Prosa e contemporaneo ancora in un cartellone unico: 13 titoli tra Alighieri e Rasi

Due palcoscenici, cento protagonisti: ecco La stagione dei teatri 2017/18 di Ravenna. Previste anche otto proposte fuori abbonamento e iniziative collaterali. Nonni, direttore di Ravenna Teatro: «Siamo in una città che grazie ai suoi artisti e ai suoi operatori culturali viene presa come esperienza unica e originale»

Il Servo

Il Servo, dalla pièce teatrale “The Servant”, dal romanzo omonimo di Robin Maugham

Per il secondo anno consecutivo i due teatri cittadini, Alighieri e Rasi, uniscono le proprie programmazioni dando vita alla stagione dei teatri, cartellone volto al superamento della tradizionale separazione tra prosa e contemporaneo. Tredici titoli, trentasei repliche, otto titoli fuori abbonamento (per altre diciotto repliche), la proiezione del film di Marco Martinelli “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” e gli incontri de “I parlamenti d’aprile”. Per tutti i dettagli e le informazioni complete della programmazione si può consultare il sito di Ravenna Teatro: ravennateatro.com.

Da anni Ravenna Teatro, che cura la stagione ravennate, «porta avanti l’idea di un teatro libero da generi e distinzioni, un teatro che non ha più senso catalogare in base a vacue apparenze formali e che si vuole invece mostrare partendo da quella che è la base più genuina e ancestrale del suo essere, un composito e variegatissimo viaggio attraverso le questioni dell’uomo». La stagione 2017/18 si propone «per indagare in profondità l’indistinguibilità dei linguaggi drammaturgici di questo complesso momento storico e sociale, in una geografia sempre più affastellata di temi e riflessioni dove le distinzioni tra “classico” e “contemporaneo” fanno sempre più fatica a trovare spazio».

 

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Ale e Franz

Il cartellone in abbonamento de La stagione dei teatri 2017/18 si apre allora con lo spettacolo di Annibale Ruccello Ferdinando (Rasi, 18 novembre), testo vincitore del Premio IDI – che debuttò per la regia dello stesso autore nel 1986 – e affermatosi in questi trenta anni come un classico della drammaturgia contemporanea.

È invece una prima assoluta quella di Va pensiero, il nuovo spettacolo di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro su scrittura originale di Marco Martinelli, che si ispira a un fatto di cronaca per raccontare come la corruzione dell’Italia di oggi abbia soppiantato gli ideali risorgimentali inscritti nella musica di Giuseppe Verdi (Alighieri, da giovedì 7 a giovedì 14 dicembre, pausa lunedì 11).

Per la prima volta a Ravenna, La Bottega degli Apocrifi presenta poi Lorenzo Milani, di Stefania Marrone, in cui si racconta la storia di don Milani dalla fine, quando è troppo malato per fare scuola e resta a Firenze a combattere una delle battaglie che più gli sta a cuore: cercare di persuadere sua madre, l’agnostica intellettuale Alice Weiss, che lui non avrebbe potuto fare altrimenti e che quello che è stato ha avuto un senso (Alighieri, da giovedì 25 a domenica 28 gennaio).

Ecco quindi Il servo, da un romanzo breve di Robin Maugham del 1948 (considerato all’uscita in Inghilterra “un piccolo capolavoro di abiezione”): co-diretto da Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe, e interpretato tra gli altri da Lino Musella, racconta la vicenda di un rapporto di dominazione e assuefazione di un uomo su un altro uomo (Alighieri, mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio).

Un grande classico della commedia napoletana e del repertorio di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano, sarà impreziosito dall’interpretazione di Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, diretti da Liliana Cavani (Alighieri, da giovedì 8 a domenica 11 febbraio).

Dopo il successo della tournée internazionale di Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, premio Ubu nel 2014 per la migliore novità italiana, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano ora con Il cielo non è un fondale, il cui punto di partenza è il fenomeno irreversibile dell’urbanizzazione dei paesaggi e dei modi di vivere (Rasi, 15 febbraio).

Un’apprezzatissima Veronica Voss due stagioni fa, quest’anno Monica Piseddu è la protagonista dalla straordinaria capacità introspettiva di Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia vincitore del Premio Campiello 2010 (Rasi, venerdì 23 e sabato 24 febbraio).

