venerdì
22 Agosto 2025

Dopo un mese la pagina Facebook del Mar ancora sotto censura per un nudo artistico

L’algoritmo del social network ha valutato come materiale pornografico una foto di Paolo Roversi usata per la promozione della mostra chiusa il 6 giugno. Al museo cresce il fastidio: «Numerose segnalazioni ignorate e intanto non possiamo promuovere l’attività culturale»

Paolo RoversiÈ passato un mese da quando l’algoritmo di Facebook ha ritenuto che una foto di nudo artistico scattata da Paolo Roversi fosse materiale pornografico e da allora la pagina del Museo d’arte di Ravenna è ancora oscurata, nonostante numerose richieste di ripristino anche attraverso l’ufficio legale del Comune.

Il caso era già stato reso noto: per promuovere la mostra del celebre fotografo di moda, visitabile fino al 6 giugno scorso, il Mar aveva utilizzato un’immagine di nudo femminile come tante di quelle realizzate da Roversi in carriera.

Mostra Roversi Mar«Verrebbe anche da passarci sopra, visto che la censura nasce da un algoritmo meccanico e non da un pensiero critico – scrivono dalla direzione del museo in una nota – ma questa censura comincia a pesare e a complicare la vita di attori culturali come il nostro museo, che si trova costretto dal 28 maggio scorso a rinunciare alla promozione dei propri eventi e delle proprie collezioni sul social network più popolare, mentre contenuti violenti e volgari continuano a circolare liberamente sul web».

Vicende simili sono già capitate ad altre importanti istituzioni culturali con artisti di fama riconosciuta, come Marina Abramović, le cui opere sono state oscurate da Facebook in occasione della grande mostra a lei dedicata a Palazzo Strozzi.

«Per ora non possiamo far altro che restare in attesa – concludono dal Mar –, sperando che il sistema meccanico che ha deciso di oscurare il nostro profilo si decida di riaprirlo in fretta, riconoscendo la libertà dell’arte e quella di poterla divulgare».

Il Dante Vivo di Marescotti inaugura la nuova edizione di “Classe al chiaro di luna”

Il 26 giugno il primo appuntamento nell’arena allestita all’Antico Porto. Ingresso gratuito

Antico Porto ClasseCon lo spettacolo “Dante Vivo” di Ivano Marescotti si apre il 26 giugno la nuova edizione di Classe al Chiaro di Luna, la rassegna di appuntamenti culturali nell’arena all’aperto allestita all’Antico Porto di Classe.

Accompagnato da artisti professionisti, personalità del mondo della cultura e studenti delle Scuole Superiori di Ravenna, Marescotti porta in scena un ciclo di appuntamenti che interpretano i Canti della Divina Commedia tratti da Inferno, Purgatorio e Paradiso, suo personale tributo al Sommo Poeta nell’ambito delle celebrazioni dantesche. L’idea è quella di calare Dante fra la gente per assaporarne la poesia, la potenza dell’endecasillabo, la bellezza delle rime, della voce, della musicalità. Partendo da queste premesse ci si concentrerà, in particolare, sulla poesia e sulla narrazione.

In questo primo appuntamento al centro dell’attenzione il Canto I “Mi ritrovai per una selva oscura” smarrito e il Canto III “Per me si va tra la perduta gente” dell’Inferno.

Lo spettacolo si completa con le musiche eseguite dal vivo da Marianne Gabri (arpa elettrica) e Roberto Passuti (live electronics).

L’evento è una produzione Patàka in collaborazione con Cronopios. Ingresso omaggio. Per informazioni: www.classealchiarodiluna. it oppure infoline: 351 8208036.

Mascherine non più obbligatorie all’aperto, la psicologa: «Qualcuno sarà a disagio»

Una consigliera dell’Ordine regionale prova a delineare le possibili reazioni alla novità che riguarderà le zone bianche dal 28 giugno

Woman Wearing Face Mask 3869390«Alcuni potrebbero vivere momenti transitori di disagio, dati dalla sensazione di sentirsi scoperti, come quando alla fine dell’inverno si tolgono i capi più pesanti e alcune parti del corpo iniziano ad essere più in mostra». Giulia Cavallari, psicologa psicoterapeuta e consigliera dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, tratteggia le possibili reazioni delle persone quando da lunedì 28 giugno cesserà l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca. «Ho molta fiducia nella capacità dell’essere umano di adattarsi – aggiunge sempre Cavallari – e quindi mi aspetto che nella maggior parte delle persone il cambiamento non sarà problematico e anzi, sarà vissuto come un piccolo traguardo».

