Turismo, il 2019 è stato l’anno peggiore dell’ultimo triennio del comune di Ravenna

Ancora da record la città d’arte, ma pesa la crisi dei lidi, che dal 2015 non vedevano così pochi arrivi

TuristiI dati Istat sui flussi turistici (qui l’analisi generale della provincia) confermano le impressioni dei mesi scorsi: il 2019 per il comune di Ravenna è stato un altro anno da record per la città d’arte ma complessivamente la crisi dei lidi ha condizionato l’intera annata, che va in archivio come la peggiore dell’ultimo triennio.

Sono stati 614mila e spicci i turisti che si sono registrati nelle strutture ricettive del comune, in calo dell’1,2 percento rispetto al 2018, circa 16mila in meno rispetto al dato record del 2017, ma in netta crescita rispetto ai 593mila del 2016, anno in cui si è insediata la nuova giunta, che sul turismo aveva puntato molto in campagna elettorale.

Trend simile per i pernottamenti, nel 2019 poco più di 2,7 milioni (-0,9 percento, ossia circa 26mila notti in meno del 2018, che si era chiuso a sua volta con un calo rispetto al 2017, ma sono oltre 40mila le presenze in più rispetto al 2016).

Per un’analisi più trasparente è però bene considerare i dati scorporati. Ravenna città d’arte, come si diceva, continua una scalata senza precedenti, che dal 2016 ha visto crescere di anno in anno i turisti, passati dai circa 240mila del 2016 ai 264mila del 2019 (+2,8 percento sul 2018, in media si tratta di 724 turisti al giorno), a fronte di un calo dei pernottamenti di un punto percentuale rispetto a un 2018 da record per la città, che per la prima volta aveva superato quota 500mila notti (nel 2019 sono state circa 498mila quelle trascorse dai turisti, secondo risultato migliore di sempre, poche migliaia in più del 2017 e quasi 30mila in più del 2016). A crescere sono stati in particolare i turisti italiani (con incrementi importanti da Piemonte, Veneto, Puglia e dagli altri comuni dell’Emilia-Romagna) mentre gli stranieri restano stabili (con pernottamenti però in calo di quasi il 3 percento), circa un quarto del totale, con l’aumento più consistente che è il 20 percento in più dei croati (tenendo in considerazione solo le nazionalità con almeno 2mila turisti registrati) e francesi e tedeschi a farla da padroni (rispettivamente oltre 7mila ma in calo dell’1,8 percento, e oltre 9mila, stabili), davanti ai turisti della Gran Bretagna, circa 4.600, in netto aumento (+5,6 percento).

E sono proprio i turisti stranieri a rendere ancor più negativo invece il bilancio della nota dolente per il comune in questi ultimi tempi, ossia le presenze sui lidi ravennati, quest’anno penalizzati anche dal disastroso meteo di maggio. Analizzando infatti solo le nazionalità più numerose, spicca il -20 percento di arrivi dalla Francia, il -10 dalla Germania e anche il -21 percento dai Paesi Bassi, bacino che in questi anni era aumentato considerevolmente. Dall’Italia, invece, spicca il 12 percento in meno dei turisti del resto dell’Emilia-Romagna (che con 92mila presenze resta il “gruppo” più numeroso) che evidentemente hanno scelto di andare al mare nei lidi limitrofi (forse quelli di Rimini e Forlì-Cesena, in calo ma piuttosto stabili, non certo nei ferraresi, in forte crisi stando ai numeri), se non in altre regioni.

Complessivamente comunque sono stati 349mila i turisti nelle strutture ricettive dei nove lidi ravennati nel 2019, il dato peggiore mai registrato dal 2015, in calo del 4 percento rispetto al 2018 (stranieri -7,1 percento). Sostan- zialmente tengono invece i pernottamenti, 2.220.551 milioni (- 0,9 percento rispetto al 2018, di cui 1,2 milioni in strutture extra-alberghiere, leggi campeggi), circa 13mila in più rispetto al 2016 e comunque oltre 160mila in più del 2015, che rappresentò il punto più basso mai toccato dai tempi della mucillagine.

Dato irrilevante ai fini del risultato dell’intero anno, quello dei turisti di dicembre (tradizionalmente il più basso dopo quelli di gennaio e febbraio) negli ultimi tempi ha assunto un valore simbolico a Ravenna visto il dibattito in città sulle iniziative natalizie messe in campo dalla nuova Amministrazione. Un investimento di circa 200mila euro spesso conte- stato dall’opposizione (al centro del dibattito è finito il cosiddetto videomapping) e che nel 2018 aveva portato però anche a un ritorno in termini di presenze turistiche. Il dicembre 2019 invece (complice forse anche la chiusura di Mirabilandia) segna un netto calo, con quasi il 20 percento di turisti in meno arrivati nel comune rispetto al 2018 (in valore assoluto sono oltre mille) e un calo del 2,5 percento dei pernottamenti (che arriva al 10 percento se si considera solo la città d’arte).

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