Manovre in porto, l’opposizione chiede un consiglio comunale straordinario Seguici su Telegram e resta aggiornato «Di Marco cacciato da Ap, nominato un commissario: quale futuro?»L’ex presidente su Twitter: «Ho visto due che dragavano con le pale» L’opposizione in consiglio comunale a Ravenna chiede una seduta straordinaria in cui sindaco, vicesindaco e il nuovo commissario dell’Autorità portuale facciano il punto sulle decisioni operative riguardanti il futuro del porto. L’iniziativa è partita dal capogruppo M5s, Pietro Vandini, e ha trovato sostegno in tutti i consiglieri di minoranza tranne Nicola Grandi (Lpr) e Francesca Santarella (M5s). «I numeri necessari per protocollare la richiesta ci sono – dice Vandini –. La presidente del consiglio dovrà obbligatoriamente convocarlo». IL DECRETO. Il documento ministeriale con la nomina del comandante della capitaneria di porto a commissario dell’Autorità portuale è arrivato negli uffici di Ap ieri, 3 marzo, il giorno successivo alla scadenza del mandato di Galliano Di Marco e dell’annuncio dal Comune del commissariamento. È stata infatti una dichiarazione del sindaco Fabrizio Matteucci e del vicesindaco Giannantonio Mingozzi – nel primo pomeriggio del 2 marzo, l’ultimo giorno del quadriennio dell’ingegnere abruzzese – a comunicare la nomina del contrammiraglio Giuseppe Meli al vertice di via Antico Squero. BREVE MA INTENSO. La gestione Meli sarà «breve», così la definiscono Mingozzi e Matteucci nella stessa nota inviata alla stampa: «Abbiamo convenuto che, anche nel breve periodo commissariale, va perseguito con determinazione l’obbiettivo dell’escavo dei fondali del canale Candiano. Abbiamo anche convenuto che vanno definite in tempi rapidi soluzioni che escluderanno in maniera definitiva l’ipotesi delle casse di colmata fra le dighe di Marina di Ravenna e Porto Corsini». IL NODO CASSE. Proprio sull’ipotesi di casse di colmata sul lato interno delle dighe foranee, dove collocare parte dei fanghi dei futuri lavori di dragaggio, è deflagrato nell’ultimo periodo lo scontro tra Comune e Ap che si trascinava da mesi. Una spaccatura nata sulle modalità di collocazione dei fanghi, con l’ingerenza pesante di Confindustria attraverso il presidente Guido Ottolenghi che siede anche nel cda di Sapir, terminalista del porto a controllo pubblico: da tempo pareva ormai molto remota l’ipotesi di un secondo mandato per Di Marco. Che però aveva dichiarato di aspettarsi almeno la proroga di 45 giorni che in altre realtà è stata concessa in attesa di arrivare al nome del nuovo incaricato. TRA ELEZIONI E RIFORMA. C’è infatti una sovrapposizione di situazioni che rendono la matassa ingarbugliata. La scadenza del mandato arriva a tre mesi dalle elezioni comunali con la riforma della portualità in attesa dei decreti attuativi. Una fase di duplice interregno tra il passaggio di consegne nel governo locale e la transizione tra la vecchia legge dei porti in cui la nomina del presidente spettava al ministero scegliendo tra una terna di nomi (proposti da Comune, Provincia e Camera di Commercio) e la nuova disposizione in cui il ministero dovrà consultare solo la Regione. L’incarico di commissario ha una durata di sei mesi (eventualmente prorogabile). L’ipotesi più plausibile è che si arrivi all’elezione del nuovo sindaco in giugno e poi si proceda con la scelta del successore di Di Marco. IL NUOVO SPIRITO. «Abbiamo concordato – continuano Matteucci e Mingozzi – sul fatto che è prioritaria la messa a punto di una procedura che assicuri rapidità nella manutenzione ordinaria dei fondali, per garantire la massima funzionalità dell’imboccatura del porto canale e di tutti i terminal. Nei prossimi giorni ci incontreremo nuovamente per esaminare tutti i temi sul tappeto, in spirito