Presidio degli operai Micron-Mineral da Confindustria per impedire la chiusura Seguici su Telegram e resta aggiornato Previsto il licenziamento di 21 persone. Il 29 febbraio scioperoe manifestazione. Il Comune incontra i vertici della multinazionale Sciopero per tutta la giornata di lunedì 29 febbraio con presidio davanti alla sede di Confindustria in concomitanza con l’incontro tra l’associazione di categoria e la direzione aziendale: i lavoratori della Micron-Mineral di Ravenna alzano la voce dopo la comunicazione aziendale del 15 febbraio di chiusura dello stabilimento con il licenziamento di tutti i 21 impiegati e la successiva lettera di apertura della procedura di mobilità del 22 febbraio. La decisione dello sciopero e del presidio è stata presa nell’assemblea del 22 febbraio scorso, svolta con la Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali di categoria Feneal, Filca e Fillea: la richiesta è il ritiro immediato dei licenziamenti e della decisione di chiusura dello stabilimento e una politica di rilancio e investimenti per rilanciare e/o convertire la produzione dello stabilimento di Ravenna, senza che questo comporti perdita di posti di lavoro e professionalità. La Micron-Mineral è un’azienda del settore cemento con impianto di produzione e commercializzazione del marchio Grancem con uno stabilimento nella zona portuale di via Classicana. L’azienda si è insediata a Ravenna nel 2003 ed è stata rilevata dal gruppo Holcim nel 2008, gruppo che ha altri stabilimenti nel nord Italia e che fa parte della multinazionale leader mondiale nel settore cemento Lafarge. Per il tardo pomeriggio del 29 febbraio è stata fissata una riunione con l’assessore comunale alle Attività produttive, Massimo Cameliani, e i vertici della Lafarge-Holchim: «Il Comune – si legge in una nota diffusa da Palazzo Merlato – è al fianco dei lavoratori sulla vertenza. Da accordi tra l’assessore e i sindacati è scaturita la decisione di fissare un incontro per domani mattina, 26 febbraio, in municipio per fare il punto sulla vertenza». Per lavoratori e sindacati la decisione della chiusura «è inaccettabile sia per il merito che per le conseguenze drammatiche dal punto di vista occupazionale, l’annuncio è arrivato in modo completamente inaspettato con un metodo tipico delle multinazionali che chiudono stabilimenti e licenziano lavoratori senza tener in nessun conto le ricadute sociali e la perdita di ricchezza di un territorio». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Per la prima volta a Ravenna la finale regionale dell'Arezzo Wave Hotel per famiglie, buona performance per la provincia su Tripadvisor La soddisfazione dalla Cgil ravennate per la partecipazione al corteo di Roma Seguici su Telegram e resta aggiornato