Ristoratori di Milano Marittima se ne vanno con i mobili del franchising, denunciati

Ritrovate pentole e stoviglie in un altro locale. A uno dei quattro revocata anche la licenza per “falsità materiale in atto pubblico”

Mr CotolettaAvevano aperto un ristorante da asporto in franchising a Milano Marittima (Mr. Cotoletta) e prima di chiuderlo definitivamente si erano portati via arredamenti e attrezzature varie ottenuti in comodato d’uso: dai frigoriferi ai forni, dalle pentole fino addirittura ai vasi di fiori, per un valore stimato di migliaia di euro. Pentolame e stoviglie sono stati recuperati in queste ore dai carabinieri in seguito al decreto di perquisizione emesso dalla procura di Ravenna alla luce dell’articolata indagine eseguida nei mesi dagli stessi militari della stazione di Milano Marittima.

A finire nei guai, denunciati per concorso nel reato di “appropriazione indebita” sono stati i quattro gestori: padre e figlio di 55 e 26 anni, entrambi pregiudicati, gestori oggi di un noto ristorante di Lido di Savio; un 26enne (risultato nullafacente) di Cesenatico e un 38enne pregiudicato invece gestore “de facto”, secondo i carabinieri, di alcuni ristoranti di Milano Marittima. Quest’ultimo è stato denunciato anche per il reato di “falsità materiale commessa da privato in atto pubblico”, poiché nel corso delle indagini è emerso che per ottenere la licenza per la gestione di un ristorante di Milano Marittima aveva presentato una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello unico delle attività produttive del Comune di Cervia, attestando il possesso dei necessari requisiti soggettivi nonostante fosse pluripregiudicato (soprattutto per reati contro il patrimonio e frode) e addirittura sottoposto a misura di prevenzione dell’avviso Orale comminatogli dal Questore della Provincia di Ravenna a fine 2015. Dopo la denuncia alla Procura della Repubblica il Comune di Cervia, a seguito della formale comunicazione avanzata dai carabinieri, ha emesso ordinanza dirigenziale di annullamento della Scia, revocando quindi la licenza.

Il 26enne è stato anche denunciato invece per i reati di “ricettazione” e “detenzione sostanze stupefacenti” poiché trovato anche in possesso di farmaci anabolizzanti, tra cui alcuni a base nandrolone.

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