Per evitare code su via Trieste da lunedì 27 dicembre l’ingresso al drive through si sposta su via Canale Molinetto
Notizia utile per chi deve sottoporsi a un tampone per verificare la positività al Covid nel piazzale del Pale De André. Dopo i disagi delle code di auto su via Trieste nei giorni scorsi e l’incremento di chi necessita del prelievo, a partire da lunedì 27 dicembre l’ingresso al punto drive through verrà spostato su via Canale Molinetto, con uscita su via Trieste. È stata inoltre ampliata parte del corridoio creato nel piazzale del Ciclismo per le auto dirette al punto tamponi. Le nuove modifiche sono state studiate per agevolare la viabilità stradale nella zona, rendendo così più fluido il traffico generato dalle auto delle persone in attesa di fare il tampone.
Mascherine all’aperto e Ffp2 su mezzi pubblici. Niente feste in piazza e discoteche, super green pass per banco bar, musei, palestre
La curva esponenziale dei contagi da Covid (oggi in Italia, con oltre 44mila casi, è stato raggiunto il massimo picco di positività al virus da inizio pandemia) ha spinto il Governo ad attuare nuove regole – il cosiddetto “dl Festività” – per contrastare il dilagare dell’infezione, alcune dall’entrata in vigore del decreto altre, come specificato, dal 30 dicembre.
Ecco i principali provvedimenti del decreto legge varato il 23 dicembre.
Mascherine anche all’aperto e utilizzo Ffp2 sui trasporti pubblici, luoghi di spettacolo ed eventi sportivi: arriva l’obbligo di utilizzo delle mascherine anche all’aperto in tutto il Paese fino al 31 gennaio. Il decreto governativo estende l’obbligo delle Ffp2 fino alla fine dello stato d’emergenza, per tutti i mezzi di trasporto pubblici compresi bus e metrò. ma anche per frequentare cinema, teatri, stadi, palazzetti. In tutti questi luoghi, inoltre, è vietato il consumo di cibi e bevande.
Annullate feste in piazza e discoteche chiuse: il decreto governativo prevede lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Chiuse anche le discoteche e i locali da ballo.
Superpass per consumare ai banconi dei bar e per musei e palestre: è imposto l’obbligo del superpass (vaccinati o guariti) fino alla conclusione dello stato di emergenza (31 marzo) anche per chi prende un caffè, beve o mangia al bancone del bar. Ma il pass rafforzato, a partire dal 30 dicembre, è esteso anche a musei e luoghi di cultura, a piscine, palestre e sport di squadra, ai centri benessere e ai centri termali, ai centri culturali, sociali e ricreativi, alle sale gioco, sale bingo e casinò. Per accedere a Rsa e hospice, invece, si dovrà aver fatto il booster oppure, se si hanno solo due dosi, bisognerà fare anche il tampone.
Green pass valido 6 mesi: il decreto riduce la durata del pass. Dal primo febbraio varrà 6 mesi poiché ormai è certo che la protezione dei vaccini cala fortemente dopo 180 giorni. La misura scatterà dunque tra 40 giorni proprio per dare tempo a tutti coloro che non la hanno ancora fatta di fare la terza dose. Con un’ordinanza del ministero della Salute verrà inoltre anticipata la possibilità di fare il booster: da 5 a 4 mesi.
Fra i morti una donna di 61 anni. In ospedale 4 i nuovi ricoveri ma scendono a 16 le terapie intensive
Nel territorio provinciale di Ravenna oggi 23 dicembre si sono registrati 302 casi su 3053 tamponi effettuati: si tratta di 158 pazienti di sesso maschile e 144 pazienti di sesso femminile; 72 asintomatici e 230 sintomatici; 298 in isolamento domiciliare e 4 ricoveri. Nel dettaglio: 96 per contact tracing; 147 per sintomi; 59 per test privati. Intanto si sono stati rilevati anche 3 decessi: due pazienti di sesso maschile di 76 e 78 anni e una paziente di sesso femminile di 61 anni. Si possono stimare in circa 182 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 42.003.
