L’inchiesta Black Job dei carabinieri emerse nel 2015 con gli arresti di due dipendenti dell’Ispettorato del lavoro
Si tratta della sentenza di primo grado (con rito abbreviato) per l’inchiesta Black Job condotta dai carabinieri ed emersa a dicembre 2015 quando con un’ordinanza di custodia cautelare furono arrestati i due ispettori, Gianfranco Ferrara di 62 anni e Massimo Siviero di 47. Per loro dal gup Janos Barlotti ora è arrivata una condanna rispettivamente a cinque e quattro anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. I due dal momento dell’arresto erano sospesi dal lavoro con stipendio ridotto.
Questi i quattro imprenditori condannati: due anni e otto mesi per Enrico Cangini, amministratore della società che gestiva la discoteca Pineta a Milano Marittima; due anni (pena sospesa) per Fausto Donzellini, titolare del ristorante Campaza a Fosso Ghiaia; un anno e nove mesi per Christian Falsarella che gestiva il Singita, e per Fiorangela Bertini dell’albergo Miami a Milano Marittima. Altri imprenditori sono stati invece assolti perché il fatto non sussiste: Andrea Guidi (Pineta), Andrea Accardi (Terme Punta Marina), Massimo Rebonato (Lb coop). Il titolare del Caffè della Rotonda, Massimo Natali, aveva già patteggiato un anno e otto mesi; il patron della Pousada Emilio Tondini andrà a dibattimento con rito ordinario. La procura (pm Angela Scorza) aveva chiesto sei anni per i funzionari e due e mezzo per tutti gli imprenditori.