martedì
09 Settembre 2025

Covid, in provincia di Ravenna 93 casi nelle ultime 24 ore e nessun decesso

 

Sono 93 i casi di positività al coronavirus accertati in 24 ore, alle 12 di oggi (9 marzo) in provincia di Ravenna. Si tratta di 48 maschi e 45 femmine; 59 asintomatici e 34 con sintomi; 91 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 1.942.

Oggi la Regione non ha comunicato decessi per la provincia di Ravenna. Sono state comunicate circa 74 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 9 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 285.021 casi di positività, 2.429 in più rispetto a ieri (circa mille gli asintomatici), su un totale di 43.575 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,5%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 983in più rispetto a ieri e raggiungono quota 215.754.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 58.396 (+1.402 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 55.045 (+1.297), il 94,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 44 nuovi decessi: 4 nella provincia di Reggio Emilia (tutti uomini, rispettivamente di 60, 77, 81 e 89 anni); 3 nella provincia di Modena (una donna di 92 e due uomini di 79 e 89 anni); 25 nella provincia di Bologna (dieci donne: di 68, 77, 81, 83, 87, 89 anni, due di 90, una di 94 e una di 95; 15 uomini rispettivamente di 48, 49, 63, 65, 72, 74, 81, 82, 84, 86, 87, 90, 91 anni, e due – di 59 e 79 anni- residenti a Imola); 2 nel ferrarese (una donna di 90 anni e un uomo di 76 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne di 68, 71 e 95 anni e un uomo di 80 anni); 6 nel riminese (una donna di 42 anni e cinque uomini: di 69, 73, 76, 78 e 90 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Parma e Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.871.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 307 (+21 rispetto a ieri), 3.044 quelli negli altri reparti Covid (+84).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Parma (+4), 25 a Reggio Emilia (-1), 61 a Modena (+7), 87 a Bologna (+3), 28 a Imola (+4), 31 a Ferrara (+3), 14 a Ravenna (+2), 4 a Forlì (-1), 7 a Cesena (+1) e 22 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.553 a Piacenza (+84 rispetto a ieri, di cui 53 sintomatici), 19.329 a Parma (+ 146, di cui 91 sintomatici), 35.708 a Reggio Emilia (+266, di cui 98 sintomatici), 49.716 a Modena (+414, di cui 320 sintomatici), 60.114 a Bologna (+901, di cui 533 sintomatici), 10.196 casi a Imola (+76, di cui 35 sintomatici), 16.384 a Ferrara (+68, di cui 24 sintomatici), 21.612 a Ravenna (+93, di cui 34 sintomatici), 10.870 a Forlì (+71, di cui 54 sintomatici), 13.605 a Cesena (+142, di cui 84 sintomatici) e 26.934 a Rimini (+168, di cui 85 sintomatici).

Vaccini anti Covid: dal 15 marzo si parte anche con gli over 75

Nuovo step della campagna. Coinvolti anche gli “estremamente vulnerabili”

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNALa campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Emilia-Romagna fa un altro passo avanti: da lunedì prossimo, 15 marzo, due nuove importanti categorie di cittadini potranno accedere alle somministrazioni. Si tratta delle persone di età compresa tra i 75 e i 79 anni e di coloro che rientrano nella categoria degli “estremamente vulnerabili”, così definita a livello nazionale in relazione a determinate problematiche di salute, dalle malattie respiratorie e cardiocircolatorie a quelle autoimmuni, passando per patologie oncologiche e trapianti: i primi dovranno prenotarsi, i secondi saranno invece presi direttamente in carico dalle Aziende sanitarie di riferimento, che provvederanno a contattare i pazienti a mano a mano che arriveranno i vaccini.