In Emilia-Romagna i nuvoi contagi rilevati sono 2.860 in più rispetto a ieri, su un totale di 47.268 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 436 nuovi casi, seguita da Rimini (418) e Bologna (411). Poi Reggio Emilia (384) e Ravenna (302); quindi Ferrara (296). Seguono Parma (191), Forlì (143) e Cesena (126). Infine, Piacenza (98) e il Circondario Imolese (55 nuovi casi).
D’altra parte i regione si registrano undici decessi: uno a Modena (una donna di 77 anni); tre in provincia di Bologna (due donne, rispettivamente di 74 e 87 anni, e un uomo di 78); tre nella provincia di Ferrara (tutti uomini, rispettivamente di 69 anni, 75 – quest’ultimo deceduto a Modena – e 88 anni); tre nella provincia di Ravenna; uno in quella di Forlì-Cesena (una donna di 93 anni di Cesena). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.082.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva in Emilia-Romagna sono 110 (+3); 1.121 quelli negli altri reparti Covid (+13). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 14 a Reggio Emilia (+1); 10 a Modena (invariato); 30 a Bologna (+3); 6 a Imola (-1); 10 a Ferrara (-1); 16 a Ravenna (-1); 2 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (invariato);13 a Rimini (+2). Nessun ricovero a Piacenza (come ieri).
Per quanto riguarda l’attività vaccinale alle ore 15 di oggi erano state somministrate complessivamente 8.187.995 dosi; sul totale sono 3.595.623 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 1.160.864.
Il divieto riguarda anche altre bevande e cibo, ad eccezione delle aree di bar e locali di ristorazione
Nuova ordinanza del Sindaco in occasione delle feste di fine anno e oltre.
Fino a giovedì 20 gennaio, nell’ambito della zona al termine del borgo San Rocco fino a piazza Caduti –
nel dettaglio via Molino, via Bastione, vicolo Bastione, via Romolo Ricci, piazza Anna Magnani, via
Alfredo Baccarini, via Giuseppe Mazzini, via Nicolò Rondinelli, via De Tomai, via Corti alle Mura, via
Sette Castelli, via Gaspare Pignata, via Carlo Matteucci – sono in vigore i divieti di consumo di bevande
alcoliche e superalcoliche in qualsiasi contenitore e di consumo di alimenti e bevande in genere, in bottiglie
di vetro e lattine, in quanto contenitori potenzialmente atti ad offendere.
I divieti saranno in vigore ovunque, ad eccezione che nelle aree di pertinenza degli “esercizi pubblici di somministrazione bevande”, “esercizi commerciali” e “attività artigianali del settore alimentare”.
Angelini (Ausl Romagna): «Speravamo in un’efficacia maggiore ma se i ricoveri sono un terzo in meno il merito è dei vaccini»
«Grazie ai vaccini il prossimo Natale torneremo tutti alla normalità», dichiarava su queste pagine lo scorso gennaio la dottoressa Raffaella Angelini, responsabile della Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna. Così come auspicava tutta la comunità scientifica internazionale, i Governi e la stragrande maggioranza dei cittadini.
Oggi, quasi un anno dopo, siamo in attesa della nuova stretta del Governo sulle feste e il vaccino pare non aver funzionato quanto ci si sarebbe aspettato.
«È vero – ammette la stessa Angelini, contattata al telefono – ma è anche vero che non avevamo mai sperimentato una pandemia da coronavirus. Sapevamo che il vaccino ci avrebbe protetto soprattutto dalle forme gravi, come i dati attuali dimostrano, ma forse speravamo ci proteggesse di più dal contagio: gli ultimi dati parlano di un’efficacia sotto questo punto di vista solo del 70-75 percento. Ma il vero problema è che ci sono ancora troppe persone non vaccinate, soprattutto nella fascia d’età dai 30 ai 55 anni, che è poi quella più critica, quella delle persone che vanno al lavoro, al ristorante, prendono i mezzi pubblici…».
E quindi la soluzione resta ancora il vaccino. «Solo un cieco può non vedere gli effetti della campagna vaccinale – continua Angelini –: di fronte a numeri superiori di contagi, rispetto a un anno fa l’impegno dell’ospedale è di 3-4 volte inferiore. I vaccinati si infettano, ma hanno un’infezione con durata e carica virale inferiori. È fondamentale quindi fare la terza dose appena possibile, senza aspettare la scadenza del green pass, anche perché la terza dose risulta efficace anche contro la variante Omicron, che ancora in Italia è marginale, ma che ci aspettiamo possa diventare in fretta molto più impattante, come vediamo nel resto del mondo».
