La Norwegian Pearl, nave da crociera da 300 metri della compagnia di navigazione statunitense Ncl con 19 navi e una quota di mercato mondiale pari all’8 percento, è attesa a Ravenna il 3 maggio 2026. I suoi 2.400 passeggeri e mille membri dell’equipaggio avranno il privilegio di inaugurare la nuova stazione marittima di Porto Corsini in costruzione da ottobre 2024. L’ha assicurato Anna D’Imporzano, direttrice generale di Rccp, la società controllata dalla compagnia di crociere Royal Caribbean che ha la gestione del terminal e sta costruendo la nuova struttura (costo totale circa 37 milioni di euro di cui 8 dall’Autorità portuale e il resto da Rccp).
L’obiettivo, dichiarato alla stampa il 6 novembre in coro con il commissario di Ap (nel frattempo divenuto presidente a tutti gli effetti) Francesco Benevolo, è di arrivare a completare i lavori per aprile. Va ricordato che il progetto venne presentato per la prima volta nel 2021 indicando il 2024 come anno di completamento.
Nella gallery in alto le foto dei lavori (di Massimo Argnani) a inizio novembre 2025
Rccp ha la gestione del terminal dal 2022 (prima era dei turchi della Global Ports), dopo aver vinto la gara di Ap: la concessione di imbarco, sbarco e servizi a terra per 35 anni è valutata circa 220 milioni di euro. Al vincitore del bando spetta la realizzazione della nuova stazione in project nancing: il privato esegue le opere a sue spese su area demaniale e poi ne ottiene la gestione per un periodo sufficiente a rientrare dell’investimento. A conclusione della concessione, la disponibilità degli immobili torna al pubblico (in questo caso Ap) che deciderà liberamente come proseguire la gestione.
Il cantiere coinvolge un’area di circa 12 ettari a Porto Corsini. La stazione, progettata dagli architetti di Atelier(s) Alfonso Femia e dal team di ingegneri di Rina Consulting (lavori affidati a Arco), sarà su due piani per diecimila mq complessivi e potrà ospitare due navi contemporaneamente (quindi circa 6-7mila persone in movimento). Il terminal sarà dotato di un centro per gli equipaggi delle navi, un ufficio informazioni turistiche e aree per gustare la cucina locale. Al suo interno verrà realizzata anche una grande opera in mosaico. L’edificio del terminal sarà collegato alle navi tramite una passerella sopraelevata che corre per quasi tutta la lunghezza del molo. Nei giorni in cui non ci saranno navi ormeggiate a banchina, il terminal e la sua passerella sul mare saranno aperti per eventi pubblici e privati tra cui competizioni sportive, presentazioni artistiche e letterarie. Gli ampi spazi al piano terra offriranno anche l’opportunità di organizzare fiere e altri grandi eventi.
Si stima la creazione da 100 a 200 posti di lavoro diretti e indiretti ogni giorno in una varietà di posizioni. «Il nuovo terminal si integrerà con il paesaggio e gli spazi verdi pubblici – affermano gli investitori –. L’intero sito sarà abbracciato dall’ambiente pinetale e costiero circostante, e includerà percorsi pedonali e ciclabili e aree dedicate all’intrattenimento; ne beneficeranno anche le comunità locali e i visitatori non croceristi».
La promessa è quella di realizzare un’opera attenta alla sostenibilità ambientale, tema quanto mai delicato per il settore croceristico: «Il progetto si concentrerà sull’efficienza energetica, sulla generazione di energia rinnovabile, sul riciclaggio e sulla gestione dei rifiuti e sull’approvvigionamento sostenibile dei materiali». La sostenibilità ambientale, nelle visioni dei promotori, poggia soprattutto su due elementi finanziati da Ap: un parco verde di dodici ettari da realizzare tra l’abitato di Porto Corsini e il nuovo terminal (costerà 6 milioni, ma i lavori sono già in ritardo) e un impianto di elettrificazione delle banchine che alimenti le navi attraccate consentendo lo spegnimento dei motori e quindi la riduzione di emissioni inquinanti (circa 30 milioni di euro). È il cosiddetto cold ironing: la fonte primaria dell’energia elettrica sarà un maxi parco fotovoltaico in costruzione sulla banchina destra del Candiano tra canale e via Trieste, nell’area ex Sarom che Ap ha acquisito da Eni dopo la nota demolizione delle torri Hamon. Visto il finanziamento dal Pnrr, la scadenza per completare l’opera è giugno 2026.
Un’altra questione molto vicina alle tematiche ambientali è quella del traffico in aumento sulla località. «Per raggiungere il terminal c’è solo via molo Sanfilippo – sottolinea per esempio il consigliere comunale Alvaro Ancisi –, molto stretta e priva di uno spazio ciclo-pedonale continuo. Si calcola il transito di 600mila mezzi a motore l’anno, che alimentano una bolla d’aria soffocante e tossica». Benevolo ha annunciato che si attende l’esito di un’analisi affidata a un trasportista: «Ma le possibilità non saranno molte vista la conformazione del territorio».