Una nota divulgata dall’Ordine degli psicologi cita una recente ricerca dell’Università di Waterloo secondo cui alcune persone continueranno a tenere la mascherina per colpa di un’ansia sociale precedente alla pandemia o sviluppata nell’ultimo anno e mezzo.

A vivere una situazione più spiazzante rispetto allo stop alle mascherine potrebbero essere i più piccoli. «I bambini di due, tre, quattro anni hanno vissuto gran parte della loro vita vedendo persone con le mascherine al volto – spiega Giulia Cavallari – E non parliamo solo di sconosciuti, ma anche di persone che hanno visto tutti i giorni o quasi, come le maestre o alcuni parenti. Vedendole a viso scoperto potrebbero avere bisogno di un po’ di tempo per orientarsi». L’effetto di spaesamento, comunque, non deve preoccupare. «Le capacità di adattamento dei bimbi sono elastiche e resilienti; l’importante è mantenere con loro lo stesso atteggiamento di sempre. Nell’ultimo anno, tutti e specialmente i bambini, abbiamo imparato a porre molta attenzione al tono di voce e ad altri fattori della comunicazione non verbale e ora che ritorneremo a guardare il viso nella sua interezza avremo informazioni in più che integreranno le nostre percezioni, arricchendole».

Un altro effetto della ripresa alla normalità e dello stop alla mascherina che alcuni potrebbero vivere è quello di sentirsi quasi “delusi” dalla nuova quotidianità: «Ora che abbiamo la possibilità di viverci momenti e situazioni che prima ci erano preclusi potremmo sperimentare la sensazione di non essere pienamente soddisfatti, o di non avere voglia di viverli. Andare al ristorante è bello, ma mangiamo bene anche a casa e andare a fare l’aperitivo dopo il lavoro è una corsa che non sempre abbiamo voglia di fare, e in fondo il coprifuoco ci concedeva anche di stare nella nostra zona di comfort. Ma ricordiamoci: uscire e viversi forzatamente la vita di prima non è un obbligo. Possiamo continuare a scegliere ciò che ci fa sentire meglio».

Il Comune mette all’asta la concessione in affitto di tre negozi al Pavaglione

Si parte da 3.500 euro all’anno per il più piccolo di 12 mq. Offerte entro il 9 agosto

Il PavaglioneL’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per conto del Comune di Lugo ha pubblicato un’asta pubblica per la concessione in affitto di tre locali di proprietà comunale all’interno del Pavaglione. Si tratta di tre negozi all’asta singolarmente.

Si tratta dei locali ai civici 14, 55 e 79 di piazza Mazzini. Per il primo la base d’asta è di euro 4.274/anno per 22,70 mq; il secondo lotto prevede una base d’asta di euro 3.519/anno per 12,48 mq; il terzo lotto prevede una base d’asta di euro 5.442,25/anno per 23,43 mq. Sono possibili solamente offerte economiche al rialzo rispetto alle basi d’asta. L’asta sarà dichiarata valida anche se perverrà una sola offerta.

Il termine per la presentazione delle offerte è il 9 agosto alle 13, mentre la documentazione amministrativa sarà aperta il 10 agosto alle 8.30 nella sede dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Sala Appalti, in piazza dei Martiri 1, a Lugo.

Gli interessati potranno visionare gli immobili rivolgendosi all’Ufficio Tecnico del Comune di Lugo – Servizio Patrimonio previo appuntamento telefonico al numero 0545 38437. Per informazioni di carattere amministrativo contattare il Servizio Appalti e Acquisti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ai numeri 0545 38597-38533) o alla mail appalti@unione.labassaromagna.it.  L’avviso di asta pubblica è consultabile sul sito internet www.labassaromagna.it.

Ravenna ultima provincia in regione per raccolta differenziata con il 61,1 percento

La media dell’Emilia-Romagna è del 72,5. Sopra il 70 nel Ravennate solo Riolo Terme e Massa. Cervia al 52

Raccolta DifferenziataLa provincia di Ravenna fa registrare la performance peggiore di tutta la regione per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, nonostante la crescita dell’1,8 percento rispetto al 2019, che la pone al 61,1 percento. La media dell’Emilia-Romagna è superiore di oltre 10 punti, 72,5 percento, in linea con l’obiettivo del 73 fissato dal Piano regionale dei rifiuti.

Si tratta dei dati dell’annuale Rapporto curato della Regione.

