Turismo: in provincia mai così poche presenze dal 1998. Occupati 3 letti su 10

I dati del 2014. Solo nell’anno della mucillagine si registrò
un soggiorno medio più basso. Male il mare, cresce la città d’arte

Spesso gli addetti ai lavori contestano la loro attendibilità (a compilarli sono di fatto gli stessi operatori), ma al momento sono gli unici strumenti ufficiali immediatamente (o quasi) disponibili per analizzare i flussi turistici in Italia. Si tratta dei dati Istat degli arrivi e delle presenze, quando per “arrivi” si intende il numero di turisti che vengono registrati alla reception di alberghi e altre strutture ricettive e per “presenze” invece il numero di notti trascorse dai medesimi turisti nelle strutture del territorio.

Per questo motivo sono solitamente queste ultime a fotografare al meglio l’andamento di una stagione in questo settore. Un andamento molto lento, per quanto riguarda la provincia di Ravenna in questi ultimi due anni, con il 2014 in particolare che ha fatto registrare il dato peggiore, in quanto a presenze appunto, di tutto il nuovo secolo (6.568.060 contro i 6.652.823 del già pessimo 2013). Per trovare un dato inferiore bisogna infatti risalire al 1998, quando le presenze per l’ultima volta non riuscirono a superare la soglia dei 6,5 milioni. Ed è bene sottolineare che solo tre anni prima, nel 2011, la provincia di Ravenna sforò invece la soglia dei 7 milioni di presenze, come successo solo quattro volte dagli anni ottanta (il record resta quello del 2009 con 7,2 milioni, ma la quota è stata superata oltre che nel 2011 anche nel 2007 e nell’ormai lontanissimo 1982).

Oltretutto il 2014 si chiude con il dato del soggiorno medio dei turisti peggiore di sempre, che scende sotto i 5 giorni per la prima volta nella storia (fatta eccezione per il 1989, anno della mucillagine nell’Adriatico, che fa storia a sé e si chiuse per questo motivo con solo 4,5 milioni di presenze turistiche e un soggiorno medio di 3,54 giorni). Nel 1998 di cui sopra, per esempio, il soggiorno medio era invece di circa 7 giorni; a inizio anni Ottanta addirittura sopra i dieci. Un’altra epoca.

Analizzando i dati del 2014 bisogna comunque segnalare che gli arrivi sono invece aumentati del 4 percento rispetto al 2013 (attestandosi a quota 1.357.619) con buone performance in particolare per la Romagna Faentina, la Bassa Romagna e Russi (che sul totale pesano però tutte insieme neppure il 10 percento sugli arrivi totali in provincia).

Tornando al dato più rilevante delle presenze, il segno negativo del 2014 è frutto in particolare del 4 percento in meno ottenuto dal comparto Ravenna Mare (che ha in dote il 34 percento delle presenze complessive della provincia di Ravenna), mentre la città d’arte (che rappresenta solo il 7 percento del totale) è cresciuta quasi del 4 percento. Cervia (le cui presenze sono il 54 percento del totale provinciale) resta stabile (-0,76 percento) rispetto al 2013.

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, le regioni Emilia-Romagna e Lombardia rappresentano da sole oltre il 50 percento dei visitatori italiani (terza staccatissima è la Toscana con il suo 7 percento sul totale); italiani che restano di poco sotto l’80 percento dei turisti complessivi arrivati nella nostra provincia l’anno scorso. Tra quel 20 percento di stranieri, i più numerosi sono i tedeschi (uno su quattro turisti provenienti dall’estero) davanti a quelli dell’Europa dell’Est.

Drammatico infine il dato percentuale dell’occupazione dei letti delle strutture (alberghiere ed extra-alberghiere) della provincia che nel 2014 è arrivato appena al 30 percento. E se è vero che nel 2013 era il 33, solo quattro anni prima superava addirittura il 50.

I dati regionali: Ravenna sempre seconda. In Emilia-Romagna nel 2014 sono state registrate poco più di 36 milioni di presenze, 3,5 in meno rispetto al 2013, sui 344 milioni registrati in tutta Italia. In regione la provincia di Ravenna con i suoi 6,5 milioni è al secondo posto dietro naturalmente a Rimini, che chiude il 2014 a più del doppio, di poco sotto ai 15 milioni di presenze. Terza dietro Ravenna c’è la provincia di Ferrara con 4,9 milioni e a seguire Forlì-Cesena (4,8) e Bologna (2,5). A farla da padrone e a spostare gli equilibri è come da tradizione il comparto mare.

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