mercoledì
25 Giugno 2025
Rubrica L'osservatorio

Quella presenza inquietante alla Festa dell’Unità

Condividi

Festaunit

Alla Festa dell’Unità, a Ravenna, come al solito non c’è nessuno, visto che la maggior parte dei ravennati su Facebook ha scritto che non ci va perché fa schifo e non vota Pd.

In realtà, lo sappiamo, ci sono le solite file ai (sempre meno) ristoranti e il sindaco è ancora De Pascale, del Pd, votato dai cittadini che ora lo faranno vincere in scioltezza anche in Regione, nonostante Facebook.

Alla Festa, poi, ci sono i soliti volontari, alcuni mummificati, altri solo sagome di cartone per farci credere che non sia cambiato nulla. Altri ancora non si vedevano da un po’: li aveva portati via Bersani, pensate, addirittura.

C’è la solita tombola, con il supertombolone dell’ultima sera che garantirà ancora una volta milioni di incassi e migliaia di bestemmie.

Il sindaco De Pascale ha già fatto il proprio comizio. Ogni sera nello spazio incontri ci sono i giornalisti dei quotidiani cartacei che imperversano quasi come a voler convincere i presenti che internet non esiste; età anagrafica alla mano, molti in effetti potrebbero persino essere d’accordo.

Intanto i ragazzini si gasano nell’area luna park, dove gli odori sono forti, il gel nei capelli è evidentemente troppo e le 15enni sono sempre più svestite. E ancora: crepes e bomboloni lasciano tracce sulle camicie bianche in stile Dem di tanti visitatori inconsapevoli; i cappelletti costano sempre di più, il vino della casa ti perfora ancora le tempie, come ai vecchi tempi.

Nel mezzo di tutto questo, incombe una presenza, minacciosa, alta e traballante, scura e inquietante, nota eppure sconosciuta: la gente in fila al Romagnolo, mentre sente sempre più forte la nostalgia della Pesca Gigante, lo guarda con curiosità, molta incertezza. Alcuni cercano di spiegare ai propri vicini che non c’è nulla da avere paura, che si tratta solo del NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT di Ravenna. “Ma come, non ce n’è un altro proprio lì, a poche decine di metri?” – dice qualche ingenuo. Certo, ma questo sarà più bello – risponde quello che sa tutto – perché lo abbiamo aspettato anni ed è costato tanti milioni di euro, zioboia.

E via, allora, tutti insieme a mangiare un’altra pizza fritta che non ci farà dormire la notte e a pensare a quanto era più bello quando la festa si faceva all’ippodromo, che eravamo tutti più giovani e la sinistra non pensava ancora a palazzetti o bike park.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi