Ap, Ferrecchi commissario part-time: «A inizio novembre il bando per i fondali»

Il dirigente della Regione, nominato dal ministero dopo la sospensione giudiziaria dei vertici di via Antico Squero, non lascerà l’incarico a Bologna e si dividerà fra le due sedi. Oltre al Progettone l’altro obiettivo parallelo è riuscire a svuotare una parte delle casse di colmata per avviare una manutenzione ordinaria

Paolo Ferrecchi, commissario Autorità portuale di Ravenna

È attesa tra fine ottobre e inizio novembre la pubblicazione del bando di gara per il maxi appalto da 250 milioni di euro per aumentare la profondità dei fondali del porto di Ravenna. Rispettando questa scadenza, l’aggiudicazione arriverebbe comunque nel 2020. È l’ultimo aggiornamento della tempistica per la grande opere di cui si parla da anni e a fornirla è l’ingegnere Paolo Ferrecchi, neo commissario ministeriale dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centro-settentrionale. Ferrecchi, dirigente in Regione Emilia-Romagna, è stato chiamato a sostituire il presidente Daniele Rossi sospeso dall’incarico dal tribunale per effetto di una misura cautelare nell’ambito dell’indagine sul parziale affondamento del relitto del mercantile turco Berkan B. Rossi è indagato per inquinamento ambientale e abuso in atti d’ufficio in concorso con il segretario generale Paolo Ferrandino e il direttore tecnico Fabio Maletti. Anche gli ultimi due hanno ricevuto l’interdizione dal giudice.

Ferrecchi quest’oggi, 4 ottobre, ha incontrato la comunità portuale ravennate raccogliendo le sollecitazioni degli operatori e facendo il punto della situazione all’alba del suo insediamento temporaneo: il suo incarico infatti verrebbe a cessare immediatamente qualora un ricorso già annunciato dai tre vertici di Ap dovesse revocare l’interdizione (circostanza già accaduta appena tre giorni dopo la prima nomina del 9 settembre).

Paolo Ferrecchi e Michele De Pascale, sindaco di Ravenna

Ferrecchi per il suo incarico in Regione segue le vicende portuali da tredici anni e questo fa tirare un sospiro di sollievo a molti operatori «Conosce lo scalo – ha detto il sindaco Michele de Pascale, al suo fianco nella riunione – e dopo la velocità del ministero per la nomina questo farà sì che si perda meno tempo possibile nella operatività». Ma non sarà un commissario a tempo pieno. Il dipendente della Regione infatti ha ottenuto il via libera dal presidente Stefano Bonaccini ma non lascerà il suo ruolo a Bologna. Commissario part-time – Confindustria già preme perché sia in via Antico Squero almeno tre-quattro giorni a settimana nelle fasi iniziali – e quindi bisognoso di una spalla: «Sto valutando la possibilità di nominare un segretario che mi affianchi».

Il commissario è stato chiaro: «Dovrò concentrarmi sugli aspetti più urgenti per accompagnarle verso le rispettive soluzioni». Arrivare al bando è certamente un’urgenza. Ma non l’unica. Un’altra che corre in parallelo è la manutenzione dei fondali per evitare ordinanze della capitaneria che riducano il pescaggio per i fisiologici insabbiamenti. Negli ultimi tempi si è potuto solo fare del livellamento – in buona sostanza spostando sedimenti dai punti più concentrati ad altri – ma l’ambizione è quella di riuscire a fare una vera e propria rimozione. La condizione necessaria per farlo è lo svuotamento delle casse di colmata dove collocare i fanghi perché si asciughino prima della destinazione finale. Ed è qui che al momento la macchina va in stallo. Perché le casse oggi disponibili sono piene di materiale ormai dimenticato da precedenti dragaggi (e finito anche al centro di indagini). Ma se alcuni progetti urbanistici presentati da privati – quello di Sapir e quello di Eni per citare i principali – dovessero partire allora si potrebbero utilizzare 3-400mila mc di materiale liberando spazio per nuovi fanghi.

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