di piena cooperazione fra Istituzioni locali e Autorità Portuale e di ritrovato dialogo e collaborazione con l’insieme della comunità portuale». CINGUETTII AL SARCASMO. Nella sua biografia su Twitter, dove è noto come @Lupo1960, ha specificato «parlo a titolo personale» ma resta il fatto che stamani, 4 marzo, un paio di cinguettii di Di Marco sono parsi commenti sibillini alla vicenda che sta vivendo: «Bella giornata di sole a Marina: vado sulle dighe e trovo due uomini, uno alto e uno basso che dragavano il porto con due pale. Credetemi». Non serve un particolare sforzo di fantasia per vedere in quella coppia di uomini il sindaco e il vicesindaco. LE REAZIONI. «La mancata riconferma di Di Marco costituisce un atto di arroganza politica da parte del governo targato Pd sia a livello nazionale, sia a livello locale». Lo afferma Maurizio Bucci, candidato sindaco della lista civica La Pigna. Che vede «una perfetta continuità con la tradizione comunista e post comunista, prima di tutto vengono gli interessi del partito, cioè di poche persone, a discapito di tanti». La Pigna promette che «continuerà a vigilare e se ci saranno azioni che andranno a premiare i soliti noti con interessi nel porto, a cominciare da Sapir, Setramar e Pir, non mancherà di denunciarle. Invitiamo il nuovo commissario a scegliere uno dei tre progetti di Di Marco, iniziando a scavare i fondali». Per l’avvocato Andrea Maestri, deputato ravennate di Possibile e sostenitore della lista Ravenna in Comune alle prossime elezioni amministrative, «Di Marco paga la sua indipendenza dai poteri forti e paga la sudditanza di altre istituzioni ai poteri forti di questa città. Non posso tacere la gravità di quanto riportato nel comunicato stampa del Comune, che evidentemente è stato informato della nomina del commissario prima del resto del mondo. Nel comunicato si legge almeno due volte “abbiamo convenuto”: che sindaco e vicesindaco dettino la linea fuori dalla sede a ciò deputata, ciò che si deve e non si deve fare è sconcertante». Legacoop Romagna ringrazia il presidente uscente «per l’impegno che ha messo nell’amministrazione del porto e per il proficuo lavoro svolto, che ha permesso al nostro scalo marittimo di mantenere una posizione di rilievo nel sistema portuale italiano». Nel frattempo coglie l’occasione per augurare buon lavoro al comandante Meli: «Non vi è dubbio che sarà in grado di guidare al meglio il lavoro dell’istituzione fino a quando non sarà nominato il nuovo presidente. Nomina che ci auguriamo arrivi al più presto». «Come Cna comunale di Ravenna – afferma il presidente, Andrea Dalmonte – intendiamo esprimere il nostro ringraziamento al presidente uscente, Galliano Di Marco, per il lavoro svolto, incrementando, in anni difficili e complessi per l’economia, il traffico delle merci nel nostro scalo. Auguriamo al nuovo commissario i migliori auguri di buon lavoro». Il comitato unitario dell’autotrasporto ravennate esprime il proprio apprezzamento a Di Marco «ringraziandolo per l’attenzione che ha saputo attirare sul nostro Porto da parte di molti investitori istituzionali. Il suo proficuo lavoro, in questi anni, ha permesso la crescita dello scalo ravennate e la sua disponibilità ad affrontare qualsiasi tematica, inerente l’attività portuale in tutte le sue componenti, ha aiutato tutte le imprese che lavorano in una delle infrastrutture più importanti per l’economia del territorio regionale». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Il sindaco: «Spero che il consiglio comunale revochi la cittadinanza a Mussolini» Novità in consiglio comunale: si dimette l'ex candidata a sindaco Michela Guerra Cervia, dove l'opposizione non partecipa al consiglio comunale: «Manca la strategia» Seguici su Telegram e resta aggiornato