«A seguito dell’annuncio del Governo dell’arrivo di quantitativi consistenti di nuove dosi vaccinali, Pfizer e AstraZeneca, apriamo ad un’altra fascia consistente della popolazione, cioè gli over 75 e le persone affette da patologie importanti- sottolinea l’assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Un passo che ci fa guardare con maggior fiducia al futuro. Noi, con la nostra organizzazione siamo in grado di aumentare significativamente le vaccinazioni giornaliere, è però fondamentale che siano garantite le forniture vaccinali previste per marzo e sensibilmente aumentate quelle indicate per il secondo trimestre dell’anno».

Le persone tra i 75 e i 79 anni: come prenotare il vaccino

Le persone tra i 75 e i 79 anni (circa 210mila persone, in tutta la regione) potranno prenotare secondo i canali già noti. Dunque, recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Nel caso in cui si sia impossibilitati ad essere trasportati per effettuare la vaccinazione, ci si può rivolgere direttamente alla propria Azienda Usl. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

Le persone “estremamente vulnerabili”

Le persone “estremamente vulnerabili”, indipendentemente dall’età, saranno contattate e prese in carico direttamente dalle Aziende sanitarie di riferimento, e quindi non dovranno prenotare.

Si tratta di circa 740mila cittadini: tra questi vi sono anche ultra75enni, per cui il totale dei nuovi vaccinandi è minore rispetto alla somma di chi appartiene alle due categorie

Scuole chiuse, ma in palestra continuano ad allenarsi i ragazzi di basket e volley

Lo prevedono i protocolli delle federazioni. A Faenza invece il Comune ha convinto le società a sospendere l’attività

Competition Cencept With People Who Playing Basketball In School GymAlcune centinaia di bambini, bambine, ragazzi e ragazze, stanno continuando ad allenarsi, a Ravenna, nelle palestre delle scuole che sono invece chiuse, per quanto riguarda l’attività didattica, a causa dell’emergenza Covid. Anche in “zona rossa”, infatti, proseguono gli allenamenti delle formazioni giovanili di basket e pallavolo.

A prevederlo – nonostante in linea generale sia imposta la chiusura di tutti i centri sportivi – i protocolli delle rispettive federazioni, che definiscono di “preminente interesse nazionale” l’attività, per esempio, anche di bambine di 11 anni, neppure selezionate.

Nel dettaglio, il basket può proseguire la propria attività fino ai nati nel 2009 compreso, la pallavolo fino agli Under 13, dove possono essere aggregate – è il caso per esempio della Teodora – anche bambine appunto del 2010.

«Seguendo i protocolli della nostra federazione – ci dice al telefono Federico Vecchi del Basket Ravenna – offriamo così un servizio alle famiglie, che possono continuare a far fare sport ai propri figli anche in questo periodo in cui i  ragazzi sono costretti alla didattica a distanza. Ma ovviamente capiamo benissimo quelle famiglie che preferiscono evitare contatti stretti in palestra». Il protocollo prevede infatti l’arrivo con mascherina (e la successiva “igienizzazione”), ma poi l’allenamento senza, con tanto di partite e quindi contatto ravvicinato. Nono sono invece utilizzabili gli spogliatoi e le docce.

Il tutto mentre l’altro sport di contatto più diffuso tra i ragazzi, il calcio, all’aperto, è fermo (fatta eccezione per alcune annate di società professionistiche, a proposito di “preminente interesse nazionale”), ulteriore conferma di quanto il mondo dello sport sia probabilmente quello meno considerato dalle normative anti Covid, spesso poco chiare e di difficile interpretazione.

Da segnalare infine che l’altra società di basket ravennate, Compagnia dell’Albero, ha invece deciso di sospendere l’attività precauzionalmente, in linea con i principi generali del passaggio in zona rossa, così come per esempio succede nel comune di Faenza, dove l’Amministrazione ha stretto un accordo con associazioni e società sportive, “convinte” a sospendere la propria attività.

