«Naturali? Meglio chiamarli solo “buoni”». Storie di vino senza chimica

Il progetto “Gitana”, dalla drogheria di Forlì ai quattro ettari di vigna a Rio Cozzi. La passione di Lugi Zoli e Fabio Elleri. Da una laurea in Scienze motorie fino all’informatico che ha svoltato in un letto di ospedale…

Luigi Zoli Gitana

Luigi Zoli, fondatore di Gitana

L’entusiasmante universo del vino è pieno di belle storie di vita – tipo “mollo il posto in banca e recupero i 10 filari di sangiovese del bisnonno” – e quella della forlivese Gitana ne è un esempio da manuale. Luigi “Gigi” Zoli è un ragazzo solare ed empatico che non ha mai amato le routine e la staticità, girando un bel po’ di mondo – California, Canarie, Europa continentale – e seguendo le sue passioni. Finché arriva l’illuminazione.

«Avevo una laurea in Scienze motorie, ma la mia passione per la gastronomia non è che si inserisse proprio perfettamente in quell’ambito» ci dice. «Grazie a mio fratello, mi sono avvicinato a Slow Food e alla filosofia di Carlo Petrini, e un po’ per volta ho capito che il cibo può essere uno strumento politico per cambiare il mondo, e allora nel 2014 la svolta: mi iscrivo all’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. Quell’esperienza, oltre a darmi un metodo, mi ha aperto un mondo di contatti, e subito dopo la laurea sono andato a lavorare in diverse cantine in Piemonte, ma in particolare in Spagna. Prima di fare qualsiasi mossa nel mondo del vino occorreva rispondere alla domanda “come si fa il vino?”, e quindi sono andato a vedere di persona».

Drogheria Gitana

La drogheria Gitana a Forlì

Finito questo percorso, e subito prima dell’arrivo del Covid, Zoli – che si occupa, è bene sottolinearlo, esclusivamente di vini cosiddetti “naturali” («ma è meglio chiamarli “buoni”, il vino in natura non esiste») comincia a dare forma al progetto che sarebbe sfociato nella Gitana Srl, creatrice poi di Drogheria Gitana e Gitana Wines. «Insieme ad alcuni amici, e ora soci, ossia Fabio Elleri, Luca Cammarata, Alessandro Ceccarelli e Federico Pazzi, ho messo insieme una lista di 25 produttori che potessero rappresentare soprattutto zone minori d’Italia, quelle meno famose e meno promosse, tutti vignaioli che fanno vino senza chimica. Ma vendendo solo vino economicamente non è facile, avrei dovuto allargare la rete, assumere agenti o abbassare troppo i prezzi, il che non era più etico nei confronti dei produttori. Allora ecco l’idea di un negozio a Forlì, trovato in Corso Mazzini».

La Drogheria Gitana apre nel dicembre 2020, ma manca ancora un pezzo, la produzione in proprio, ed è qui che entra nella storia un altro bel personaggio, Fabio “Spok” Elleri. Amico di Zoli di lunga data, Elleri è informatico di alto profilo, lavora, molto, per grandi aziende, il tempo libero è sempre meno, lo stress è dietro l’angolo, finché nel 2011 un brutto incidente in moto lo costringe immobile in un letto d’ospedale per due mesi. «Sessanta giorni senza poter muovere un dito guardando il soffitto arrivano a darti una prospettiva diversa dell’esistenza – ricorda –. Ho deciso di fermarmi, di cambiare tutto, mi sono trasferito per qualche anno alle Canarie e cinque anni fa il destino mi ha messo davanti all’imperdibile opportunità di acquistare quattro ettari di vigna più otto di bosco a Rio Cozzi (sito di interesse comunitario che confina con la rupe “Sasso Spungone”, un sedimento roccioso di più di 3 milioni di anni, ndr), su a Castrocaro, un luogo di una bellezza mozzafiato».

Fabio Spok Elleri Gitana

Fabio “Spok” Elleri vitivinicoltore di Gitana Wines

Fabio si ingegna, ha mille idee e tante energie, comincia coltivando canapa e allevando le api, pian piano si approccia alla vigna – della quale tre ettari e mezzo sono di sangiovese della Mga Castrocaro, molto particolare –, ed ecco che il suo percorso si incrocia con quello di Gigi Zoli e nasce Gitana Wines. «Produciamo due linee di sangiovese, lo Spungò e lo Spok, il primo fa più affinamento in bottiglia, nove mesi, il secondo meno. La gestione delle vigne, che hanno dai 15 ai 20 anni, è votata alla massima sostenibilità ambientale, senza alcuna sintesi in campo. Facciamo anche un rosato, il Capitan Rosathos, un po’ di trebbiano, e da quest’anno ho anche mezzo ettaro di Malvasia di Candia, vediamo come verrà».

La produzione dei Gitana Wines si aggira sulle 4.000 bottiglie, e grazie al moto perpetuo di Gigi Zoli i vini stanno arrivando un po’ ovunque in Italia, sia in bottega che nei locali, oltre naturalmente che da Drogheria Gitana a Forlì, dove ad accogliervi e guidarvi troverete la cortesissima Giada Zoli.

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