Sono stati undici i progetti di restauro per la Commenda di Faenza, complesso monastico nel Borgo Durbecco risalente al XII secolo, presentati alla prima edizione del concorso annuale rivolto agli studenti del corso di Restauro architettonico dell’Università di Bologna, sede di Cesena. Tre i vincitori: saranno proclamati nella cerimonia di premiazione prevista per sabato 27 luglio alle 18 alla Commenda, in via Fra Saba 5. Proprio qui, contestualmente, verrà inaugurata la mostra di tutte le undici proposte in gara.
Il premio è ideato e promosso dall’Università di Bologna in collaborazione con il Comune di Faenza (proprietario del complesso), con l’associazione Borgo Durbecco Rione bianco (gestore della chiesa della Commenda) e l’Ordine degli Architetti di Ravenna che, oltre a far parte, al pari degli altri enti promotori, della giuria esaminatrice dei progetti in gara, offre anche i principali premi tra cui un abbonamento annuale alla nota rivista di architettura Casabella, riconoscimento offerto insieme a Pro Viaggi Architettura, agenzia che si occupa di viaggi, eventi e formazione nel mondo dell’architettura e del design.
Obiettivo del concorso e della mostra degli elaborati è quello di offrire un momento di confronto critico tra professionisti, amministratori e studenti del corso di laurea magistrale in Architettura, ma anche un’opportunità di partecipazione attiva di istituzioni e cittadini al dibattito sulla valorizzazione del territorio faentino e del suo patrimonio costruito storico.
I progetti dovevano puntare alla valorizzazione del complesso attraverso azioni pensate per garantire conoscenza, conservazione e fruizione del monumento, aggiungendo funzioni innovative e facendo riferimento ai più moderni e tecnologici modelli di intervento.
La mostra sarà aperta al pubblico e visitabile gratuitamente nei giorni di domenica 28 luglio, dalle 19 alle 22.30, e durante le giornate di Argillà il 30 e 31 agosto e l’1 settembre.
Rita Rava, presidente dell’Ordine degli Architetti, afferma: «Siamo felici di avere momenti di incontro con l’Università, che forma le generazioni future della nostra professione. La collaborazione con l’ateneo di Bologna, in particolare, offre l’occasione di far conoscere ai e alle giovani studenti la Commenda di Faenza, in tutto il suo valore ma anche nelle sue criticità, affinché ci si possa poi aprire a uno scambio di opinioni che pongano al centro dell’interesse il nostro territorio e le sue importanti e notevoli risorse. Ci auguriamo che l’intera iniziativa sia da stimolo per futuri interventi di restauro e valorizzazione, dopo l’ultimo effettuato nel 2000».