storia che merita di essere raccontata, in questa città (e che credo di aver già raccontato, ma c’è un aggiornamento importante), quella dell’artista che fa alberi di Natale addobbati con riproduzioni di peni e che ora stava pensando di farne uno anche con delle vagine, non so se mi spiego. Questo autorevole esponente del mondo culturale ravennate è stato disturbato da due vigili urbani che hanno suonato alla porta del suo atelier, in pieno centro, dove in vetrina c’era l’albero con i cazzi e lo hanno multato per “oltraggio alla pubblica decenza”. C’è scritto sul verbale da 200 euro, dove viene specificato anche che l’organo sessuale maschile riprodotto dall’artista è oltretutto in posizione eretta, probabilmente un’aggravante, e pure di “oltre 20 cm”, probabilmente un’ulteriore aggravante ancora più grave, per i vigili invidiosi. Gli agenti, si sa, stavano però solo facendo il loro lavoro, ci mancherebbe.

La morale di queste due storie è un’altra. La morale è che con solo 200 euro in più il nostro artista avrebbe potuto armarsi di proiettore e proiettare sulla facciata del Municipio un cazzo eretto gigante. Quella sì che sarebbe stata una notizia per una città morta come la nostra.

Coraggio, lettori, lettrici, facciamo partire la colletta. Mandate pure i vostri soldi in redazione: ci penseremo noi a contattare l’artista e insieme possiamo realizzare un grande sogno.

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