mercoledì
06 Agosto 2025

In centinaia con Arcigay contro la bocciatura del DdlZan. In piazza anche il sindaco

«La legge poteva tutelare coloro che quotidianamente subiscono discriminazioni e violenze. La società civile è stanca di restare in silenzio»

Alcune centinaia di persone hanno affollato nel tardo pomeriggio di ieri (sabato 6 novembre) piazza Kennedy, in centro a Ravenna, per protestare contro l’affossamento in parlamento del Ddl Zan, il tanto dibattuto disegno di legge contro l’omotransfobia.

Una protesta (sulle note di “Imagine” di John Lennon, con gli smartphone usati come torce) promossa dall’Arcigay (con l’adesione di numerose associazioni locali, del Pd e dei partiti di sinistra) e che ha visto prendere la parola in piazza anche il sindaco Michele de Pascale.

Tanti applausi poi per il discorso del presidente di Arcigay Ravenna, Ciro Di Maio, che ha definito il Ddl Zan «una legge già frutto di compromessi, ma che poteva essere uno spiraglio verso l’avvicinamento ad una società più giusta, verso una più ampia tutela dei diritti di coloro che quotidianamente subiscono discriminazioni e violenze misogine, abiliste e omotransfobiche. Moltissime persone si sono sentite tradite, scoraggiate, umiliate».

«Ravenna – ha continuato Di Maio – vuole dire alla politica che la società civile è stanca di rimanere in silenzio, che Ravenna resiste. Ravenna vuole mostrare che trova vergognoso esultare per l’affossamento di una legge che tutela le vite. Siamo qui con i nostri volti, nomi, corpi e le nostre storie perché non ci nascondiamo di fronte alla segretezza di un voto, ma rivendichiamo il nostro spazio».

I fiori in mosaico contro la violenza di genere arrivano anche in via della Lirica

Nuova inaugurazione a Ravenna per le mattonelle di Linea Rosa

Iris I Fiori Di Ravenna Ravenna Città Amica Delle DonneSono state inaugurate ufficialmente ieri, sabato 6 novembre, le 29 mattonelle in mosaico del progetto “I Fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle Donne”, che saranno installate nei prossimi giorni all’esterno di negozi e uffici di viale della Lirica a Ravenna.

Dopo le affissioni dello scorso maggio nell’adiacente quartiere Alberti, oggi una seconda zona commerciale di Ravenna fiorisce al fianco di Linea Rosa e lancia un segnale di solidarietà alle donne vittime di maltrattamenti portando l’attenzione sul tema della violenza di genere.

«Siamo molto contente che viale della Lirica abbia aderito a questo progetto – ha commentato l’assessora alle Politiche di genere Federica Moschini, alla sua uscita pubblica con Linea Rosa – e auspico che altri quartieri lo facciano, così come vorrei che tale iniziativa si ampliasse anche al forese. Associazioni come Linea Rosa rappresentano un punto di riferimento importante per le donne in difficoltà e gli ormai famosi Fiori di Ravenna sono un simbolo di vicinanza a chi ne ha bisogno e un segnale tacito per dire loro che non sono sole».

FOTO DI GRUPPO VIALE DELLA LIRICA«La coesione – ha aggiunto la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara – è il vero valore aggiunto per raggiungere un duplice obiettivo: il primo, diffondere la cultura del rispetto e della non violenza pubblicizzando il Centro Antiviolenza e, il secondo, sostenere concretamente Linea Rosa, poiché il 10% del ricavato delle vendite delle mattonelle viene donato proprio alla nostra associazione».

Anna Fietta, portavoce delle mosaiciste del Collettivo Racconti Ravennati, spiega così il progetto: «Per questa iniziativa collettiva abbiamo scelto un solo fiore identitario. Abbiamo optato per l’Iris perché, oltre a essere simbolo di saggezza e di purezza, è il titolo di un’opera lirica di Pietro Mascagni del 1898, ispirata a un Oriente da fiaba, nella cui locandina erano rappresentati proprio degli iris rossi. A fine Ottocento la cultura giapponese diventa di moda in Europa, ispirando gli artisti dell’Art Nouveau e della Secessione Viennese. Ed è proprio alle geometrie dei soggetti floreali dell’Art Nouveau a cui ci siamo ispirate nel realizzare un unico campo di iris, mantenendo però ciascuna il proprio stile che ci contraddistingue».

Chiunque volesse aderire al progetto “I Fiori di Ravenna – Ravenna città amica delle Donne” può contattare Linea Rosa ODV (linearosa@racine.ra.it ).