Incrementi si registrano anche in tutte le province, ad eccezione di Modena, che rimane pressoché stabile al 72,9%: Piacenza raggiunge il 71,5% di differenziata (+1,2%), Parma l’80% (+1,4), Reggio Emilia l’82,2% (+1,6), Bologna il 66,5% (+0,7%), Ferrara il 79,3% (+1,7%), Ravenna il 61,1% (+1,8%), Forlì-Cesena il 69% – con l’incremento più elevato sul 2019 (+ 4%) -, e Rimini il 72,2% (+2,5).

Tra i capoluoghi di provincia il risultato migliore è stato raggiunto da Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati, seguita da Reggio Emilia (84,8%) e Parma (82,6%). A seguire Forlì (82,1%), Cesena (72,7%), Rimini (71,7%), Piacenza (71%), Ravenna (62,1%) e Bologna (55,4%).

Questi i dati dei comuni della provincia di Ravenna, dal più alto al più basso: Riolo Terme (77,5%), Massa Lombarda (74%), Bagnacavallo (66,7%), Fusignano (66,5%), Conselice (65,6%), Sant’Agata sul Santerno (65,1%), Ravenna (62,1%), Alfonsine (61,2%), Cotignola (61,1%), Lugo (60,6%), Faenza (60,5%), Russi (59,6%), Solarolo (57,4%), Bagnara di Romagna (55,8%), Castel Bolognese (54,6%), Brisighella (53%), Casola Valsenio (52,7%), Cervia (52,2%).

Molto rilevante il risultato raggiunto da 110 comuni (il 34% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata. Altri 29 comuni (circa il 9%) hanno addirittura raggiunto o oltrepassato la soglia del 90%.

«Si tratta davvero di un risultato complessivo molto buono- sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo – soprattutto se si pensa che nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle i rifiuti indifferenziati sono aumentati anche a causa dell’enorme quantità dei dispositivi di protezione individuale utilizzati e poi buttati. A questo si è aggiunto il fatto che chi era in isolamento o in quarantena ha dovuto sospendere la raccolta differenziata. Se non avessimo avuto la pandemia avremmo di gran lunga superato gli obiettivi prefissati e di questo ringrazio tutti i cittadini».

«I risultati conseguiti nel 2020 – prosegue l’assessore – rappresentano perciò una base importante su cui lavorare per portare la raccolta differenziata all’80% con il nuovo Piano regionale dei rifiuti 2022-2027 che stiamo costruendo in collaborazione con tutti i portatori di interesse sul territorio. Puntiamo ad aumentare la quantità dei materiali recuperati, ma soprattutto la qualità, nell’ottica di un’economia circolare, per restituire alle comunità nuove risorse. Abbiamo già raggiunto gli obiettivi che l’Italia si pone al 2035- chiude- e quindi, con ambizione ma concretezza lavoreremo per inserire il nuovo Piano rifiuti all’interno di un approccio complessivo che ridefinisce un modello di sviluppo economico improntato su nuove filiere».

La raccolta differenziata per tipologie di rifiuto 

Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite in modo separato, si segnala nel 2020 un miglioramento generalizzato: la percentuale maggiore di differenziata riguarda il verde (21,7%), la carta (17,9%) e l’umido (16%). Seguono vetro (9%), plastica (8,3%) e legno (7,7%); rifiuti da costruzione e demolizioni (4,4%) e ingombranti (4,4%); i cosiddetti “altri rifiuti” come acidi, batterie, farmaci, oli, vernici, ecc. (3,4%); rifiuti derivanti dallo spazzamento delle strade (2,8%); metalli (1,8%); Raee (1,4%) e compostaggio domestico (1,2%).

Ravenna è tra le nove destinazioni “family friendly” secondo… Peppa Pig

Il personaggio televisivo lancia un concorso: si può votare on line fino al 26 luglio

21 06 24 Foto Mar E Peppa PigRavenna è tra le destinazioni che Peppa Pig ha compreso fra i comuni più family friendly d’Italia. È la prima volta in assoluto che il personaggio (di Hasbro, su Rai Yoyo) probabilmente più amato dai bambini in età prescolare, lancia l’iniziativa #PeppaPigDestinations2021.

Con questa iniziativa si vuole andare alla ricerca di avventure ed esperienze uniche adatte ai bambini di età compresa tra 0 e 5 anni. L’iniziativa è organizzata in partnership con VisitItaly, il portale specializzato nella promozione del territorio nazionale verso italiani e non, per selezionare 9 destinazioni nelle categorie Cultura, Natura (campagna e montagna) e Mare.

Ravenna rientra nella categoria Cultura e gareggia con Venezia Lido e Ascoli Piceno per aggiudicarsi il badge #PeppaPigDestinations2021.