Coppa America, Luna Rossa ci prova: «Con i neozelandesi non sarà facile» – FOTO

Dal Circolo velico di Marina di Ravenna a Auckland: Antonio Vettese è l’ufficio stampa dell’organizzazione della Prada Cup, vinta dalla barca italiana. Il 10 marzo (all’alba in Italia) comincia la sfida per il più antico trofeo sportivo che ancora si disputa. Dalla provincia ravennate sono 7 nel golfo di Hauraki

PRADA Cup 2021«Luna Rossa ha fatto diciotto regate nella Prada Cup che ha conquistato e ne ha perse solo quattro. È incoraggiante in vista della Coppa America, ma i neozelandesi sono forti e i valori degli equipaggi possono davvero migliorare da un giorno all’altro perché l’evoluzione delle barche è continua». Antonio Vettese, membro del consiglio direttivo del Circolo velico ravennate (Cvr) di Marina di Ravenna, è a Auckland nel golfo di Hauraki dove dal 10 marzo per la terza volta in 170 anni una barca italiana proverà a conquistare il più antico trofeo sportivo che ancora si disputa, l’America’s Cup di vela. Nel 2001 era stata ancora Luna Rossa, nel 1992 era stato il Moro di Raul Gardini.

Vettese, giornalista per diverse testate e televisioni specializzate nella nautica, è arrivato nella terra dei kiwi a novembre con l’incarico di ufficio stampa del Challenge of record, la società che ha organizzato le regate della competizione da cui è uscita la sfidante di Team New Zealand, detentore della brocca.

PRADA Cup 2021 Final Day 1

Archiviato il periodo iniziale di quarantena obbligatoria imposta dalle autorità nazionali, poi la vita è stata davvero diversa rispetto al resto del mondo. Su una popolazione che non arriva a cinque milioni, ci sono stati poco più di duemila contagi con 26 decessi. Nella sola provincia di Ravenna dove vivono 400mila persone i morti sono più di ottocento con quasi 22mila ammalati. «La nazione è pulita – ci racconta Vettese incastrando la telefonata con 12 ore di fuso orario –. Non ci sono limitazioni agli spostamenti. Vedere da qua quello che succede in Italia fa un effetto strano».

PRADA Cup 2021 Semi Final Day 2

Più facile concentrarsi sull’aspetto sportivo. E il team italiano avrà bisogno di focalizzare bene l’obiettivo per compiere l’impresa: «Ho diretto riviste di settore, seguo questa competizione dal 1992, ma ora è difficile fare previsioni perché le barche cambiano prestazioni in poco tempo. Da Natale a oggi sono già migliorate tanto. Sembra assurdo ma di fatto stiamo parlando di barche che hanno regatato poco, gli equipaggi sono professionisti ma stanno prendendo confidenza poco alla volta». American Magic, eliminata in semifinale, torna a casa con un conto della spesa pesantissimo: «Praticamente ognuna delle dieci gare è costata quasi dieci milioni di euro».

AC210220cb 10110ADella folta pattuglia di emiliano-romagnoli presenti nel team che si è aggiudicato la Prada Cup, fanno parte sette ravennati: Andrea Bazzini (responsabile del software), Umberto Molineris (sailor), Jacopo Plazzi (sailor), Matteo Plazzi (direttore tecnico della Prada Cup), Antonio Vettese (responsabile della comunicazione), Francesco Longanesi Cattani da Bagnacavallo (relazioni esterne) e il cervese Giuseppe Acquafredda (mast and rigging). I primi cinque in elenco sono soci del Circolo velico ravennate di Marina di Ravenna. La struttura è sorta nel 1949, tra i primi circoli in Italia. C’è tanta Ravenna su Luna Rossa e in Coppa America. Come si spiega? «Ravenna è sempre stata un serbatoio di velisti e lo era anche per le altre spedizioni in questa competizione. C’è una passione che ha dato vita a una scuola con figure competenti e ricambio di sportivi capaci». E qui Vettese, con orgoglio, indossa la giacchetta del Cvr: «Uno dei primi in Italia, fondato nel 1949, il nostro presidente Gianni Paolucci è stato vicepresidente della Federazione nazionale. Abbiamo una scuola vela che ogni anno, quando non c’era la pandemia, raccoglieva duecento allievi appassionati». Ma il velista campione ci nasce o ci diventa con allenamento? «La differenza la fa la testa. Tutti quelli che eccellono negli sport hanno un comune denominatore che è la volontà. Oggi si parla sempre di formare i campioni ma si dimentica che serve una completezza che non tutti hanno. Certo, la vela consente di esprimersi ad alti livelli anche persone che hanno un’età per cui non potrebbero fare altri sport, ma anche nella vela bisogna cominciare da piccoli per imparare quelle conoscenze e capacità di reazione. Perché sembra strano ma la barca non è un oggetto quotidiano: in auto ci saliamo appena nati, in barca invece no».