Covid, 58 contagi in un giorno in provincia di Ravenna. Ma senza nuovi ricoveri

 

Sono 58 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore (su oltre 1.800 tamponi) in provincia di Ravenna. Nessun nuovo ricovero, né decessi.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 6 NOVEMBRE

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati  434.736  casi di positività, 561 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.369 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 1,9%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 229 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 412.939. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 8.179 (+332). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente  7.825  (+320), il 95,6% del totale dei casi attivi.

Non è stato registrato nessun decesso. Dunque dall’inizio dell’epidemia il totale resta 13.618.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 36 (-4 rispetto a ieri), 318 quelli negli altri reparti Covid (+16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 6 a Parma (invariato); 4 a Reggio Emilia (+1); 2 a Modena (-1); 10 a Bologna (-2); 3 a Imola (-1); 1 a Ferrara (invariato); 1 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 1 a Rimini (-1). Nessun ricovero a Cesena (stesso dato di ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:  26.730  a Piacenza (+19 rispetto a ieri, di cui 10 sintomatici), 33.201 a Parma (+39, di cui 13 sintomatici), 51.859 a Reggio Emilia (+47, di cui 44 sintomatici), 73.126 a Modena (+85, di cui 38 sintomatici), 91.155 a Bologna (+111, di cui 84 sintomatici), 13.957 casi a Imola (+30, di cui 19 sintomatici), 26.114 a Ferrara (+30, di cui 19 sintomatici), 35.095 a Ravenna (+58, di cui 46 sintomatici), 19.302 a Forlì (+54, di cui 42 sintomatici), 22.070 a Cesena (+41, di cui 27 sintomatici) e 42.127 a Rimini (+47, di cui 41 sintomatici).

A Faenza la Commedia di Dante non si tocca, si ammira e …si gioca

Finissage “a carte” per la mostra “Dante. Visioni del contemporaneo” negli spazi espositivi di S. Maria dell’Angelo

Gicco Comedia DanteGran finale giocoso domenica 7 novembre – ultima apertura al pubbblico dalle 10  alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30  – per la mostra “Dante. Visioni del contemporaneo” che resterà aperta negli spazi espositivi di Santa Maria dell’Angelo nel giorno dell’antica Fiera di San Rocco.

Per l’occasione, oltre ad ammirare le opere d’arte in mostra, ci sarà la possibilità addirittura di giocare “a carte” con Dante e Virgilio nel viaggio più infernale mai raccontato, grazie al  Dante Alighieri: Comedia – Inferno di Top Hat Games.
In occasione delle celebrazioni per il Settecentenario del Sommo Poeta, l’opera ludica di Sir Chester Cobblepot, pubblicata da Top Hat Games, ha ricevuto il patrocinio Dante 2021 dal Comitato ufficiale delle celebrazioni, grazie al supporto del Comune di Gradara che ha coinvolto Gradara Innova, la Regione Marche e il progetto Francesca 2021.

Una sfida divertente per districarsi nei meandri dell’Inferno e dei personaggi immaginati da Dante.
Ingresso libero. Obbligo di green pass.

“Cambiamenti” Cna: premiate le tre migliori start up ravennati

Quinta edizione del riconoscimento dedicato a imprese al top in innovazione e tecnologia. Prima la B-Plas, poi a pari merito iFarming e Thunder

B-Plas
L’azienda vincitrice B-Plas

La Cna di Ravenna, ha recentemente ospitato la tappa ravennate del concorso nazionale “Cambiamenti”,promosso dall’associazione di categoria dell’artigianato e delle pmi. Tre le prime start up classificate: il primo premio è andato a B-Plas, che si occupa del recupero e della trasformazione di fanghi reflui in bioplastica, il secondo premio ad ex aequo a iFarming, che sviluppa in sistema di supporto alle decisioni in campo agricolo sfruttando dati raccolti e elaborati direttamente dai campi, e Thunder, che sviluppa software medicali per la medicina del lavoro, in particolare per la gestione sanitaria aziendale.

I criteri di selezione della Giuria – composta da Matteo Leoni, Presidente della Cna Territoriale di Ravenna, Lorenzo Ciapetti, Direttore del centro studi Antares, Antonio Penso, Direttore della Fondazione Flaminia – sono stati l’originalità, la capacità di rispondere a bisogni ed esigenze di mercato, il livello di competitività, l’evidenza del vantaggio strategico, l’impatto sociale, culturale e ambientale generato.