«Ravenna – ha dichiarato l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – è da sempre attenta alle famiglie e all’accoglienza dei più piccoli, sia nell’organizzazione della città e dei lidi sia nei servizi proposti dagli imprenditori del settore. Sono tante le location da visitare, gli spettacoli e le iniziative ai quali partecipare ai quali si aggiungono alcune chicche come la Casa delle Marionette, la Casa delle Bambole, il Museo Natura e Mirabilandia. A questo si aggiunge una delle più diffuse reti di laboratori attivi sul patrimonio e sul mosaico.  Abbiamo già collaborato in passato con programmi dedicati ai più piccoli, che insieme all’intrattenimento aggiungono contenuti didattici e valori educativi importanti, come Peppa Pig».

La votazione è aperta a tutti gli utenti: partecipare è semplicissimo – da oggi 24 giugno al 26 luglio basta cliccare sul sito https://peppapig.visititaly.eu/ ed esprimere le proprie preferenze scegliendo una destinazione per ciascuna delle tre categorie – Natura, Cultura e Mare. La categoria Natura comprende Alberobello, la Valdaora e Vico Equense, mentre l’ambita categoria Mare comprende Porto San Giorgio, Bellaria Igea Marina e Agropoli.

Un genitore influencer e la sua famiglia verranno a “testare” Ravenna e provare l’itinerario proposto dalla destinazione. Sarà possibile seguire tutte le condivisioni sulle sue esperienze attraverso l’hashtag ufficiale dell’iniziativa #PeppaPigDestinations2021. Si tratta di un’attività aggiuntiva per aiutare le famiglie nella scelta del voto.

Russi celebra la Curiosità (anche) con la musica di Shorty e Godblesscomputers

Dal 24 al 28 giugno cinque giorni tra danza, concerti, teatro e installazioni. Domenica la parata dall’ex macello

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Davide Shorty

Torna a Russi il Festival della Curiosità: cinque giornate (dal 24 al 28 giugno) di eventi che spazieranno dalla danza alla musica, dal teatro alle installazioni, dai talk show alla magia, fino ad arrivare alla Parata dei Curiosi, che prenderà il via domenica 27 alle 11.15 dall’Ex Macello, direzione piazza Farini.

La parata sarà coordinata da Marco Zanotti, Michele Facchini, Riccardo Pirazzini e Francesco Cimatti, e si avvarrà dei costumi a tema (il tema del festival quest’anno è “Il pianeta delle scimmie”) realizzati da Giulia Merlini insieme ai ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di sartoria del Centro Paradiso e del ritmo delle percussioni studiato e provato all’interno del laboratorio della Scuola di Musica Contarini.

Durante il festival, camminando per il centro di Russi, sarà possibile sentire “parole curiose”: grazie all’istallazione sonora di Federica Maglioni aka Frida Split “Verba Volant”.

Dando un’occhiata al programma, da segnalare tra gli altri eventi la conferenza concerto di giovedì 24 (ore 22.15) di Nico Note alla Rocca; venerdì 25 il clou sarà alle 21 al parco Berlinguer con il concerto di Davide Shorty (reduce dal secondo posto a Sanremo Giovani) con la Straniero Band; domenica 27 invece alla Rocca alle 21 il live di Godblesscomputers, progetto di musica elettronica di caratura internazionale a firma del lughese Lorenzo “Nada”. A chiudere il festival lunedì alle 21 uno spettacolo di scienza, magia e fantascienza a cura dei direttori artistici della rassegna, Giulia Torelli ed Andrea Scardovi.

Il programma completo sulla pagina Facebook dedicata.

Ravenna, le cliniche private Domus Nova e San Francesco cambiano proprietà

Acquisizione formalizzata da parte del gruppo Garofalo Health Care Spa, già proprietario di diverse strutture in Emilia

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Una recente inaugurazione alla Domus Nova

Il gruppo Garofalo Health Care Spa, proprietario di diversi ospedali privati in Emilia, ha acquisito il 51,6 percento di Domus Nova, la società proprietaria a Ravenna dell’omonimo ospedale privato e da tre anni anche della clinica San Francesco, entrambi accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale.

Complessivamente, le due strutture sono dotate di 252 posti letto e il gruppo Domus Nova conta oltre 200 dipendenti, oltre ad altrettanti tra collaboratori e liberi professionisti.

«L’acquisizione della Domus Nova – ha dichiarato l’amministratore delegato di Garofalo Health Care Spa – rappresenta per Ghc una tappa importante del suo percorso di crescita. La struttura – che si aggiunge alla Casa di Cura Prof. Nobili di Castiglione dei Pepoli, agli ospedali privati di Bologna, all’Hesperia Hospital di Modena, a Aesculapio di S. Felice Sul Panaro e al poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma già di proprietà del nostro gruppo – ci consente, infatti, di coprire l’intera dorsale dell’Emilia-Romagna, che si posiziona tra le regioni più virtuose d’Italia. È nostra intenzione valorizzare la struttura rafforzando ulteriormente il suo posizionamento sul territorio».