PRADA Cup 2021 Round Robin 3

Di una cosa è sicuro Vettese: la vela è molto meno elitaria di quello che si pensa. «Serve un po’ di portafoglio, non lo nascondo. Ma non più di altre passioni. Un esempio: con 50mila euro si compra una barca usata su cui possono stare 4-6 persone. Le vacanze estive sono garantite per anni con panorami che avresti solo comprando una casa da un milione di euro».

Nel 2020 in provincia il 12,4 percento in più di morti rispetto alla media 2015-2019

Nei 18 comuni ravennati sono decedute più di cinquemila persone. Il Covid risulta causa di morte per uno su dieci (a dicembre sono stati quattro su dieci)

Nella provincia di Ravenna, che conta circa 400mila abitanti, nel 2020 sono morte 5.299 persone, 585 in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti. L’aumento è del 12,4 percento (15,6 a livello nazionale). Per il 9,7 percento dei decessi (514 persone) risulta il Covid come causa di morte. L’istituto nazionale di statistica (Istat) è la fonte dei dati (utilizzati anche dalla redazione R&D per elaborare i grafici che trovate in questa pagina).

Il confronto fra 2020 e la media 2015-2019 mostra differenze particolarmente significative in alcuni periodi dell’anno più di altri. Ad esempio dopo i primi tre mesi dell’anno scorso c’erano stati meno morti che nella media del quinquennio precedente. Va ricordato che il primo caso di positività al Sars-Cov-2 nel Ravennate è stato diagnosticato il 28 febbraio e i primi morti per coronavirus risalgono al 13 marzo 2020 (qui il riepilogo di un anno di pandemia). Da aprile la tendenza si inverte, rallenta in agosto e si impenna da ottobre per chiudere l’anno con il 12,4 percento già citato. Una percentuale che probabilmente sarà più alta se si considera un anno intero di pandemia (marzo 2020-marzo 2021).

L’incidenza dei decessi con diagnosi positiva al Covid è stata, come detto, del 9,7 percento del totale. Se escludiamo i primi due mesi in cui il virus non era ancora presente, la percentuale sale all’11,6. Nell’ultimo periodo dell’anno, in corrispondenza della fase più acuta della seconda ondata, il peso del Covid sulle morti in provincia è stato molto più consistente: tre casi su dieci in novembre, quattro su dieci in dicembre.

Se si guarda al dettaglio dei diciotto comuni, ce ne sono cinque in cui il totale di morti a fine anno è stato inferiore. Ma nei quattro comuni più popolosi la variazione è in crescita dappertutto con il più 24,2 percento del capoluogo. La variazione percentuale più elevata si registra a Solarolo con il 39,2, ma bisogna tenere a mente che parliamo di 49 decessi in dodici mesi in un paese di 4.500 residenti.

Restando sulla dimensione comunale, si può osservare la variazione dei decessi per le fasce di età più alte (over 65), come noto quelle più duramente colpite dal Covid. E così la fascia 65-74 ha avuto un aumento del 170 percento a Casola Valsenio, del 140 a Riolo, del 58 a Conselice. Per gli over 85 i comuni con il maggior aumento di morti sono stati Sant’Agata e Solarolo, superiori al 60 percento.

