
Un uomo di 67 anni di Alfonsine, Alfredo Tarroni, è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per circonvenzione d’incapace ai danni di una coetanea compaesana: secondo la sentenza, in tredici anni Tarroni si è fatto consegnare circa 320mila euro dalla donna sfruttando il suo stato psichico fragile. Tarroni dovrà risarcire 80mila euro di provvisionale per la parte offesa, tutelata dall’avvocato Giacomo Foschini. La notizia è riportata dai quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola oggi, 24 novembre.
La procura aveva chiesto sette anni. La difesa (avvocato Andrea Maestri) annuncia il ricorso in appello perché non sarebbe riconoscile lo stato di incapacità di intendere e volere della persona offesa in quanto nei 13 anni contestati avrebbe fatto la ragioniera e gestito l’azienda dell’ex marito senza che altri dubitassero della sua capacità.
Il nome di Tarroni è particolarmente noto alle cronache locali per aver scontato una condanna a 22 anni e 6 mesi per l’omicidio di un carabiniere nel 1987 e per essere stato assolto in primo grado a giugno 2022 dall’accusa dell’omicidio di un altro carabiniere nello stesso anno, il cosiddetto cold case Minguzzi.
La donna aveva conosciuto Tarroni proprio dopo la sua scarcerazione e gli aveva prestato denaro credendo di aiutarlo a coprire spese legali. Tuttavia, i prestiti si sono accumulati fino a 322mila euro, portando la donna a dilapidare i risparmi di una vita e vendere una casa.
Tarroni evita il carcere poiché la pena è inferiore a quattro anni e la recidiva non è stata considerata in relazione ai fatti del 1987, unico precedente penale del condannato.