Stefano Ricci, disegnatore e artista grafico di fama internazionale, che sarà al centro di Più giù, in cui disegnerà in tempo reale, con pennelli e dita, accompagnato dal contrabbasso di Giacomo Piermatti e live eletronics di Vincenzo Core (Rasi, 27 febbraio).

Emilia Romagna Teatro Fondazione porta a Ravenna La classe operaia va in paradiso, spettacolo costruito attorno alla complessa sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, alla drammaturgia di Paolo Di Paolo e ai materiali che testimoniano la genesi del film omonimo, che per il regista Claudio Longhi diventa il punto di partenza per uno sguardo ficcante sul mondo del lavoro e del precariato del nostro paese e che vede tra i protagonisti i giovane Lino Guanciale (Alighieri, da giovedì 8 a domenica 11 marzo).

E ancora ERT per Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, adattato e diretto dal quarantenne moscovita Konstantin Bogomolov, tra le voci più lucide della scena contemporanea russa, connotato da uno stile irriverente, provocatorio e contemporaneo (Alighieri, martedì 13 e mercoledì 14 marzo).

Per la prima volta all’interno della stagione ravennate arrivano poi due tra gli attori comici più amati, Ale e Franz, con Nel nostro piccolo. Gaber/Jannacci/Milano, uno spettacolo poetico e divertente sui loro illustri concittadini (Alighieri, da martedì 27 a venerdì 30 marzo).

Il Teatro dell’Elfo ed Elio De Capitani tornano a Shakespeare con Otello, spogliandolo della “tradizione” per tornare al cuore del meccanismo drammatico e della sua tragica normalità, quella di un generale potente e blandito dalla nobiltà veneziana che però frana nella sua solitudine di debolezze e dubbi (Alighieri, da venerdì 13 a domenica 15 aprile).

Infine, in Ifigenia liberata, il regista Carmelo Rifici – apprezzatissimo due anni fa a Ravenna con Il gabbiano di Cecov – indaga il mito degli Atridi dando spazio alle ragioni di tutti i personaggi della vicenda, Agamennone, Menelao, Ulisse e Clitemnestra, per porre domande sulla all’annosa questione di dove nasce la violenza, di come si può fermarla e perché il mondo resta immobile nell’incapacità di trovare un’alternativa.

«È necessario sottolineare – dice il direttore di Ravenna Teatro, Marcella Nonni – che siamo in una città che grazie ai suoi teatri, ai suoi artisti (siano essi teatranti o fotografi, musicisti o disegnatori), ai suoi operatori culturali viene presa come modello, come esperienza unica e originale».

Questi gli spettacoli oltre l’abbonamento.

TEATRO RASI
Notte d’oro – sabato 7 ottobre – ore 19
Ascoltate! Romagna relax
di Gianni Farina e Consuelo Battiston, con Consuelo Battiston, regia Gianni Farina, produzione E/Menoventi, Bellaria Film Festival in collaborazione con Drammi Collaterali.
La nostra riviera è una metropoli balneare che non ha equivalenti in Europa, ieri luogo della vita notturna internazionale, oggi tempio del relax. In scena anche un ospite “romagnolo” a sorpresa.

VULKANO
da martedì 24 a venerdì 27 ottobre – ore 21
Don Giovanni in soffitta
riscrittura scenica da Molière e Cesare Garboli drammaturgia Giulia Castellani con Valerio Apice, Giulia Castellani, Davide Tassi regia Valerio Apice produzione Teatro Laboratorio Isola di Confine.
Sganarello, sopravvissuto al suo padrone, prova ad aprirci gli occhi sulle rocambolesche seduzioni e le resistenza di Donna Elvira, ponendo la riflessione sulla nostra epoca che vive nella dittatura della maschera e dell’apparenza.

CINEMACITY MULTIPLEX
da giovedì 9 a mercoledì 15 novembre
Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
un film scritto e diretto da Marco Martinelli, soggetto Marco Martinelli e Ermanna Montanari, con Ermanna Montanari, Sonia Bergamasco, Elio De Capitani, Fagio, Christian Giroso, Roberto Magnani, Vincenzo Nemolato, Alice Protto, Massimiliano Rassu e un coro di bambine alla loro prima volta sullo schermo, produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro coproduzioneStartCinema.
Debutto al cinema di Martinelli e Montanari: un film d’arte, immaginifico e limpidamente didattico, sui vent’anni agli arresti di Aung San Suu Kyi, leader del Movimento per la democrazia in Birmania e Premio Nobel per la pace. Presentato al Biografilm Festival di Bologna e al Festival Kilowatt, al Festival della Mente di Sarzana e agli incontri di Cinematografo alla Biennale di Venezia, arriva nelle sale a partire da Ravenna.