Il resto del mondo sta chiudendo: la soluzione è tornare ancora ai mini-lockdown? «In Italia, ce lo hanno riconosciuto tutti, siamo stati bravi sia nella campagna vaccinale che a mantenere le misure di sicurezza anche di fronte al diminuire dei casi. Quindi ci possiamo permettere più libertà, a patto di comportarci responsabilmente».
«In particolare – sottolinea Angelini – indossare correttemente le mascherine ed evitare il più possibile luoghi affollati e chiusi. Che non vuol dire non andare al ristorante, ma frequentarlo con tutte le accortezze, privilegiando locali con sedute distanziate per esempio, togliendosi la mascherina solo per mangiare. Ma non bisogna essere prudenti solo nei ristoranti: anche nei negozi non bisogna abbassare la guardia, per esempio. Ogni volta che si ha la percezione di essere in un luogo angusto e affollato, bisogna essere prudenti e mettere in campo tutte le precauzioni. Purtroppo vedo che molte feste di Natale e Capodanno in discoteche o locali sono confermate e tra i giovani, con meno attenzioni, il virus potrebbe circolare. Come quest’anno è circolato parecchio nelle scuole, soprattutto alle elementari, dove c’erano i bambini non vaccinati».
La campagna non si ferma. In programma Open day per prime e terze dosi
La campagna vaccinale non si ferma: nessuno stop nei giorni festivi, in Emilia-Romagna le somministrazioni saranno garantite anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Le Aziende sanitarie, accogliendo l’invito della Giunta regionale a mantenere il massimo impegno per incrementare il numero delle vaccinazioni, si sono già organizzate per assicurare almeno un punto vaccinale aperto in ciascuna provincia il 25, 26 dicembre e 1^ gennaio.
Romagna
Il 25 dicembre e il 1^ gennaio è garantita l’apertura pomeridiana di tutti gli Hub provinciali (Ravenna, Forlì, Rimini e Cesena) dalle 14,30 alle 19,30 solo ad accesso libero (Open Day) per prime dosi (dai 12 anni in su) e per terze dosi (dai 18 anni in su). Sempre 25 dicembre e 1^ gennaio sono aperti con gli stessi orari anche gli Hub distrettuali di Lugo, Faenza, Riccione e Savignano sul Rubicone. Il 26 e 31 dicembre saranno aperti tutti gli Hub provinciali e le sedi distrettuali (Faenza, Lugo, Savignano sul Rubicone e Riccione), ma con alcune modifiche rispetto agli orari normali di apertura (che sono solitamente 8,30-19,30): Riccione chiude alle 18,30; Lugo e Faenza sono aperti dalle 8,30 alle 14,30; Savignano sul Rubicone è aperto dalle 9 alle 14.
Sono 196, su oltre 3.800 tamponi, i nuovi positivi registrati in un giorno in provincia di Ravenna. Sei i nuovi ricoveri.
La Regione ha comunicato un nuovo decesso “ravennate”; si tratta di un uomo di 79 anni.
IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 22 DICEMBRE
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 496.266 casi di positività, 2.068 in più rispetto a ieri, su un totale di 44.415 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,6%.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 865 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 436.653. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 45.542 (+1.181). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 44.326 (+1.156), il 97,3% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano ventidue decessi: uno nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 93 anni); due nella provincia di Modena (entrambi uomini, di 71 e 81 anni); undici in provincia di Bologna (cinque donne: di 74, 79, 80, 91 e 94 anni; e sei uomini, rispettivamente di 66, 75, 81, 85, 90 e 92 anni); quattro nella provincia di Ferrara (due donne, di 88 e 95 anni, e due uomini, entrambi di 77 anni); uno nella provincia di Ravenna (un uomo di 79 anni); uno in quella di Forlì-Cesena (un uomo di 87 anni, nel cesenate) e due nel riminese (due uomini, di 84 e 94 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Parma.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.071.
