Nei guai la società importatrice, che non è riuscita a fornire la documentazione adeguata
Si trovavano in un container proveniente dalla Cina, dentro a 102 scatole di cartone, controllato dai militari della 2a Compagnia della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane.
Sebbene gli apparecchi fossero stati marcati “CE”, l’importatore (una società di Forlì) ha fornito ai militari una documentazione tecnica incompleta e “non idonea ad attestare la conformità rispetto agli standard comunitari di sicurezza previsti per i prodotti elettrici”.
A specifica richiesta di integrare il carteggio, lo stesso imprenditore ha dichiarato di non essere in possesso di altra documentazione e pertanto l’intera partita di merce, da ritenersi potenzialmente pericolosa in quanto non testata da alcun ente certificatore comunitario, è stata sequestrata.
L’importatore forlivese dovrà ora rispondere – scrivono i finanzieri in una nota inviata alla stampa – di falsità ideologica dei documenti presentati in Dogana, del tentativo di frode in commercio e dell’apposizione di segni mendaci sui prodotti (il falso marchio “CE”).