«L’acquisizione da parte di Ghc – ha dichiarato invece Stefano Grandi, attuale presidente del Consiglio di Amministrazione di Domus Nova, nonché figlio di uno dei soci fondatori – rappresenta una grande opportunità per Domus Nova, che entra a far parte dell’unico gruppo quotato in Italia nel settore dell’healthcare, fatto che le garantirà una visibilità internazionale. L’ingresso nel Gruppo Ghc, che peraltro avviene nel 60° anniversario della struttura, assicurerà una crescita importante della Domus Nova, che quindi rappresenterà sempre più un punto di riferimento per l’intera città di Ravenna».

Al 31 dicembre 2019, esercizio di riferimento in quanto non impattato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, Domus Nova ha registrato Ricavi “core” pari a circa 30,9 milioni di euro, di cui circa 20,6 milioni di euro relativi alle degenze e circa 10,2 milioni di euro relativi a prestazioni ambulatoriali.

L’operazione di acquisto (Enterprise Value) è pari a circa 41,9 milioni di euro e l’acquisizione include anche gli asset immobiliari strumentali detenuti da Domus Nova, che si estendono per una superficie complessiva di oltre 14.000 mq.

Il contratto è stato sottoscritto con un gruppo di azionisti rappresentanti complessivamente circa il 51,6% del capitale sociale. Nell’ambito dell’accordo, Ghc si impegna a presentare a tutti gli altri azionisti di minoranza una proposta irrevocabile di acquisto delle azioni a loro riconducibili, alle stesse condizioni economiche riconosciute ai soci di maggioranza.

ll closing dell’operazione avverrà entro la fine del mese di luglio 2021.

Covid: in provincia 43 nuovi contagi negli ultimi sette giorni, 117 casi attivi

Le terapie intensive ravennati non hanno pazienti positivi da diversi giorni, non ci sono stati decessi in tutta la Regione

Per il quinto giorno consecutivo la provincia di Ravenna conteggia meno di dieci nuovi casi di contagio da Sars-Cov-2 (oggi 23 giugno sono stati 4) e così nell’ultima settimana le nuove positività diagnosticate sono 43, numeri visti solamente nel pieno dell’estate 2020. Al 21 giugno, ultimo dato disponibile fornito dall’Ausl, i casi attivi in tutta la provincia erano 117, cioè persone che stanno affrontando la malattia (a metà marzo il picco con quasi cinquemila). Meno di un decimo ha bisogno di ricovero ospedaliero (percentuale che di fatto è pressoché stabile da mesi). Non ci sono pazienti in terapia intensiva in provincia e non ci sono stati decessi in tutta la regione.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 386.440 casi di positività, 55 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.429 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 0,3%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,7 anni.

Sui 21 asintomatici, 10 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 6 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1 con gli screening sierologici, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 2 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con nuovi 12 casi e Modena con 10 casi, seguono Parma (7) e Cesena (6); poi Imola (5), Ravenna, Forlì e Rimini (tutte con 4 casi). Quindi Reggio Emilia (2), Ferrara (1) e infine Piacenza, dove non si sono registrati nuovi casi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 517 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 368.752.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 4.438 (-462 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.203 (-455), il 95% del totale dei casi attivi.

Nella giornata di oggi non si registra alcun decesso in tutta l’Emilia-Romagna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi 13.250.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 32 (-2 rispetto a ieri), 203 quelli negli altri reparti Covid (-5). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 5 a Parma (numero invariato), 2 a Reggio Emilia (invariato), 6 a Modena (invariato), 13 a Bologna (invariato), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), nessuno a Ravenna e Forlì (come ieri), 1 a Cesena (-1) e 2 a Rimini (invariato).

Imprese femminili: più nascite nel primo trimestre 2021, la spinta dalle under 35

In totale nel confronto fra gennaio-marzo 2020 e stesso periodo di quest’anno si registra un +3,7 percento ma guardando solo alle giovani imprenditrici il dato è 9,8

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Antonella Bandoli, presidente del comitato imprenditoria femminile

Dopo la caduta delle iscrizioni nel 2020 nel registro imprese della Camera di Commercio di Ravenna di nuove attività guidate da donne, torna a salire lievemente nel primo trimestre 2021 l’indicatore principe della vitalità imprenditoriale: 170 le imprese femminili nate tra gennaio e marzo scorso, contro le 164 dello stesso periodo di un anno fa, il dato più basso dal primo trimestre del 2011. Sebbene il valore assoluto sia ancora ben al di sotto delle performance del passato, la crescita del +3,7%, rispetto a gennaio-marzo 2020, segna quindi una prima svolta rispetto ai trimestri precedenti.

