Finalmente a teatro lo spettacolo su Dachau

Due lavori di Eugenio Sideri al Rasi: Kaninchen e il nuovo Orazione epica

Elio Ragno

Elio Ragno

Doppio appuntamento con lavori firmati dal regista ravennate Eugenio Sideri al teatro Rasi di Ravenna, dove va in scena Kaninchen il 20 febbraio e debutta Orazione Epica il 21 febbraio.

E se di quest’ultimo si sa che è un recital-concerto che vede protagonisti personaggi classici come Filottete e Ulisse, Kaninchen è invece un lavoro che si iscrive a pieno titolo nel filone dell’impegno civile per cui Sideri è noto (suo per esempio lo spettacolo che il 25 aprile scorso celebrò la Liberazione in piazza) ed è già stato rappresentato più volte, anche se mai davanti a un pubblico teatrale “canonico”, ma (quasi) sempre davanti ai ragazzini delle medie.

Finalmente arriva in teatro dove non potrà che confermarsi come un monologo emozionante e toccante, in grado di parlare a cuore e testa degli spettatori, su quello che fu Dachau, il campo di prigionia e sterminio alle porte di Monaco di Baviera, il primo ad aprire i battenti, quello in cui i prigionieri venivano usati come cavie per testare resistenza e possibilità di sopravvivenza in condizioni estreme. Da cui il titolo Kanichen. In scena un bravissimo e convincente Elio Ragno. Ed è anche grazie a lui (oltreché al testo e alla regia) che il valore dello spettacolo non si limita all’operazione di memoria e denuncia, perché resta sempre lontano da toni didascalici per lasciare invece spazio all’autenticità del tragico, senza mai sforare nel lacrimevole. Una prova? La serata che di recente ha riempito il Dock 61, dove gli spazi tra palco e platea si sono azzerati e il monologo, pur senza contare sull’effetto sempre potente dello spazio teatrale, ha letteralmente incantato un pubblico fatto soprattutto (ma non solo) di adulti e decisamente variegato.

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