Le scuole sono chiuse ma bus pubblici e pullman aggiuntivi viaggiano ancora. Vuoti

Confermati i turni scolastici, con autisti costretti agli straordinari. Start Romagna: «Ci stiamo riorganizzando»

Bus Stazione
Un bus di Start, e dietro un mezzo aggiuntivo di un’azienda privata, vuoti, in viale Farini, aspettando studenti che non arriveranno

Una fila di autobus e pullman vuoti, in attesa di studenti che non arriveranno. È lo scenario che ci si pone davanti agli occhi in stazione a Ravenna attorno alle 13 di oggi, martedì 9 marzo, a una settimana dalla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado imposta dalle istituzioni per fronteggiare l’emergenza Covid.

Sostanzialmente, non è stato modificato l’orario scolastico del trasporto pubblico. E continuano a essere attivi i “bis” – come li chiamano gli addetti ai lavori – ossia i mezzi privati aggiuntivi resisi necessari nei mesi scorsi in occasione delle riaperture delle scuole, per fronteggiare l’emergenza affollamenti e far rispettare il limite di capienza del 50 percento sugli autobus.

Ecco quindi che anche ora con le scuole chiuse ci sono due bus per ogni tratta, uno dietro l’altro, che fanno il percorso extraurbano tra la scuola e il forese o il resto della provincia. Vuoti. E con un ulteriore paradosso: gli autisti di Start Romagna, per rispettare i turni scolastici, sono costretti a fare anche ore di straordinario. Con un ulteriore – ancora – e inevitabile sperpero di risorse pubbliche.

Bus Stazione RavennaOltre ad aver potuto constatare la situazione personalmente, conferme arrivano dagli autisti stessi. «È da inizio settembre che il nostro orario non è mai cambiato, nonostante le chiusure delle superiori in questi mesi – ci racconta uno dei lavoratori interpellati –. E per un paio di settimane è stato così anche durante il lockdown totale della primavera dell’anno scorso».

Abbiamo chiesto delucidazioni a Start Romagna, l’azienda a controllo pubblico che gestisce il Tpl in Romagna. «In questa prima settimana – ci dicono – si è ritenuto di confermare lo schema orario scolastico, anche per andare incontro alle esigenze di quanti devono recarsi a scuola ugualmente». Si tratta degli alunni disabili o con “bisogni speciali”, o di quelli autorizzati a sfruttare i laboratori didattici. Pochissimi, ci dicono gli autisti (noi alle 13 in stazione non ne abbiamo visto neanche uno salire sugli autobus fermi).

«Qualche correttivo è stato comunque adottato – ci dicono ancora da Start Romagna – togliendo dal servizio alcune corse “bis” e, nella giornata di sabato, eliminando tutte le 49 macchine aggiuntive.  È in corso in queste ore un dialogo con Amr (Agenzia Mobilità Romagna, ndr) per definire ulteriori riduzioni alla luce delle indicazioni provenienti dalla regione e dello scenario previsto per le prossime settimane (le scuole resteranno chiuse almeno fino a domenica 21 marzo, ndr)».

Ne abbiamo parlato anche con l’amministratore unico di Amr, il ravennate (ex assessore comunale) Guido Guerrieri. «Proprio in queste ore abbiamo ridotto del 33 percento circa le corse – ci dice al telefono – e stiamo monitorando la situazione per evitare inefficienze, ma non è sempre semplice riuscire con il “bilancino” a misurare le necessità. Professori e alunni con disabilità e non solo, stanno comunque andando a scuola in presenza e non possiamo rischiare di non fornire il servizio. E poi c’è da tutelare anche l’occupazione, con alcuni privati che hanno assunto da poco personale per poter intervenire a supporto dell’azienda pubblica. Una collaborazione che ha portato nelle settimane di apertura delle scuole a risolvere il problema del sovraffollamento. Ci sono comunque accordi da rispettare e va ricordato che le decisioni purtroppo cambiano quasi di settimana in settimana e il trasporto pubblico deve essere pronto a ripartire nel giro di pochi giorni. Non è semplice mantenere una struttura del genere operativa».

