mercoledì
02 Luglio 2025
Innovazione

Liberi professionisti, ancora 50 posti al bando regionale per la digitalizzazione

Già duecento domande arrivate entro la prima scadenza di giugno: ora riaperti i termini grazie a risorse disponibili

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Imprese assetate di liquiditàPer aumentare la competitività dei liberi professionisti, attraverso una maggiore digitalizzazione dei servizi, la Regione Emilia-Romagna accoglie fino al 28 settembre le domande di partecipazione al bando Por Fesr 2014-2020 per l’innovazione: saranno ammesse al massimo 50 domande che devono essere inviate tramite l’applicativo web Sfinge 2020. Possono partecipare sia i liberi professionisti iscritti a ordini o collegi professionali, sia quelli non iscritti ad alcun ordine, titolari di partita Iva, in forma singola o associata. Tutti gli interventi devono essere conclusi entro il 31 dicembre 2018. I termini erano scaduti a giugno con duecento domande pervenute ma ora è stata disposta la riapertura dei termini grazie all’impiego di risorse ancora disponibili nei capitoli di spesa.

Il bando eroga contributi a fondo perduto per il 40 percento dell’investimento ammissibile, che arriva al 45 percento in caso di incremento occupazionale, rilevante componente femminile o giovanile, rating di legalità, sede localizzata in area montana oppure nelle aree svantaggiate indicate dal bando (107.3.C.). Per ciascun progetto la dimensione minima di investimento è pari a 15mila euro, l’importo massimo del contributo è di 25mila euro. Gli interventi sostenuti dal bando riguardano l’innovazione tecnologica, il riposizionamento strategico sul mercato e, nel caso di forme aggregate, la promozione di azioni di marketing e di internazionalizzazione. Rientrano anche le spese per l’acquisizione di brevetti, licenze software, consulenze specializzateIct e studi di fattibilità per aggregazioni professionali fino al 30 percento del totale, compresi i costi relativi ai manager di rete. Ammesse infine spese accessorie di carattere edilizio strettamente connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali, nel limite massimo di cinquemila euro.

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