Stabile il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (107, come ieri); 1.109 quelli negli altri reparti Covid (+25).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Parma (+1); 13 a Reggio Emilia (-1); 10 a Modena (-2); 27 a Bologna (-1); 7 a Imola (numero invariato rispetto a ieri); 11 a Ferrara (invariato); 17 a Ravenna (invariato); 2 a Forlì (+1); 2 a Cesena (invariato);11 a Rimini (+2). Nessun ricovero a Piacenza (come ieri).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 29.135 a Piacenza (+80 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 36.473 a Parma (+181, di cui 75 sintomatici), 58.135 a Reggio Emilia (+330, di cui 188 sintomatici), 81.075 a Modena (+82, di cui 27 sintomatici), 103.467 a Bologna (+353, di cui 158 sintomatici), 16.273 casi a Imola (+49, di cui 32 sintomatici), 30.845 a Ferrara (+300, di cui 107 sintomatici), 41.701 a Ravenna (+196, di cui 136 sintomatici), 23.386 a Forlì (+144, di cui 127 sintomatici), 26.279 a Cesena (+132, di cui 94 sintomatici) e 49.497 a Rimini (+221, di cui 137 sintomatici).
Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di auguri di Natale del vescovo di Ravenna e Cervia, Lorenzo Ghizzoni
Il vescovo Ghizzoni
Il 24 dicembre monsignor Ghizzoni presiederà la Messa solenne nella Notte Santa alle 21.30 in Cattedrale, celebrazione che sarà trasmessa anche in diretta da Teleromagna sul canale 14 e da Ravegnana Radio Inblu (94 Mhz, www.ravegnanaradio.it). Concelebrerà con lui il parroco della Cattedrale, don Arienzo Colombo. Il 25 dicembre, dopo la Messa delle 10 in carcere, l’arcivescovo celebrerà nella Concattedrale di Cervia alle ore 18. Nel giorno di Natale, le Messe in Cattedrale seguono l’orario festivo e saranno celebrate alle 9, alle 11 e alle 18.30.
Nell’ultimo giorno dell’anno, al posto della tradizionale Marcia (per evitare la diffusione del contagio) è in programma alle ore 16 in piazza San Francesco una fiaccolata della Pace, alla quale sono invitate a partecipare le rappresentanze delle diverse confessioni religiose, delle istituzioni cittadine, delle associazioni presenti a Ravenna. Il momento di preghiera, presieduto dall’arcivescovo, è organizzato dall’Ufficio per la Pastorale sociale, del Lavoro, Giustizia e Pace. A seguire alle 18.30 in Duomo, l’arcivescovo celebrerà la Messa di Ringraziamento con il Te Deum. Il primo gennaio, invece, alle 11 la Messa nella festa della Madre di Dio a Santa Maria in Porto
“Siamo qui davanti a te Spirito Santo mentre ci riuniamo nel tuo nome…” così inizia la preghiera che ci prepara al cammino sinodale di questi tempi, così imprevedibili e faticosi anche per le nostre comunità cristiane. Siamo giunti alla solennità del Natale e siamo davanti ai presepi che in molti hanno preparato in casa o nelle chiese, ma con sentimenti diversi dagli altri anni. Per alcuni è difficile in questi giorni lasciar sorgere la preghiera dalla contemplazione della nascita di Gesù, il Dio grande che si è fatto volontariamente Piccolo, che è nato tra poveri e da una famiglia fedele, ma di umile condizione, quella di Maria e Giuseppe.
L’anno scorso per lunghi mesi siamo stati coinvolti dalla preoccupazione per la diffusione del virus e siamo stati chiusi nelle nostre case, così in parte quest’anno. Ma gli alti e bassi della diffusione dell’epidemia ci hanno prima sollevato poi di nuovo intristito e forse impaurito ancora di più. La sofferenza fisica e soprattutto psicologica, le restrizioni nel lavoro o nella scuola, la diminuzione delle relazioni e degli incontri, hanno rafforzato in alcuni l’abbattimento e il senso di sconfitta per un virus che non si riesce a debellare, in altri la rabbia e l’accusa o la protesta contro il “potere” politico, scientifico, economico, dell’informazione… che non cercherebbero il bene comune, ma solo il loro interesse, il dominio della società e delle coscienze, limitando la libertà dei cittadini. Vere e false notizie hanno alimentato l’uno e l’altro atteggiamento.
