Il tribunale di Bologna, sezione imprese, ha disposto la revoca del cda di Sirio Spa, quotata nel segmento Aim di Borsa Italiana, a seguito di un esposto denuncia da parte del collegio sindacale.
Lo rende noto un’agenzia dell’Efa, European Food Agency.
La società di Ravenna è un importante operatore della ristorazione in concessione con 90 punti vendita in Italia e 700 lavoratori, gestendo in particolare bar e ristoranti all’interno di ospedali, ma anche nella aree di servizio autostradali con il brand SirioGrill e negli aeroporti, oltre che franchisee di Burger King.
Il provvedimento, che conclude segnalando la presenza di gravi irregolarità di gestione e rischio di continuità aziendale, nomina un amministratore giudiziario. Il titolo da mercoledì 14 aprile è sospeso.
Nel 2020 – citiamo sempre l’agenzia di Efa – Sirio a causa della pandemia ha registrato una riduzione dei ricavi del 40 percento circa rispetto ai 72,2 milioni di euro del 2019 e una perdita di 14,1 milioni. Proprio mercoledì il cda aveva approvato il nuovo piano industriale per gli esercizi 2021-2025 che prevede il “superamento dell’attuale crisi sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 e un recupero di redditività, soprattutto attraverso la riduzione dei costi per personale, merci e materiali di consumo e spese generali”. La società prevede un ritorno ai livelli pre-pandemia a partire dalla metà del secondo trimestre 2022. È confermata la previsione di apertura nel secondo semestre 2021 di 12 punti vendita e nel primo semestre 2022 di 8 punti vendita, trattandosi di aperture conseguenti a gare già aggiudicate. Il nuovo Piano Industriale tiene anche conto dei 4 punti vendita acquisiti il 25 marzo 2021 da Arturo Srl.
Nel suo ricorso, il Collegio sindacale aveva prospettato una serie di asserite irregolarità attinenti – citiamo sempre Efa – alla inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi, contabili e di controllo interno, nonché delle procedure adottate dalla Società, ad irregolarità contabili, ad una indagine penale su una asserita sotto-fatturazione, a contrasti con gli organi di controllo interni ed esterni e ostacoli all’attività degli stessi, a dubbi sull’integrità del capitale sociale e sulla sussistenza della continuità aziendale, ad operazioni con parti correlate, alla violazione della disciplina degli obblighi previsti dalla normativa sull’attività di direzione e coordinamento, alla mancata comunicazione di informazioni price sensitive e di operazioni con parti correlate, e alla mancata verifica dell’esistenza per la qualifica di emittente diffuso.