Le Dogane in agitazione: «Difficoltà del personale e organico ristretto»

Niente straordinari, rispetto delle pause di lavoro, mezzo proprio non più utilizzato. Dopo mesi di segnalazioni, i lavoratori passano dalle parole ai fatti

Il porto di Ravenna

Il porto di Ravenna

Stato di agitazione all’Agenzia della Dogane. Ad annunciarlo sono i sindacati (Fp Cgil e Cisl Fp) che segnalano come l’insieme dei nuovi fattori abbia trasformato i porti europei negli ultimi anni, causando anche a Ravenna riguardevoli cambiamenti micro – settoriali, specie in ambito doganale. «Eppure – dicono i sindacati – sono evidenti gli scostamenti delle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane tra le diverse e anche vicine realtà portuali rispetto all’Ufficio doganale ravennate che presenta sotto il profilo meramente organizzativo una carenza perdurante d’organico di lavoratori in servizio». In particolare si punta il dito conto la decisione di non incrementare la dotazione organica dell’Ufficio Dogane di Ravenna.

I sindacati hanno segnalato più volte il problema sia a livello locale sia nazionale e ora ha proclamato lo stato di agitazione del personale del comparto. «Lo sforzo dei doganali ravennati è vanificato se questa Amministrazione non si spende per un nuovo modello di programmazione, di maggiore presenza sul territorio, per garantire il pieno servizio alla collettività territoriale».

Sono 55 i lavoratori che firmano un documento in cui si legge: «Denunciamo per l’ennesima volta  la grave situazione di carenza di personale in cui versa questa Dogana. A fronte di una diminuzione del personale, dovuta sia a pensionamenti che a trasferimenti di colleghi a vario titolo, si sono sommati nel tempo nuovi adempimenti, generando un maggior carico di lavoro in tutti gli ambiti non più sostenibile». In particolare lo stato di agitazione prevede, dal primo luglio, la revoca della disponibilità agli straordinari, il rigido rispetto delle mansioni di pertinenza, il ritiro della disponibilità del mezzo proprio per effettuare verifiche e sopralluoghi, il rispetto tassativo dei tempi di pausa previsti dalla legge, a partire dai 15 minuti ogni due ore di fronte al computer.

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