Omicidio Fabbri, l’ex marito: «Volevo solo spaventare Ilenia». Ma il killer nega

Nel corso dell’interrogatorio Claudio Nanni ha ammesso di aver dato circa 2mila euro a Pierluigi Barbieri

Nanni Arrivo Marito Ilenia Fabbri
Claudio Nanni prima dell’interrogatorio

Dopo l’ammissione del sicario, Pierluigi Barbieri, interrogatorio di garanzia anche per l’ex marito di Ilenia Fabbri, Claudio Nanni, 53 anni, accusato di essere il mandante del delitto.

L’uomo in buona sostanza ha riferito che aveva incaricato Barbieri solo di far paura alla ex moglie e non di ucciderla.

Nanni ha precisato di avere dato a Barbieri circa 2.000 euro per assolvere al suo compito.

Claudio Nanni ha ammesso di aver dato la chiave della casa della ex moglie a Barbieri, precisando di essersi risolto a farle dare una lezione, perché lei gli chiedeva sempre soldi. A suo dire, la sola presenza di un estraneo in casa avrebbe dovuto spaventare la donna.

Barbieri invece ha detto che gli era stato chiesto di non uscire dalla casa, senza avere prima ucciso la 46enne, per poi simulare un furto finito in tragedia. (ANSA.it)

Covid, 130 nuovi casi in provincia di Ravenna. Accertati altri cinque decessi

 

Sono 130 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna: si tratta di 67 maschi e 63 femmine; 59 asintomatici e 71 con sintomi; 122 in isolamento domiciliare e 8 ricoverati.  I tamponi eseguiti sono stati 1880.

La Regione ha comunicato 5 decessi e circa 82 guarigioni, per la provincia di Ravenna.

IL BOLLETTINO REGIONALE DELL’8 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 282.616 casi di positività, 2.987 in più rispetto a ieri (circa 1.400 gli asintomatici), su un totale di 17.492 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri, il 17%, non è assolutamente indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei giorni festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti principalmente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Le persone complessivamente guarite sono 838 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 214.771.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 57.018 (+2.099 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.772 (+1.948), il 94,3% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 50 nuovi decessi: 1 a Parma (una donna di 85 anni); 5 in provincia di Reggio Emilia (due donne, di 90 e 91 anni, e 3 uomini rispettivamente di 82, 83 e 90 anni); 6 nel modenese (5 donne – di 50, 73, 2 di 87, 91 anni – e un uomo, di 76 anni); 24 in provincia di Bologna (16 donne – una di 47, 2 di 74, 2 di 78, 2 di 80, una di 81, 2 di 85, una di 87, 2 di 90, una di 93, una di 94 e una di 95 anni; 8 uomini, rispettivamente di 56, 71, 75, 77, 81, 83, 91, 89 anni); 6 in quella di Ferrara (4 donne – di 78, 88, 91, 97 anni – e 2 uomini, entrambi di 84 anni); 5 nel ravennate (2 donne, di 91 e 92 anni, e 3 uomini, rispettivamente di 65, 66 e 81 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tutti uomini, di 63, 78 e 83 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.827.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 286 (+3 rispetto a ieri), 2.960 quelli negli altri reparti Covid (+148).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 26 a Reggio Emilia (invariato), 54 a Modena (invariato), 84 a Bologna (invariato), 24 a Imola (+1), 28 a Ferrara (+1), 12 a Ravenna (+1), 5 a Forlì (invariato rispetto a ieri), 6 a Cesena (-1) e 23 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.469 a Piacenza (+39 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 19.183 a Parma (+129, di cui 75 sintomatici), 35.442 a Reggio Emilia (+312, di cui 137 sintomatici), 49.302 a Modena (+530, di cui 347 sintomatici), 59.236 a Bologna (+844, di cui 424 sintomatici), 10.120 casi a Imola (+126, di cui 60 sintomatici), 16.317 a Ferrara (+177, di cui 45 sintomatici), 21.519 a Ravenna (+130, di cui 71 sintomatici), 10.799 a Forlì (+138, di cui 100 sintomatici), 13.463 a Cesena (+182, di cui 114 sintomatici) e 26.766 a Rimini (+380, di cui 180 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni passati, sono stati eliminati 15 casi, positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare. Sono stati inoltre eliminati altri 2 casi, comunicati precedentemente, in quanto giudicati non Covid-19.