L’azienda vincitrice B-Plas Sbrl nasce nel febbraio 2021 come start up innovativa e società benefit che integra nel proprio oggetto sociale l’obiettivo di generare un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. Progetta e realizza impianti completamente automatizzati che trasformano fanghi reflui in PHA, una bioplastica bio-based e biodegradabile, con un impatto ambientale inferiore alle alternative tecnologiche disponibili. L’azienda inoltre adotta l’approccio “green growth” nel suo modello tecnologico circolare.

Ecco l’elenco le imprese che si sono candidate al premio: Agnes, AgrichaINitalia Soc. Coop., B-Plas Sbrl, Beeing, Flash Innovations s.r.l, iFarming srl, Innovabilità, le grotte di Dagrosa Rosa, Realkintsugi, SanoMedical Fitness, Terra e forme s.a.s., Terra Mia Cooperativa Sociale, Thunder srl, Vela e Legno, Villa Rosa Soc. Coop. Sociale Onlus, Zerozanz.it – ZZ di Biasi Luigi.

«Per il quinto anno, dopo l’assenza del premio nel 2020, anche la Cna di Ravenna – ha aggiunto il direttore, Massimo Mazzavillani – ha voluto affiancare al premio di valenza nazionale un evento a carattere territoriale che vede protagoniste le start up della nostra provincia. Per noi questa è un’occasione importante per guardare ai cambiamenti e alle evoluzioni del sistema imprenditoriale, che seguono quelle del mercato e del sistema economico.

Riapre il cinema di Cervia, dopo quasi due anni

 

Cinema Sarti CerviaA ormai quasi due anni dalla chiusura di febbraio 2020 per la pandemia, riapre il cinema di Cervia. Si tratta della sala parrocchiale Sarti, a due passi dal duomo.

Il gruppo di volontari che la gestisce ha annunciato la riapertura per il 13 novembre, con la proiezione del film “Qui rido io” di Mario Martone, con Toni Servillo.

In Romagna oltre 11mila “terze dosi” alla settimana. «Convincere i non vaccinati»

L’andamento delle somministrazioni: la prima è scesa da oltre 14mila a 1.767 in poco più di un mese

Vaccinazione CovidDalle 546 dosi (1.548 a livello regionale) somministrate nella settimana che va dal 16 al 23 settembre alle 11.643 (in Emilia-Romagna 44.285) del periodo 30 ottobre-5 novembre.

Prosegue a ritmo serrato la somministrazione delle terze dosi di vaccino anche nei territori dell’Ausl Romagna, con un incremento esponenziale, settimana dopo settimana: dopo le 546 del periodo 16-23 settembre, si è passati alle 921 della settimana 24-30 settembre, per raggiungere quota 1.790 (dall’1-10 al 7-10). Il vero balzo si è verificato tra l’8 e il 15 ottobre: 6.205 terze dosi somministrate, diventate 7.303 dal 16 al 22 ottobre, e 13.951 nella settimana 23-29 ottobre. Sono state invece come detto 11.643 nel periodo che va dal 30 ottobre al 5 novembre.

La campagna vaccinale dell’Emilia-Romagna prosegue dunque anche con le dosi di richiamo – booster –, come da indicazioni della Struttura commissariale nazionale. Dopo l’avvio per gli over 80, l’assessorato alle Politiche per la salute ha trasmesso ufficialmente alle Aziende sanitarie l’indicazione di procedere con le terze dosi per tutti gli over 60, senza distinzioni, oltre ai soggetti con elevata fragilità e agli ospiti e operatori delle Rsa. Contemporaneamente c’è stato il via libera dalla Regione alla terza dose anche per tutto il personale sanitario.

«La somministrazione della terza dose sta procedendo speditamente, e questo è un dato molto positivo- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. La macchina regionale è entrata nel vivo di quest’ulteriore fase, ma siamo pronti ad incrementare ulteriormente il ritmo, a fare ancora meglio e di più. Soprattutto in questo momento è prioritario continuare a sensibilizzare chi ancora non si è vaccinato, perché magari continua ad avere dubbi e paure nei confronti del vaccino, che invece è lo strumento principale che abbiamo per sconfiggere la pandemia. Come dimostrano i dati, infatti, i nuovi contagi continuano a riguardare nella stragrande maggioranza dei casi i non vaccinati».