Ragionevolezza, buon senso, attenzione alla realtà più che alle interpretazioni suggestive di personaggi vari, spesso poco qualificati, sono prevalsi nella maggioranza dei nostri concittadini, anche tra i fedeli, ma è rimasta una piccola minoranza chiusa nei propri ragionamenti ormai cristallizzati.
Come aiutare questi fratelli e sorelle, senza fomentare il conflitto, anche nella comunità cristiana? Il cammino sinodale ci indica prima di tutto di ascoltare, e non solo i “ragionamenti” dell’altro, ma anche il cuore: cosa sta muovendosi nell’intimo della persona? Cosa lo impaurisce, lo mette in ansia, gli genera quella sfiducia che blocca i rapporti con gli altri? Quando uno arriva a negare la realtà più evidente, come rimedio estremo, deve avere una sofferenza interiore molto forte.
Poi ci è chiesto di tentare la via del dialogo, soprattutto a livello personale, perché in un clima di fiducia e di rispetto per la stima che l’altro comunque merita, si possa trasmettere la propria esperienza positiva, la propria speranza nel Signore che continua a venire sempre e ovunque tra noi, la propria modalità di stare nella situazione di incertezza e di rischio accettandola e affrontandola con l’aiuto delle persone più vicine e dei mezzi a disposizione, anche se non perfetti o risolutivi, come i vaccini. Sono persone, sono fratelli e sorelle, che devono vedere dai nostri atti e sentire dal nostro calore, che vogliamo più bene a loro che ai loro ragionamenti e nonostante quelli, che non vogliamo espellerli dal villaggio come i lebbrosi del tempo di Gesù, ma toccarli e invocare dal Padre il dono della fiducia che, anche nelle più drammatiche situazioni, è la via che salva. La fede fiduciale sia nel rapporto con Dio che con il prossimo, ci permette di credere che siamo amati e possiamo affidarci a chi ci ama: sia al Signore che si è fatto Piccolo proprio per non spaventarci o umiliarci con la sua grandezza, sia ai fratelli che vogliono il nostro bene e si prendono cura di noi.
Chiediamo allo Spirito del Signore: “Vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori. Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire tutti insieme”.
Il tuo Natale, o Signore, porti grazia e gioia a “tutto il tuo popolo e a tutti quelli che ti cercano con cuore sincero”.
Delibera presentata dall’assessora al Bilancio: l’obiettivo è mantenere inalterate le cifre per aiutare le imprese colpite dalla crisi pandemica
Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato la modifica del regolamento sul canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria con 25 voti favorevoli (gruppi di maggioranza, Forza Italia, Lista per Ravenna) e 6 astenuti (Fratelli d’Italia, La Pigna, Lega, Viva Ravenna).
Ha presentato la delibera l’assessora al Bilancio Livia Molducci che ha illustrato le modifiche articolandole in tre punti fondamentali: la riformulazione dei coefficienti da applicare per determinare le tariffe sia per occupazione del suolo pubblico, esposizione pubblicitaria e canoni di mercato al fine di consentire il mantenimento inalterato del canone stabilito per il 2020; la rideterminazione del comma 2 dell’articolo 12 che commisura il canone all’occupazione espressa in metri quadrati o metri lineari, con arrotondamento delle frazioni al mezzo metro quadrato (e non più al metro quadrato) o lineare superiore; il differimento per l’anno 2022 del termine di pagamento del canone annuale al 30 giugno 2022, restando fermo che qualora il canone sia di importo superiore a 500 euro possa essere corrisposto in due rate di pari importo con scadenze al 30 giugno e al 31 ottobre 2022. Le nuove disposizioni del Regolamento entreranno in vigore dall’1 gennaio 2022.
L’assessora Molducci ha evidenziato che la riformulazione punta all’obiettivo di mantenere i canoni inalterati per andare incontro alle esigenze delle imprese ancora colpite dagli effetti economici della pandemia.
