Discoteca Pineta a Milano Marittima sfrattata per 140mila euro di affitti non pagati

La celebre discoteca Pineta di Milano Marittima è stato sfrattato per morosità e così è decaduta l’aggiudicazione tramite asta della gestione al gruppo dello stilista Roberto Cavalli. Per riaprire a Pasqua è una corsa contro il tempo che deve mettere d’accordo 4 soggetti

Il tribunale di Ravenna ha stabilito lo sfratto esecutivo della famosa discoteca Pineta dai locali in viale Romagna a Milano Marittima occupati fin dall’apertura sessant’anni fa. La decisione del giudice, comunicata il 3 aprile 2023, arriva per 140mila euro di affitti non pagati nel 2022 su un canone annuo di 350mila euro. Viene quindi interrotto il contratto di locazione tra Romagna srl, società proprietaria dell’immobile, e Hdp22, società milanese che a marzo 2022 aveva rilevato la gestione del club dalla società Andromeda di Cervia.

Capolinea o rilancio? Il Pineta al bivio

64570052 10157358735272938 3944202054284607488 NIl giudice ha concesso tempo fino al 15 aprile per liberare gli spazi. In astratto la sentenza potrebbe significare la fine definitiva del celebre club Pineta di Milano Marittima: riavuta a tutti gli effetti la piena disponibilità dell’immobile, Romagna può farne ora l’uso che preferisce prendendo un nuovo inquilino con qualsiasi attività. In parallelo è facile intuire che un gestore non possa pensare a un trasloco del brand: il Pineta può avere il suo appeal nella movida solo in quel luogo ormai iconico. Ma, vista proprio la notorietà del nome Pineta e il potenziale giro di affari che si muove sotto ai lampadari Swarovsky nella sala principale dove trovano spazio anche i tronchi di otto pini, è più probabile che sia solo un’ulteriore puntata di una intricata vicenda tra giustizia e imprenditoria cominciata all’inizio di marzo 2023 con il sequestro giudiziario civile dell’immobile e dell’insegna.

286315114 10160162806907938 4223266979160875687 NQuello che si può già dire con certezza è che l’eventuale sopravvivenza del Pineta, tra le più importanti e storiche discoteche di Milano Marittima, potrà arrivare solo da un tavolo a cui dovranno sedere di sicuro tre soggetti, ma forse quattro. In primis Romagna, in quanto padrone di casa. Poi il commercialista Claudio Colatorti, curatore di Andromeda che da dicembre è in liquidazione giudiziale con 1,5 milioni di euro di debiti. Ma anche l’impresa che fa capo al gruppo dello stilista Roberto Cavalli che nei giorni scorsi si è aggiudicata l’asta coordinata dallo stesso curatore per la cessione del locale in affitto d’azienda, con l’impegno a subentrare nella locazione dell’immobile con Romagna se non fosse arrivato lo sfratto come invece è accaduto. E infine non si può considerare estranea alla vicenda nemmeno Hdp22. Ma proviamo a riepilogare meglio i fatti degli ultimi trenta giorni.

Discoteca Pineta, dal sequestro allo sfratto in un mese

Dal 3 marzo scorso la gestione del Pineta non è formalmente sotto il controllo di Hdp22. È l’effetto di un provvedimento di sequestro chiesto e ottenuto da Colatorti, convinto che il passaggio del Pineta alla Hdp22 sia avvenuto senza la tutela delle garanzie per i creditori di Andromeda: troppo pochi 47mila euro (peraltro nemmeno versati entro la scadenza del 31 dicembre scorso anche se Hdp22 controbatte sostenendo di aver assunto anche parte di debiti come forma di compensazione) e poco chiara la presenza della stessa persona (il 42enne Marco Amadori di Arezzo) al vertice sia della società venditrice e sia della società acquirente. Contestuale al sequestro è arrivato anche l’affidamento in custodia allo stesso Colatorti che, nel tentativo di massimizzare le disponibilità economiche di Andromeda per soddisfare più creditori possibili, ha cercato un nuovo gestore. La ricerca ha portato al gruppo Cavalli, risultato vincitore di un’asta con altre sei aziende tra cui quella dell’europarlamentare leghista Massimo Casanova, titolare del bagno Papeete nella stessa Milano Marittima. Cavalli si è impegnato a corrispondere un affitto d’azienda al curatore e l’affitto degli immobili a Romagna. L’eventuale arrivo di una sentenza di sfratto era inclusa tra le clausole del bando promosso da Colatorti per la decadenza degli accordi presi. E così è accaduto. Il prossimo passaggio in tribunale dovrebbe essere la decadenza di quel vincolo di sequestro sull’immobile e la permanenza sull’insegna.

Il Pineta sarà aperto a Pasqua 2023?

66006109 10157408585612938 1426682466650816512 NLo scenario attuale quindi vede un immobiliarista con un locale sfitto attrezzato per attività di discoteca, un colosso del lusso interessato a fare attività di discoteca a Milano Marittima e una procedura di liquidazione che in virtù di un ricorso già presentato nel merito potrebbe vedersi riassegnare l’azienda Pineta per effetto della cancellazione dell’accordo di cessione verso Hdp22. In linea teorica Cavalli e Romagna potrebbero trovare un accordo a due, ipotesi che l’avvocato Giuseppe Della Casa, legale dell’immobiliarista, elenca tra le strade percorribili. Ma il nuovo locale non potrebbe usare il nome Pineta e, facendo attività di discoteca in quegli stessi luoghi che sono stati resi celebri dal Pineta, potrebbe sentirsi chiedere un corrispettivo per l’avviamento d’azienda dal liquidatore di Andromeda. Ora il boccino del gioco è in mano a Romagna: «La sua posizione va sentita e tenuta in considerazione», sottolinea Della Casa. Al venerdì di Pasqua mancano meno di quattro giorni: farsi trovare pronti con la musica accesa per non perdere il traino del weekend festivo è una corsa contro il tempo sempre più disperata.

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