Prima e seconda dose, l’andamento in Romagna

I dati analizzati nel periodo 16 settembre – 5 novembre, infatti, evidenziano una flessione della somministrazione della prima dose di vaccino anti-Covid: si è passati dalle 14.279 somministrazioni della settimana 16-23 settembre alle 1.767 del periodo 30 ottobre-5 novembre.

L’andamento della seconda dose riflette quello della prima: si è passati dalle 19.902 somministrazioni della settimana 16-23 settembre alle 6.839 del periodo 30 ottobre-5 novembre.

Sciopero nazionale, in piazza anche a Ravenna i lavoratori dei servizi ambientali

I sindacati chiedono il rinnovo del contratto e più tutele

Lavoratori Igiene Urbana rifiuti ambientali 2Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti organizzano per lunedì 8 novembre un presidio in piazza del Popolo a Ravenna, dalle 9 alle 12, in occasione dello sciopero nazionale proclamato dai tre sindacati di categoria per rivendicare il rinnovo del contratto nel settore dei servizi ambientali.

I sindacati chiedono tra le altre cose «un contratto unico di filiera; più norme e prevenzione per la salute e sicurezza; norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione continua; adeguamento e miglioramento della classificazione del personale; esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto».

Di fronte a queste richieste, «la parte datoriale – scrivono i sindacati – chiede di abbassare le tutele contrattuali, abbassando le retribuzioni (se non con aumenti collegati solo ai contratti di appalto e aumentando l’orario di lavoro), proponendo un’ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro».

«Un atteggiamento irresponsabile – continua la nota di Cgil, Cisl e Uil – in un settore strategico, poiché la gestione dei rifiuti è rilevante per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente. Lo sciopero di lunedì sarà solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato».

La mobilitazione giunge dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dell’igiene ambientale. L’interruzione è giunta «in seguito alla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che sta avendo 27 mesi di mancato rinnovo».

Lo sciopero sarà per l’intera giornata di lavoro, riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata con presidi unitari in tutti i territori.

«La sfida alla modernizzazione del settore – spiegano Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato da lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del Ccnl, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro».

Le cooperative pronte ad assumere: «Ma è difficile trovare personale all’altezza»

Il 9 novembre a Ravenna Federcoop presenta l’Osservatorio sul tema

Legacoop
La recente inaugurazione della sede di Rimini di Federcoop Romagna

Quali saranno le figure professionali più richieste dalle imprese  dopo la pandemia? Quali i posti più ambiti e le posizioni più difficili da trovare sul mercato del lavoro? Quali le difficoltà nel reperire non solo profili specializzati, ma anche il personale necessario alla vita quotidiana delle aziende?

Sono alcune delle domande a cui darà risposta la prima edizione dell’Osservatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole, che sarà presentato martedì 9 novembre alle 9,30 a Ravenna, nel corso dell’assemblea di Federcoop Romagna, la società di servizi e consulenza alle imprese di Legacoop Romagna. Un centinaio le realtà di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini coinvolte nella rilevazione, in rappresentanza di un mondo che riunisce oltre 400 imprese e 25mila lavoratori, con un valore della produzione di circa 7 miliardi di euro.

«Il sistema cooperativo ha deciso di scendere in campo per affrontare uno dei temi decisivi per lo sviluppo della cooperazione e di farlo in modo deciso — spiega  il presidente di Legacoop Romagna e Federcoop Romagna, Mario Mazzotti —. L’Assemblea di Federcoop Romagna servirà per fare il punto, partendo dal rapporto con i poli universitari di Ravenna, Cesena, Rimini e Forlì e dalle esigenze di alcuni dei settori maggiormente frenati dalla difficoltà a reperire personale»

«Le imprese che utilizzano i nostri servizi sono pronte ad assumere e i numeri che presenteremo sono imponenti. Segnalano però un problema: quello di reperire personale all’altezza delle loro aspettative, sia sui profili più innovativi che su quelli più tradizionale e di base», dichiara  l’amministratore delegato di Federcoop Romagna, Paolo Lucchi, che avrà il compito di introdurre la ricerca

Cinque gli esperti che si susseguiranno per discutere i dati sul podio della Sala Nullo Baldini: Massimo Cicognani, presidente del Campus di Cesena dell’Università di Bologna, Ornella Rutigliano, responsabile delle risorse umane di Federcoop Romagna, Veniero Rosetti, presidente di Consar, Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit Italia, e Romina Maresi, presidente della cooperativa sociale San Vitale.