E la spinta delle giovani con meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento in provincia di Ravenna della natalità delle imprese femminili. Come mostrano i dati dell’Osservatorio dell’economia di viale Farini, rispetto alle iscrizioni registrate nei primi tre mesi del 2020, le nuove imprese fondate da under 35 aumentano del +9,8%. Ancora titubanti si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio cresce ma non supera l’1 percento (+0,9%).

In tutto questo lungo anno di pandemia, le giovani aspiranti imprenditrici ravennati si sono mostrate più attive delle over 35. Nel primo e nel terzo trimestre 2020, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili sono addirittura aumentate (rispettivamente +13,3% e +52,6%, nel confronto con gli analoghi trimestri dell’anno precedente), a fronte delle riduzioni registrate dalle imprese femminili non giovanili, che hanno accusato cali del -15% e del -23,3%). Nel secondo trimestre del 2020, le iscrizioni delle imprese femminili under 35 si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-54,8% contro -60,7%), per poi ritornare in positivo nei primi tre mesi del 2021. E nonostante la crisi indotta dalla pandemia e gli effetti della difficile congiuntura, le donne confermano la loro capacità nel fare impresa che, in questi anni di grandi trasformazioni, è stata all’altezza della sfida: nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne risulta essere leggermente superiore a quello delle imprese maschili (+3,7% a fronte del +3%).

A fine marzo, la consistenza delle imprese femminili attive in provincia di Ravenna si attesta su 7.191 unità, pari al 21,2% del totale del sistema produttivo locale (21,2% anche in Emilia-Romagna; 22,6% mediamente in Italia). Per quanto riguarda le variazioni nel tempo, i dati della Camera di commercio mostrano che, nel confronto con fine marzo del 2020, la consistenza delle imprese “in rosa” è aumentata di 11 unità. In termini relativi, l’incremento corrisponde ad un +0,2%, rispetto al calo riscontrato per il totale provinciale delle imprese attive, che, in termini di variazione percentuale, hanno subito una flessione complessiva pari a -0,3%, così come le non femminili (-0,4%).

Rispetto a marzo dello scorso anno, per le imprese femminili ravennati, riscontri positivi si segnalano, in particolare, nei seguenti settori: Attività manifatturiere (+2%), Fornitura di energia elettrica, gas (+16,7%), Costruzioni (+1,4%), Commercio (+0,7%), Credito (+1,9%), Attività immobiliari (+4%), Attività professionali (+2,8%) ed, infine, Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+5,2%). Per  quanto riguarda la forma giuridica, continua la ricomposizione tra il calo delle società di persone e delle imprese individuali, a fronte della crescita delle società di capitale (+3,7%). Con il segno + anche le imprese femminili in forma cooperativa (+1,3%), rispetto al primo trimestre del 2020. Il “peso” delle donne d’impresa, infine, è maggiore per il Comune di Ravenna (23,3%), seguito a ruota da Cervia (23,2%). Con un basso tasso di femminilizzazione si segnalano i Comuni di Bagnara di Romagna (16,6%) e di Cotignola (16,9%).

«La fotografia dell’imprenditoria femminile che l’Osservatorio della Camera di commercio ci restituisce – ha sottolineato la presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile di Ravenna, Antonella Bandoli – è quella di una realtà dinamica, fatta di imprese che nascono, crescono, si consolidano nel tempo, entrano a pieno titolo nel sistema economico dei territori. Un quadro che indica comportamenti economici maturi, profili professionali specifici, che ci confortano e ci spingono a fare di più e meglio. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma soprattutto è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo di un intero sistema economico. Il Comitato continuerà a mettere a valore questo asset con interventi concreti, diffusi e, dunque, sempre più vicini alle esigenze delle donne che fanno impresa».

