Nonostante il personale cresca, le persone a tempo determinato contano un saldo negativo di 53 unità. Allarme del sindacato: «Il precariato non va alimentato»
I dati sono forniti dalla Uil Fpl provinciale. Paolo Palmarini, segretario provinciale, rileva come «l’occupazione, soprattutto in contesti dove è necessaria una continuità assistenziale, debba prioritariamente basarsi sull’occupazione stabile e quindi a tempo indeterminato», principio peraltro cindiviso con la Regione. Allo stato attuale, però, «non si sia ridotto, anzi sia sensibilmente aumentato il personale precario all’interno dell’Azienda Sanitaria».
Per questo «nel corso del 2018 andranno quindi portati a termine i processi di stabilizzazione e sin da subito banditi i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato, a partire dal concorso per infermieri. Non vorremmo infatti constatare che, al di la dei buoni principi, si continuasse ad alimentare quel precariato che politicamente la nostra Regione ha deciso di contrarre per garantire la migliore risposta ai cittadini».