«Subito la terza dose, mascherine e attenzione ai luoghi sovraffollati»

Angelini (Ausl Romagna): «Speravamo in un’efficacia maggiore ma se i ricoveri sono un terzo in meno il merito è dei vaccini»

Raffaella Angelini Ausl Romagna«Grazie ai vaccini il prossimo Natale torneremo tutti alla normalità», dichiarava su queste pagine lo scorso gennaio la dottoressa Raffaella Angelini, responsabile della Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna. Così come auspicava tutta la comunità scientifica internazionale, i Governi e la stragrande maggioranza dei cittadini.

Oggi, quasi un anno dopo, siamo in attesa della nuova stretta del Governo sulle feste e il vaccino pare non aver funzionato quanto ci si sarebbe aspettato.
«È vero – ammette la stessa Angelini, contattata al telefono – ma è anche vero che non avevamo mai sperimentato una pandemia da coronavirus. Sapevamo che il vaccino ci avrebbe protetto soprattutto dalle forme gravi, come i dati attuali dimostrano, ma forse speravamo ci proteggesse di più dal contagio: gli ultimi dati parlano di un’efficacia sotto questo punto di vista solo del 70-75 percento. Ma il vero problema è che ci sono ancora troppe persone non vaccinate, soprattutto nella fascia d’età dai 30 ai 55 anni, che è poi quella più critica, quella delle persone che vanno al lavoro, al ristorante, prendono i mezzi pubblici…».

E quindi la soluzione resta ancora il vaccino. «Solo un cieco può non vedere gli effetti della campagna vaccinale – continua Angelini –: di fronte a numeri superiori di contagi, rispetto a un anno fa l’impegno dell’ospedale è di 3-4 volte inferiore. I vaccinati si infettano, ma hanno un’infezione con durata e carica virale inferiori. È fondamentale quindi fare la terza dose appena possibile, senza aspettare la scadenza del green pass, anche perché la terza dose risulta efficace anche contro la variante Omicron, che ancora in Italia è marginale, ma che ci aspettiamo possa diventare in fretta molto più impattante, come vediamo nel resto del mondo».
Il resto del mondo sta chiudendo: la soluzione è tornare ancora ai mini-lockdown? «In Italia, ce lo hanno riconosciuto tutti, siamo stati bravi sia nella campagna vaccinale che a mantenere le misure di sicurezza anche di fronte al diminuire dei casi. Quindi ci possiamo permettere più libertà, a patto di comportarci responsabilmente».

«In particolare – sottolinea Angelini – indossare correttemente le mascherine ed evitare il più possibile luoghi affollati e chiusi. Che non vuol dire non andare al ristorante, ma frequentarlo con tutte le accortezze, privilegiando locali con sedute distanziate per esempio, togliendosi la mascherina solo per mangiare. Ma non bisogna essere prudenti solo nei ristoranti: anche nei negozi non bisogna abbassare la guardia, per esempio. Ogni volta che si ha la percezione di essere in un luogo angusto e affollato, bisogna essere prudenti e mettere in campo tutte le precauzioni. Purtroppo vedo che molte feste di Natale e Capodanno in discoteche o locali sono confermate e tra i giovani, con meno attenzioni, il virus potrebbe circolare. Come quest’anno è circolato parecchio nelle scuole, soprattutto alle elementari, dove c’erano i bambini non vaccinati».

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