Reati fiscali: 76 denunce in provincia nel 2020, sequestrati beni per 10 milioni

Bilancio annuale dell’attività delle Fiamme Gialle. Riciclaggio dei capitali illeciti: 17 indagini di polizia giudiziaria, denunciate 35 persone per riciclaggio e auto-riciclaggio

FestaCorpoGdfRavenna 03Lotta all’evasione e controlli della spesa pubblica sono i settori in cui, anche nel 2020, è stata più impegnata la guardia di finanza a Ravenna. In provincia per reati fiscali sono state denunciate 76 persone e sequestrati beni per un valore di oltre 10 milioni di euro, in aumento rispetto alle annualità precedenti. Sono stati segnalati alla magistratura contabile 6 soggetti per danni erariali, per un valore accertato di circa 760mila euro. Con specifico riguardo al comparto della spesa previdenziale sono stati denunciati 27 soggetti e individuati circa 193mila euro indebitamente percepiti. Sono alcuni numeri particolarmente significativi del bilancio operativo delle Fiamme Gialle ravennati che l’anno scorso hanno eseguito in totale 7.150 interventi operativi e 352 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile. I dati sono stati divulgati dal comandante provinciale, il colonnello Andrea Mercatili, in occasione del 247esimo anniversario della fondazione. Per l’occasione nella caserma “Orazio Baia” una sobria cerimonia nel rispetto delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali
Tutti gli sforzi operativi si sono concentrati nella repressione delle frodi e dei fenomeni criminali più gravi e pericolosi che inquinano i mercati e creano effetti distorsivi della concorrenza a danno degli operatori onesti.

Rilevante è stato l’impegno dei reparti operativi nel contrasto all’economia sommersa come testimonia l’individuazione di 25 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 2,5 milioni di Iva. È stata invece superiore ai 13 milioni di euro l’Iva recuperata a tassazione grazie ad articolate investigazioni antifrode. Inoltre, sono stati verbalizzati 19 datori di lavoro per aver impiegato 60 lavoratori “in nero” o “irregolari”.

FestaCorpoGdfRavenna 02Tutela della spesa pubblica
Complessivamente gli interventi sono stati 376, più del doppio rispetto al periodo precedente alla pandemia, con 47 deleghe d’indagine della magistratura ordinaria concluse, mentre 13 sono state quelle delegate dalla Corte dei Conti.

Sono stati poi eseguiti 308 interventi sulla regolarità delle prestazioni sociali agevolate, triplicando il dato dell’annualità precedente e denunciando all’Autorità Giudiziaria di 14 soggetti per indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Le persone denunciate per reati contro la Pubblica Amministrazione sono state 9, di cui 1 tratta in arresto, con un importo irregolarmente percepito dai dipendenti pubblici per circa 217 mila euro.

Criminalità economico-finanziaria
Nel 2020, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 62 soggetti, ed ammonta ad oltre 3,2 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro hanno raggiunto la quota di circa 7,2 milioni di euro.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 17 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 35 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, nei cui confronti sono stati eseguiti sequestri di beni per circa 800mila euro.

Sul fronte della prevenzione, le Fiamme Gialle di Ravenna hanno invece proceduto all’approfondimento di circa 200 segnalazioni di operazioni sospette da cui sono scaturite numerose indagini e accertamenti tributari.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie di frode in commercio per le quali sono stati denunciati 60 soggetti e sono stati sanzionati amministrativamente altri 154 soggetti.

Antidroga
Continuo l’impegno delle unità cinofile antidroga delle Fiamme Gialle ravennati nel contrasto ai traffici di sostanze stupefacenti. Nel complesso sono stati effettuati otre 102 interventi, verbalizzando 146 soggetti, di cui 41 denunciati a piede libero e 14 arrestati, e sono stati sequestrati circa 32 kg di sostanze stupefacenti, di cui oltre 25,5 kg tra hashish e marijuana e circa 6,5 Kg tra cocaina ed eroina.

Traffici illeciti via mare
Per il contrasto ai traffici illeciti via mare, la Sezione Operativa Navale di Marina di Ravenna, dipendente dal Reparto Operativo Aeronavale di Rimini, ha effettuato 300 missioni, controllando 194 imbarcazioni e constatando 58 violazioni di natura amministrativa. Per il reato di bracconaggio ittico sono stati sequestrati 400 kg di prodotti ittici e 3 imbarcazioni, mentre sono 10 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria.

Arto Lindsay folgorato dai versi di Dante declamati da Carmelo Bene

Il musicista americano e le sue sperimentazioni sonore, debutta
al Ravenna Festival, il 23 giugno in prima nazionale, con  “Voce e vortice” che rievoca la memorabile Lectura Dantis del grande attore avvenuta a Bologna nel 1981

Arto Lindsay E Gruppo
Arto Lindsay con i musicisti che l’accompagneranno nel concerto “Voce e vortice” (foto Zani/Casadio)

“Arto Lindsay rilegge alla sua maniera la Lectura Dantis di Carmelo Bene”, recita il sottotitolo di uno degli eventi più curiosi e singolari del ricco programma di Ravenna Festival 2021. Ma cosa accadrà esattamente la sera di mercoledì 23 giugno alla Rocca Brancaleone non è dato sapere, presumibilmente sino all’ultimo istante prima che Voce e vortice vada in scena in prima nazionale.