Le conclusioni saranno a cura di Mario Mazzotti. Presiederà i lavori la vicepresidente di Legacoop Romagna, Giorgia Gianni. Nella prima parte dei lavori il direttore tecnico Maurizio Talli e la responsabile amministrativa Cristina Montaguti analizzeranno l’andamento e delle prospettive di Federcoop Romagna.

È richiesta conferma della presenza: n.cappelli@federcoopromagna.it.

 

La Mille Miglia torna in Romagna: il 15 giugno l’arrivo della prima tappa a Cervia

Le auto d’epoca nel 2022. sfileranno in provincia di Ravenna, dopo l’esclusione di quest’anno

Mille Miglia Cervia 2019Dopo l’esclusione del 2021, la storica Mille Miglia torna in Romagna e farà di nuovo tappa a Cervia.

L’ufficialità è arrivata nei giorni scorsi, durante la presentazione alla stampa dell’evento – in programma dal 15 al 18 giugno – che si è svolta a Brescia.

Le auto d’epoca attraverseranno la provincia di Ravenna il primo giorno, mercoledì 15 giugno, quando la Mille Miglia partirà da Brescia verso il Lago di Garda e poi Mantova, Ferrara, il Ravennate (ancora non ci sono i dettagli del percorso) fino a raggiungere la tappa di Cervia-Milano Marittima dove gli equipaggi trascorreranno la notte per ripartire il giorno dopo verso Forlì e poi San Marino e via in Umbria.

Nata nel 1927 come gara di velocità, la Mille Miglia è oggi la corsa di regolarità per auto storiche già definita da Enzo Ferrari come un “museo viaggiante” unico nel suo genere.

«Un importantissimo appuntamento con sport, eleganza e prestigio di livello nazionale ed internazionale al quale Cervia non poteva mancare – dichiara Michela Brunelli, assessore allo Sport del Comune di Cervia -. Grande orgoglio per la città, la corsa più bella del mondo è una grande opportunità di visibilità che aggiunge particolare fascino alla magia del nostro territorio e alla accoglienza della nostra gente. Siamo molto felici di ospitare nuovamente una tappa di questo evento che ha sempre visto grande interesse e coinvolgimento da parte della città e dei suoi ospiti; un evento prestigioso che ci accompagna dal 2018 e che siamo orgogliosi di mantenere nel tempo».

Trovato svenuto sotto un albero di fronte alla casa della ex: gravissimo un 23enne

Aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di ignoti, ma l’ipotesi più probabile è la caduta accidentale

AlberoUn ragazzo di 23 anni è ricoverato in Rianimazione al Bufalini di Cesena, in condizioni gravissime, dopo essere stato ritrovato privo di sensi nella tarda serata di mercoledì a Faenza, ai piedi di un albero, di fronte alla casa della ex fidanzata.

Come scrive il Corriere Romagna in edicola oggi il pm di turno ha aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di ignoti, ma l’ipotesi considerata al momento più probabile è quella di una caduta accidentale.

Il ragazzo, infatti, potrebbe essersi arrampicato sull’albero (di fronte alle finestre dell’abitazione della ex) per osservare di nascosto la ragazza, perdendo poi l’equilibrio. I soccorritori (intervenuti sul posto dopo le 22.30 del 3 novembre) hanno riscontrato un forte trauma cranico, oltre a lesioni nel corpo compatibili a percosse, ma che potrebbero essere state provocate anche dai rami dell’albero durante la caduta.

Nella mattinata di giovedì (scrivono sia Corriere che Carlino Ravenna in edicola oggi) in ospedale si sarebbe innescata un’accesa discussione tra le famiglie dei due ragazzi (il 23enne in Rianimazione e l’ex fidanzata), sedata dalla sicurezza.

Esce di casa per tagliare la legna, ritrovato morto nel fiume Savio

 

Un uomo di 93 anni, Celso Bubani, è stato ritrovato morto nel fiume Savio, a pochi passi da casa (in via Bagnolo Salara, a Castiglione di Ravenna), nel tardo pomeriggio di ieri (5 novembre).

L’anziano è stato ritrovato dopo che la moglie aveva lanciato l’allarme non vedendolo rientrare.

Il 93enne, infatti, pare fosse uscito per raccogliere della legna, tanto che i soccorritori hanno ritrovato una sega vicino all’argine del fiume.

L’uomo quindi potrebbe essere scivolato e caduto in acqua, anche se non è da escludere l’ipotesi del malore.

In pensione da tempo, Bubani (come scrive il Corriere Romagna in edicola oggi) era noto in zona per la sua azienda agricola, specializzata in barbabietole.

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