“Skam Italia”, pietra angolare – e sociale – dell’arte visiva in tv

Skam ItaliaSkam Italia (Stagioni 1-3, 2018)
Skam è una webserie (serie tv fruibile principalmente via web o app) norvegese di qualche anno fa che è uscita senza alcun lancio e tramite clip, con attori sconosciuti e che seguiva un gruppo di adolescenti nella loro vita quotidiana, focalizzando, stagione dopo stagione (quattro) su un protagonista diverso.

Il successo è stato talmente travolgente (polverizzato Il trono di spade) che la serie è diventata un franchising, visto che è stata adattata a uno spettacolo teatrale in Danimarca ed è stata acquistata per fare un remake (fedele all’originale ma in contesto ovviamente diverso, geografico e di conseguenza sociale) in paesi come Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e ovviamente il nostro.

Skam Italia è uscito due anni fa con lo stesso format dell’originale, e cioè quindi costituito da clip molto brevi e giornaliere che seguono le vite di liceali romani, rilasciate da Timvision a mezzanotte di ogni giorno; come l’originale, ogni stagione segue un protagonista principale senza perdere di vista nessun altro personaggio della serie, ognuno dei quali accompagnato da un profilo Instagram e Facebook.

Da inizio anno la serie è stata acquistata da Netflix che ha costruito ogni puntata come gruppo di clip dai 15 ai 35 minuti contribuendo a diffondere quello che è sicuramente il principale caso televisivo italiano degli ultimi mesi. Skam è presente e futuro, va vissuto e non semplicemente visto, e racconta i suoi ragazzi come nessun’altra serie o film abbiano mai fatto finora; le storie di Eva, Martino, Eleonora sono fotografie perfette degli adolescenti della Roma liceale e dei nostri tempi, in cui ovviamente il cellulare è il mezzo principale (se non unico) di comunicazione e interazione.

Skam è il canto di libertà, gioia, dolore, aiuto e attenzione da parte dei ragazzi degli anni venti del Duemila, realizzata coi loro mezzi, senza scendere ad alcun compromesso inteso come mediazione visiva o culturale. Protagonisti accompagnati nella quotidianità da una colonna sonora eccezionale (guardate su Wikipedia), dalla camera spesso a mano che l’eccellente regia di Ludovico Bessegato (anche ideatore) e ritmati con l’innovativo montaggio di Federico Palmerini che spesso lascia al “giorno dopo” la conclusione della scena. Davvero ottimi i giovani attori, con l’unico difetto di dimostrare (e avere) qualche anno in più dei loro personaggi; difetto compensato da capacità recitative promettenti e che daranno loro modo nei prossimi anni di diventare i protagonisti di molte delle nostre visioni nostrane.

Skam Italia è la pietra angolare da qui in poi, perché è un nuovo modo di concepire l’arte visiva.
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