
Un paio di compagnie di navigazione stanno valutando la possibilità di inserire il terminal passeggeri di Ravenna come porto di partenza e arrivo per le crociere delle grandi navi (2.600 persone a bordo). Le trattative sono in corso con la società privata che gestisce lo scalo di Porto Corsini e riguardano il biennio 2020-21. Nel migliore degli scenari possibili – che al momento esiste solo come ipotesi sulla carta – per Ravenna significherebbe circa 190mila passeggeri all’anno (nel biennio 2018-19, segnato dai problemi di insabbiamento, gli sbarchi totali sono stati poco più di 30mila, nell’anno record 2011 si arrivò a 156mila). E si tratterebbe di passeggeri particolarmente pregiati dal punto di vista della ricaduta economica sul territorio: partire e arrivare a Ravenna vorrebbe dire che qualcuno potrebbe scegliere di pernottare in città prima o dopo. E non solo una passeggiata di poche ore.
L’esistenza della trattattiva è emersa in occasione dell’incontro di oggi 4 ottobre tra il commissario di Ap, Paolo Ferrecchi, e la comunità portuale ravennate. Alcuni operatori hanno manifestato le proprie esigenze con la speranza che finisca nell’agenda del nuovo dirigente. La rappresentante di Ravenna Terminal Passeggeri (Rtp, controllata dalla turca Global Ports e che ha la gestione degli attracchi fino al 31 dicembre 2020) ha messo sul tavolo la disponbilità dell’azienda per realizzare una nuova stazione marittima più efficiente che vada a sostituire l’attuale tensostruttura un po’ spartana sulle banchine dell’avamporto. Un intervento che però verrebbe realizzato solo in caso di accordo con le compagnie e contestuale rinnovo della concessione rilasciata da Ap, messaggio recapitato senza tanti giri di parole a Ferrecchi.
Il rinnovato interesse delle compagnie verso Ravenna è da leggere come il risultato di un combinato disposto fra due fattori. Da un lato le enormi aspettative per il progetto di dragaggio che dovrebbe eliminare i rischi a breve termine di insabbiamento dei fondali e dall’altro le ormai note sofferenze di Venezia per i grattacieli galleggianti, sempre meno ben voluti sotto San Marco. E così in questa fase un paio di compagnie stanno sondando il terreno con Ravenna e Trieste, gli scali attrezzati più vicini a Venezia, per tenersi aperte tutte le porte. È bene sottolineare che lo scenario da 190mila passeggeri all’anno è quello in cui tutte le toccate ipotizzate vengano effettivamente svolte, quindi uno scenario particolarmente ottimistico.