VULKANO
da giovedì 23 a domenica 26 novembre – ore 21
Lost generation
di e con Alessandra Crocco e Alessandro Miele, produzione Progetto Demoni, con il sostegno di Kilowatt Festival.
Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda sono protagonisti di quella generazione perduta degli anni ’20 resa popolare da Ernest Hemingway con Fiesta; passano da una festa all’altra in un clima di spensieratezza fino alla grande crisi del ’29, che coincide con l’inizio della crisi del loro matrimonio.

TEATRO RASI
sabato 2 dicembre – ore 21
West
ideazione Luigi De Angelis e Chiara Lagani, drammaturgia Chiara Lagani, con Francesca Mazza, regia e spazio scenico Luigi De Angelis, produzione Fanny & Alexander, Festival Delle Colline Torinesi.
Fanny & Alexander celebrano il loro 25° anniversario ripercorrendo il loro fortunato percorso artistico con film, incontri. Il teatro Rasi ospita “West”, che ha portato Francesca Mazza al premio Ubu come miglior attrice.

VULKANO
sabato 16 e domenica 17 dicembre – ore 21
Ella
di Herbert Achternbusch traduzione Luisa Gazzero Righi con Maurizio Lupinelli, ideazione Maurizio Lupinelli e Eugenio Sideri, regia Eugenio Sideri, produzione Nerval Teatro
Herbert Achternbusch è pittore, poeta, attore di teatro, sceneggiatore, regista, racconta storie di “ordinaria follia quotidiana” spesso autobiografici. Maurizio Lupinelli porta in scena Ella, madre tenuta ai margini della società.

TEATRO RASI
martedì 16 gennaio – ore 21
Morte di Zarathustra
drammaturgia e regia Clemente Tafuri, David Beronio, con Luca Donatiello, Francesca Melis, Alessandro Romi, Felice Siciliano, produzione Teatro Akropolis.
Teatro Akropolis nasce dal sodalizio artistico tra artisti interessati alle questioni di matrice filosofico-letteraria. In questo spettacolo l’indagine parte dagli studi di Nietzsche sulla nascita della tragedia e l’abbandono dei riti dionisiaci e di come questo abbia segnato la storia dell’uomo.

TEATRO RASI
da giovedì 5 a domenica 8 aprile
I Parlamenti di aprile
I Parlamenti di aprile sono seminari che riuniscono annualmente nella sala Mandiaye N’Diaye del teatro Rasi filosofi, artisti, studiosi intorno a nodi di pensiero e di azione che il Teatro delle Albe propone di condividere a partire dal proprio percorso artistico ed esistenziale.

TEATRO RASI
da lunedì 16 a sabato 21 aprile
STANZE. Racconto per camera preparata
tratto da The bells will sound forever di Thomas Ligotti, con Massimiliano Rassu, Muna Mussie, regia Alessandro Panzavolta, produzione Orthographe con il sostegno di Villa Nappi/Marche Teatro nell’ambito del Progetto Residenze.
Orthographe è una compagnia fondata a Ravenna da Angela Longo e Alessandro Panzavolta, fin dall’inizio impegnata nella creazione di lavori che combinano arti visive, performative e teatrali. Al Rasi presenteranno spettacoli e laboratori.

TEATRO RASI
venerdì 20 aprile – ore 21
Illusioni
di Ivan Vyrypaev, traduzione e regia Teodoro Bonci del Bene, con Carolina Cangini, Kristina Likhacheva, Jacopo Trebbi, Teodoro Bonci del Bene, produzione Big Action Money.
Due coppie di sposi scoprono di non conoscere chi sia la persona con la quale hanno trascorso tutta la vita. Drammaturgo, regista e sceneggiatore russo, tra i più premiati in Europa, Ivan Vyrypaev ha firmato la regia di film presentati ai più prestigiosi festival.

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