Congiuntamente alla delibera è stata esaminata la mozione “Esentare per 5 anni le attività di ristorazione e dei pubblici esercizi dal canone unico”, presentata da Veronica Verlicchi, capogruppo La Pigna. La mozione è stata respinta con 23 voti contrari (gruppi di maggioranza), 5 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Pigna, Lega), 4 astenuti (Forza Italia, Lista per Ravenna, Viva Ravenna).
Dopo il primo stralcio da 1,25 milioni sulla fascia costiera e nel forese, ora un secondo stralcio per Milano Marittima
Continua l’impegno della amministrazione comunale di Cervia per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi, arredi, segnaletica e messa in sicurezza stradale.
Sono già stati finanziati e in fase di realizzazione, per un importo complessivo di 1,25 milioni di euro, i due interventi del primo stralcio, che riguardavano lavori straordinari di manutenzione e messa in sicurezza di numerose vie di comunicazione collocate per lo più sulla fascia costiera e nel forese.
Ora l’amministrazione comunale approva e finanzia un secondo stralcio di interventi, che riguarderà in particolar modo l’area di Milano Marittima per un importo complessivo di un milione di euro. Le vie maggiormente interessate dai lavori saranno viale Oriani, Viale Romagna, Viale Ravenna, Viale Gramsci, Via Corsica, Anello del Pino, Via Varese, Via Melozzo da Forlì, Via Capua, Via Caduti, Via Giove, Via Malpighi e l’area di accesso al cimitero.
La Giunta comunale ha previsto inoltre un ulteriore progetto di manutenzione straordinaria, attualmente in fase di progettazione all’ufficio strade, che sarà presentato in primavera, per un valore di 650mila euro.
«L’amministrazione sta lavorando da mesi, con un impregno economico straordinario, al risanamento di situazioni che necessitano di un intervento urgente – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici, Enrico Mazzolani -. Siamo attenti ad ogni segnalazione e ci attiviamo per intervenire il più celermente possibile, anche grazie al prezioso lavoro dei Consigli di Zona, ma sul nostro territorio insistono aree di intervento che presentano particolari complessità determinate dalla presenza di radici e alberature importati; questo il motivo per cui è necessario spesso intervenire con celerità».
Ufficialmente i lavoratori risultavano assenti grazie all’ammortizzatore sociale per la crisi pandemica ma i documenti extracontabili rivelano altro. E poi c’è il caso dei manovali che prendevano il reddito di cittadinanza mentre erano occupati
Ufficialmente risultavano assenti dal posto di lavoro perché beneficiavano della cassa integrazione Covid ma una documentazione extracontabile mostrerebbe che in realtà erano al lavoro. In pratica le aziende facevano profitto con il loro lavoro ma il costo di retribuzione era a carico delle casse pubbliche. Oppure c’erano lavoratori che avevano occupazioni ma non le comunicavano alle autorità per continuare a percepire il reddito di cittadinanza. Sono gli scenari individuati da guardia di finanza e Ispettorato del lavoro in due casi distinti (in edilizia e nel facchinaggio) emersi di recente in provincia di Ravenna. Altre vicende di natura simile erano già state individuate in passato.
Stipendi pagati con la Cig
Le Fiamme Gialle del comando provinciale di Ravenna, nell’ambito di una analisi operativa elaborata dal nucleo speciale Spesa Pubblica e repressioni Frodi Comunitarie per contrastare le indebite percezioni di contributi pubblici erogati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica, hanno sottoposto a controllo amministrativo una società faentina che ha richiesto e ottenuto i fondi della Cassa Integrazione Guadagni (Cig) e dell’assegno “Covid-19” erogato dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS), con riguardo a numerosi lavoratori impiegati come trasportatori e facchini. Gli approfondimenti investigativi svolti dai finanzieri della compagnia di Faenza, anche mediante l’analisi di alcuni file rinvenuti ed estrapolati dai computer aziendali, hanno quindi permesso di individuare della documentazione extracontabile attestante la presenza lavorativa per complessive 388 ore di 22 dipendenti mentre ufficialmente questi venivano dichiarati assenti perché in cassa integrazione. Concluse le attività ispettive, l’amministratore della citata società è stato sanzionato si sensi dell’art. 316-ter, comma 2, del Codice Penale e le condotte illecite sono state segnalate al competente ufficio dell’Inps, per il recupero delle somme indebitamente percepite dall’impresa.
