Pineta: rinviata la decisione sul sequestro. L’ex gestore ha 1,5 mln di debiti

Il liquidatore giudiziario della società Andromeda chiede di mantenere i sigilli per riavere la discoteca. Il nuovo titolare si oppone. L’istanza di fallimento è partita da una società francese per 50mila euro di champagne non pagato

286968787 10160167669762938 8725852209440832826 NLa società che fino a un anno fa gestiva la nota discoteca Pineta a Milano Marittima è in liquidazione giudiziale con almeno 1,5 milioni di debiti, la maggior parte verso il Fisco e quindi, di fatto, verso l’intera collettività. La cifra che quantifica in parte i guai della Andromeda srl è emersa il 14 marzo in occasione della prima adunanza dei creditori e potrebbe anche crescere con l’eventuale comparsa di altri creditori alla prossima udienza di metà luglio. Al momento risultano una decina di istanze per insinuarsi nella procedura avviata dalla sentenza di liquidazione del 4 dicembre scorso. A chiedere il fallimento è stata Moet&Chandon, prestigiosa azienda francese produttrice di champagne che vanta un credito di 50mila euro.

In parallelo alla procedura di liquidazione si incastra la vicenda che il 3 marzo ha portato al sequestro giudiziario civile dell’immobile che ospita il locale in viale Romagna. L’apposizione dei sigilli è arrivata alla vigilia di quella che veniva reclamizzata come serata di apertura della stagione primaverile. Tutto annullato.

Il sequestro è l’effetto di un provvedimento d’urgenza richiesto dal commercialista Claudio Colatorti di Ravenna, curatore della procedura di liquidazione di Andromeda. In poche parole è il professionista incaricato dal tribunale per individuare le soluzioni più efficaci per garantire il maggior pagamento dei debiti.

A marzo 2022 il controllo del Pineta passò dalla Andromeda di Cervia alla Hdp22 di Milano, ma i mancati pagamenti dell’affitto da parte della società lombarda (140mila euro di arretrati a fronte di un canone annuale di 350mila) hanno portato i proprietari dell’immobile – una terza società slegata dalle altre due – a chiedere lo sfratto esecutivo. Per il 6 marzo era fissata l’udienza e in caso di accoglimento della richiesta il Pineta non avrebbe più avuto un locale dove esercitare l’attività.

La curatela ha agito con la richiesta di restituzione del Pineta da Hdp22 e il tribunale ha stabilito il sequestro. Il 6 marzo il giudice dell’istanza di sfratto ha rinviato tutto a fine mese, quando la vicenda del sequestro avrà già avuto una sua definizione.

Il ricorso promosso da Colatorti nasce anche da alcune perplessità nell’operazione tra Andromeda e Hdp22. Entrambe sono riconducibili in maniera diretta o schermata alla stessa persona, il 42enne Marco Amadori di Arezzo. Una sorta di vendita a se stesso che avrebbe lasciato Andromeda con i debiti in mano ma priva del suo principale asset.

Il curatore di Andromeda chiede di riavere la discoteca nella disponibilità della società per trovare un gestore a cui affittare l’azienda in cambio di un canone con cui pagare i creditori e anche il canone di affitto per l’immobile. La Hdp22 lamenta un danno dal sequestro per l’impossibilità di portare avanti l’attività aziendale. La decisione spetta al giudice si è riservato prendendosi tempo per esaminare il caso e decidere.

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