Le uniche cose note sono il contorno – una scena svuotata, fatta di sola luce e al centro di un allestimento audio a spirale pensato come un vertiginoso girone dantesco – e la compagine che sarà accanto al principale protagonista. Una compagine oltremodo assortita che ruota attorno al bassista e rumorista elettronico Melvin Gibbs e comprendente la vocalist indiana Roopa Mahadevan, specialista del canto carnatico, una seconda cantante, la salentina Rachele Andrioli, e il violoncellista albanese Redi Hasa.

Carmelo Bene
Carmelo Bene

C’è poi una assenza/presenza senza la quale Voce e vortice non esisterebbe e non avrebbe senso: la voce istrionica, assolutamente unica di Carmelo Bene. Tutto ha infatti inizio da qui, dalla Lectura Dantis che il grande attore e regista offrì il 31 luglio 1981 salendo in cima alla Torre degli Asinelli per rendere omaggio alle vittime della Strage di Bologna, avvenuta un anno prima. Carmelo Bene precisò nell’occasione: «Dedico questa serata, da ferito a morte, non ai morti, ma ai feriti dell’orrenda strage».

Arto Lindsay ha un ricordo nitido di quella serata: «C’ero anch’io tra il pubblico accalcato sotto le torri di Bologna ad ascoltare la Lectura Dantis di Carmelo Bene in quella notte di luglio del 1981. Il rumore della folla era alto quasi quanto la voce di Bene che leggeva il miglior libro scritto dagli uomini, come Jorge Luís Borges aveva chiamato La Divina Commedia. Carmelo Bene aveva scelto Dante per interrogare e riaffermare le ragioni dell’umano di fronte all’orrore indicibile della bomba alla stazione. Il lutto, lo smarrimento e il conforto divennero una cosa sola. All’epoca non avevo familiarità con l’italiano del tredicesimo secolo e nemmeno troppo con quello del ventesimo. Fu il suono ad impossessarsi di me, ad attraversarmi “da interiorità a interiorità”. Sentivo, respiravo, afferravo qualche parola. Era musica».

E aggiunge riferito all’oggi: «Nell’anno in cui portiamo tutti il peso di un’altra peste, abbiamo ancora bisogno di ascoltare la voce di Dante. Voglio suonare ancora quella Lectura Dantis, spremerla, esaltarla, farle dire tutto, ascoltarla e parlare con lei. Voglio aggiungere il nostro momento al suo momento, il nostro suono al suo suono, la nostra musica alla sua musica».

Lindsay Gruppo Prove Teatro Socjale
Lindsay con il suo gruppo durante le prove di questi giorni al Teatro Socjale (foto Zani/Casadio)

Tutto è dunque ora chiaro, ma forse a qualcuno non è ancora ben chiara la “maniera” in cui Arto Lindsay si avvicinerà a Dante e a Carmelo Bene. Ecco, allora, qualche indizio. Arthur Morgan “Arto” Lindsay nasce in Virginia nel 1953 e cresce tra gli Stati Uniti e il Brasile. A metà degli anni Settanta è a New York: lì entra in contatto con i fermenti creativi della scena musicale più estrema, dove il punk è roba ormai quasi superata. Da Brian Eno viene notato quale membro di un trio chiamato DNA, che l’inglese coinvolgerà nel seminale album antologico No New York. Più o meno contemporaneamente, sempre armato della sua Danelectro a 12 corde che suona e strapazza in un modo tutto suo, Art Lindsay milita nei Lounge Lizards di John Lurie, band a mezza strada tra vintage jazz e punk rock. A seguire, col tempo, una lunga serie di collaborazioni di svariatissimo segno, anche nelle vesti di produttore: gli Ambitious Lovers, i Golden Palominos, Kip Hanrahan, John Zorn, Laurie Anderson, David Byrne, Marc Ribot, Bill Frisell, Ryuichi Sakamoto, i brasiliani Caetano Veloso, Joao Gilberto, Vinicius Cantuaria, Marisa Monte, Tom Zé e molti altri ancora.

In altre parole, Arto Lindsay è uno che non si fa mancare nulla in fatto di musiche anticonvenzionali, di sonorità “esotiche”: la sua è infatti una “maniera” personalissima di vedere le cose musicali, spesso oltre l’immaginabile. E così sarà sicuramente anche con Dante e Carmelo Bene.

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