Stipendi e Rdc
A seguito di un infortunio sul lavoro, l’Ispettorato del lavoro ha avviato indagini che hanno portato poi scoprire, anche, che alcuni lavoratori percepivano il reddito di cittadinanza (Rdc) ma omettevano le informazioni dovute. In particolare alcuni dipendenti della impresa esecutrice dei lavori percepivano il sussidio e non avevano comunicato all’InpsS la variazione che avrebbe comportato la dovuta riduzione economica del beneficio. Gli ispettori, nel periodo dal 2020 al 2021, hanno verificato che, per un lavoratore si erano succeduti più rapporti di lavoro, e contemporaneamente lo stesso fruiva del reddito senza mai comunicare all’Inps di Ravenna le modifiche del reddito. Al termine degli accertamenti, gli ispettori hanno inoltrato all’Inps gli esiti per la revoca dei benefici, ed è stato accertato un indebito arricchimento pari a diecimila euro. I trasgressori sono stati denunciati.
Barattoni rieletto al Pala De André al termine di un congresso provinciale che ha visto partecipare mille persone
Si è concluso lunedì, con l’assemblea provinciale tenutasi al Pala De Andrè, il congresso provinciale del PD di Ravenna.
Dopo il rinnovo dei segretari dei circoli e di quelli comunali, nel corso della riunione del dicembre è stata proclamata la rielezione alla segreteria provinciale di Alessandro Barattoni, candidato unitario e segretario uscente, eletto per la prima volta nel 2017.
Si è poi votata la nuova direzione provinciale e il tesoriere.
«Abbiamo fatto 3 assemblee pubbliche, 69 assemblee congressuali, mille partecipanti, in tutti i comuni della provincia – ha detto nella sua relazione Alessandro Barattoni -. Risultati che possono apparire scontati ma dopo anni di destrutturazione della politica in generale e dei partiti in particolare sono da valorizzare e sottolineare. Quello di questi anni è stato un lavoro collettivo, straordinario per la difficoltà e la diversità delle sfide che abbiamo affrontato dal 2017. Perché in pochi anni è cambiato tanto, e tantissimo ancora cambierà».
«In questi ultimi mesi abbiamo visto la destra italiana accarezzare il pelo di tutti gli egoismi, che si trattasse di restrizioni, di un’ora in più di apertura, di campagna vaccinale o di green pass: messaggi diversi a interlocutori diversi cercando di raccattare consenso nelle difficoltà. Loro si sono comportati da arruffapopoli, noi ci siamo comportati da patrioti. Noi abbiamo pensato sbagliassero e così hanno pensato gli italiani».
«Siamo stati premiati nelle ultime elezioni amministrative in tutta Italia e nella nostra Ravenna dove il Pd e le coalizioni di centrosinistra sono stati vincenti. Con candidati forti certo, visioni di città nette e definite ma siamo stati premiati anche per l’atteggiamento serio e rigoroso e oggi ci aspetta, al di là del PNRR, una ricostruzione di reti materiali e immateriali decisiva per quello che sarà il futuro della provincia. In una provincia che ha sempre fatto della capacità e della qualità del suo vivere insieme, dell’associazionismo, del terzo settore, uno dei suoi punti di forza che la pandemia ha indebolito. Dovremmo provare a ricostruirlo con la partecipazione dei cittadini e continuando a tenere largo il campo delle nostre alleanze. Abbiamo rimesso al centro della nostra militanza la partecipazione fisica e il rischio di poter incontrare fischi e riluttanze. Questa è stata una grande soddisfazione. Perché io non mi sono ricandido perché si è vinto, ancor meno perché ho vinto. Perché nessuno vince da solo e a volte purtroppo capiterà che perderemo nonostante ci sembrerà di avere fatto il massimo. Mi sono candidato perché in tantissime persone ho visto la volontà di provare, con spirito di servizio e senso del dovere, a continuare a cambiare insieme il partito e di lottare per trasformare il mondo nel quale viviamo. E renderlo più equo, più giusto, più a misura di persona».