Il presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi, ha rassegnato le dimissioni dal comitato dell’Autorità portuale dove sedeva in rappresentanza dei terminalisti. Le dimissioni annunciate con una lettera inviata agli organi competenti e alla stampa (versione integrale in pdf dal link in fondo alla pagina) arriva all’indomani di un weekend segnato dal duro scontro a colpi di comunicati stampa tra Industriali e Ap (vedi tra gli articoli correlati). Era stato Ottolenghi il primo a uscire pubblicamente con critiche pesanti al progetto per la piattaforma logistica voluto da Ap definito «incomprensibile e sbagliato» esprimendo poi «angoscia» per gli espropri ai privati. La replica di Di Marco era stata velenosa respingendo accuse di alterazione della concorrenza.
Ottolenghi ora lascia la poltrona e affonda la stoccata con critiche pesanti. Tutto è incentrato sui lavori di approfondimento del Canale Candiano che Ottolenghi ritiene indispensabili: «Ho sostenuto in tutte le sedi quanto sia vitale per il nostro porto e per tutto il territorio di Ravenna l’escavo e lo sosterro sempre. Il progetto di escavo è ancora soltanto un progetto, sempre più immobiliare e sempre meno marittimo. Non sono capace di partecipare in ossequioso silenzio né di subire non condivisibili accuse di conflitto di interesse e non penso di poter votare scelte che non capisco e che impegnano ingenti somme dei cittadini».
Il presidente di Confindustria conclude con un augurio: «Mi sono sbagliato alcune volte nella mia vita personale e professionale ma mai come questa volta spero di sbagliarmi nel mio giudizio sulle scelte dell’Autorità portuale».