La giunta: «Allo stato attuale, e comunque nel breve periodo, non è possibile individuare soluzioni alternative a via delle Industrie». Canone fissato a 122mila euro annui
Il contratto avrà durata sei anni e le due parti potranno recedere dando un preavviso di sei mesi. Ciò significa che, in teoria, il Comune potrebbe scegliere una nuova sede per l’Accademia senza preoccuparsi troppo del contratto. Tuttavia alcuni indizi – a partire proprio dalla stipula di un contratto finora mai sottoscritto – fanno pensare che lo spostamento non sia prorità dell’amministrazione. Inoltre nella delibera si legge che «allo stato attuale, e comunque nel breve periodo, non è possibile individuare soluzioni alternative per una diversa collocazione logistica dell’Accademia, anche in relazione alle esigenze connesse ai molteplici programmi didattici della stessa». Infine l’Inps si impegna a portare a termine una serie di lavori manutentivi ad infissi, coperture e quadri elettrici per migliorare lo stato dell’edificio. Dettaglio che fa supporre un’occupazione di lungo termine e non transitoria.
Ma com’è possibile che non ci fosse un contratto? In realtà inizialmente era stato stipulato ma con l’Inpdap. Dal 1999 al 2010 si sono susseguiti diversi contratti, poi l’Inpdap è confluito nell’Inps e, sempre secondo quanto si legge nella delibera, «in seguito alla disdetta dei contratti da parte del Locatore, le parti hanno verificato nel corso del tempo la possibilità predisporre un nuovo contratto di locazione ai sensi della normativa vigente senza tuttavia giungere a formalizzare l’atto». Dal 2011 al 2017 il Comune ha occupato sine titulo l’immobile ha corrisposto all’Inps un’indennità economica computata sulla base dell’ultimo canone erogato nell’anno 2010 e confermata da apposita Relazione di congruità fornita dalla proprietà. Per l’anno 2017 si pagheranno poco più di 111mila euro. Secondo quanto scriveva CambieRà, ogni anno tra canone di locazione e manutenzione il Comune spende per la sede dell’Accademia circa 180mila euro.