Sciopero di 24 ore nei porti contro l’autoproduzione delle compagnie di navigazione

Proclamato dai sindacati di categoria per l’11 maggio. A Ravenna previsto un presidio in piazza del Popolo. Mdp appoggia l’iniziativa

RAVENNA 04/05/2017. FOTO AEREE SAPIR

Una veduta aerea della darsena San Vitale del canale Candiano (foto Sapir)

«Contro il continuo tentativo di autoproduzione al di fuori delle regole da parte di diverse compagnie di navigazione»: questa la motivazione con cui i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato per venerdì 11 maggio lo sciopero nazionale di 24 ore per le lavoratrici e i lavoratori dei porti, del settore marittimo, dei servizi tecnico-nautici e Autorità portuali. A Ravenna è previsto un presidio in piazza del Popolo dalle 10 alle 12. La mobilitazione è indetta

«Vogliamo portare all’attenzione – spiegano i rappresentanti sindacali di categoria – che in vari porti, nonostante i nostri appelli a un maggior controllo sulle previsioni di legge in tema dell’autoproduzione, si stanno moltiplicando i tentativi di utilizzare questo tipo di pratica che da sempre ci vede unitariamente schierati contro. Riteniamo infatti che l’autoproduzione possa essere autorizzata solo nei porti in cui non è possibile avvalersi di lavoratori portuali e, comunque, possa essere autorizzata esclusivamente per ogni singola toccata e in presenza di navi dotate di mezzi adeguati alle operazioni da svolgere, con personale esclusivamente dedicato all’esercizio di tali operazioni, aggiuntivo al personale previsto in tabella minima di sicurezza per la navigazione anche in considerazione del fatto che l’utilizzo di lavoratori marittimi non in possesso delle necessarie competenze per effettuare operazioni portuali, creerebbe un pesante squilibrio sull’organico porto e sulla sicurezza».

Da Mpd arriva pieno sostegno allo sciopero: «Siamo dalla parte delle decine di lavoratori e lavoratrici portuali che questo venerdì sciopereranno per chiedere un maggiore livello di sicurezza, in un settore, come quello portuale, dove si riscontra il perpetuarsi di azioni volte a eludere le regole e a modificare il lavoro portuale a scapito della sicurezza delle operazioni portuali e dei lavoratori marittimi».

«Nel ribadire la necessità di applicare correttamente le normative in vigore – ha affermato il segretario provinciale Pd, Alessandro Barattoni – credo sia importante porre molta attenzione sulle gravi conseguenze socio-economiche dell’autoproduzione per il nostro porto. Essa costituisce una minaccia per la sicurezza, in quanto i lavoratori marittimi non sono formati adeguatamente per effettuare operazioni complesse quali il rizzaggio e il derizzaggio. Nel rinnovo del contratto di lavoro per i marittimi imbarcati a bordo di navi con bandiere di comodo si è stabilito che i marittimi non debbano svolgere operazioni portuali, a meno che non vi sia nessuna organizzazione a terra incaricata di effettuare tali operazioni e in ogni caso non senza l’accordo delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori portuali. Non rispettando queste norme si corre il serio rischio di aggravare le relazioni sindacali con la conseguente intensificazione delle iniziative di protesta. Quindi siamo a fianco dei lavoratori che domani scenderanno in piazza del Popolo. Il tema è stato sottoposto al Ministero dei Trasporti dal deputato Alberto Pagani in un’interrogazione in cui si chiede appunto di verificare le situazioni in cui si agisce nelle more della mancata attuazione della legge e adottare interventi di competenza per ricomporre il quadro e ritornare alla auspicata gestione dei programmi di intervento voluti dalla legge con la collaborazione di tutte le parti coinvolte».

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