Gli artigiani del mosaico tra rincari del vetro e ordinativi dall’estero Seguici su Telegram e resta aggiornato Cna associa dieci attività, la maggior parte sono botteghe individuali. Un temporary shop a Casa Dante e una mostra all’Oriani sulla Divina Commedia Una delle novità della Biennale del Mosaico ravennate 2022 è un temporary shop (aperto fino a gennaio) dove sarà possibile acquistare una selezione di lavori a sfondo dantesco di alcune delle mosaiciste ravennati associate a Cna. L’iniziativa è allestita a Casa Dante, lo spazio polifunzionale con sale espositive, un bookshop, un laboratorio didattico e una corte meditativa inaugurato un anno fa in una dimora nobiliare trecentesca di fronte alla Tomba del Sommo Poeta a completamento del percorso espositivo del Museo Dante. Il temporary shop è una sperimentazione che intende proporre nuove opportunità di promozione e valorizzazione dell’artigianato musivo ravennate. «Si troveranno realizzazioni che normalmente non si trovano nelle botteghe dei mosaicisti – spiega Andrea Alessi, referente di Cna per la categoria –. È un’idea nata con l’assessore Fabio Sbaraglia per dare spazio alle imprese di artigianato artistico». Cinque le mosaiciste presenti. La gestione sarà curata dal personale di RavennAntica che già opera nella biglietteria. Gli arredi del negozio sono forniti da altri associati di Cna: «Abbiamo utilizzato mobili di due aziende che li producono o li restaurano. È l’esempio perfetto di quello che intendiamo per “artigianato che fa rete”». Sono una decina le imprese artigianali di mosaico iscritte a Cna: «La maggior parte sono piccole botteghe con imprese individuali. Due o tre hanno una di- mensione un po’ più importante e magari occupano qualche collaboratore. Sono tutte concentrate a Ravenna città». Ben più ampio invece il mercato di riferimento: «C’è quello locale fatto di turisti di passaggio e ravennati. Ma c’è anche quello nazionale e internazionale fatto di commesse nate magari dalla scoperta dopo una visita in città. E non sono solo committenti privati, ci sono anche accordi con imprese pubbliche. Accanto alla produzione di nuovi lavori c’è tutta la parte del restauro di pezzi esistenti». Tra le iniziative della categoria, Alessi ricorda “Fiori di Ravenna” la collaborazione con Linea Rosa, l’associazione contro la violenza di genere: una mattonella specifica che le attività commerciali possono acquistare per installare nella propria sede contribuendo a sostenere l’attività a favore delle donne vittime di violenza: «Una parte del ricavato viene devoluto, c’è una parte imprenditoriale che sposa il sociale. È bello vedere che ci sono strade e quartieri che si organizzano per partecipare in maniera unitaria e avere un certo fiore che contraddistingue tutti». Ma anche una piccola bottega di mosaico deve fare i conti con il caro energia. «Ogni opera è fatta con tessere di vetro e il vetro è uno dei materiali che ha risentito dei grandi rialzi per l’aumento delle materie prime e dei costi di produzione». La mostra alla biblioteca Oriani: una trilogia dedicata alla Divina Commedia La Biblioteca Oriani ospita l’ultimo atto dell’omaggio che le mosaiciste ravennati associate alla Cna hanno dedicato alla Divina Commedia. La mostra “La Commedia in Bottega – Beatrice Racconta Dante” è l’occasione per vedere l’intera trilogia cominciata con il tema dell’Inferno nella Biennale 2017, proseguita con il Purgatorio nel 2019 e giunta a conclusione quest’anno con i mosaici ispirati al Paradiso. Il percorso si completa con un’istallazione, sempre dedicata alla Divina Commedia, realizzata da artigiane fiorentine associate a Cna. Le opere in mostra potranno essere eventualmente ordinate per essere replicate e acquistate. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Dalle navi da crociera alla Biennale del mosaico, aspettando ancora il palazzetto... Dai pavimenti di casa alle chiese, la pittrice di tessere tra Ravenna e New York Torna la biennale del mosaico contemporaneo, a Ravenna dall'8 ottobre Seguici su Telegram e resta aggiornato