Il killer di Ilenia Fabbri: «L’ex marito mi aveva promesso 20mila euro e un’auto»

Pierluigi Barbieri ha confessato di aver agito su incarico di Claudio Nanni, i due si conoscevano da tempo

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Ilenia Fabbri e Claudio Nanni

Un’auto e ventimila euro in contanti: questo il prezzo dato da Claudio Nanni alla vita dell’ex moglie Ilenia Fabbri. Quello è il compenso che l’uomo aveva promesso all’amico Pierluigi Barbieri per fargli di uccidere la 46enne. Il dettaglio, riportato dall’agenzia di stampa Ansa, è emerso stamani durante l’interrogatorio di Barbieri davanti al giudice per le indagini preliminari. Barbieri è in carcere, come Nanni, dal 3 marzo. Il sicario ha confessato il delitto e risposto a tutte le domande del Gip. Nel pomeriggio sarà Nanni a comparire davanti ai magistrati per il suo interrogatorio di garanzia dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare.

Come noto, Fabbri è stata uccisa all’alba del 6 febbraio nella sua abitazione con una coltellata alla gola al termine di una colluttazione iniziata in camera da letto. Barbieri era entrato in casa utilizzando una copia di chiavi avute da Nanni: quest’ultimo aveva pianificato di andare a Milano con la figlia per ritirare una vettura comprata da poco proprio quel giorno per costruirsi un alibi. Appena la figlia Arianna uscì di casa, Barbieri entrò in azione. A scombinare i piani della coppia Nanni-Barbieri è stata una variabile non prevista: in casa con Ilenia era rimasta la fidanzata di Arianna che la sera prima aveva festeggiato i tre anni della loro relazione ed è rimasta per la notte. È stata lei al mattino a sentire le grida di Ilenia – «Chi sei? Cosa vuoi?», le parole pronunciate che hanno fatto capire che la donna non conosceva l’assassino – e a vedere un uomo che scendeva le scale a dare l’allarme.

Nessuna deroga: a scuola solo alunni con disabilità e “bisogni educativi speciali”

Non potranno invece frequentare in presenza i figli di personale sanitario o di altri servizi pubblici essenziali

LA SCUOLA A SCUOLA PIAZZA DEL POPOLO RAVENNA
Una manifestazione a Ravenna contro la didattica a distanza

Nessuna deroga. Dopo un fine settimana di tensioni e caos per scuole e genitori, nella serata di domenica 7 marzo è arrivata una nota del Miur a fare chiarezza sulla deroga alla didattica a distanza.

Le uniche deroghe consentite alla Dad sono quelle relative alle attività di laboratorio o per necessità di “mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Quindi, non potranno recarsi a scuola gli alunni figli di personale sanitario direttamente impegnato nel contenimento della pandemia o del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, come invece accaduto grazie a una deroga lo scorso novembre.

Ravenna Welcome, un nuovo portale per il turismo: «Pronti per richieste stravaganti»

L’idea nasce dall’agenzia viaggi Riviera Experience e dalla Tour Sound che fornisce audioguide radio: «Ci piace cucire itinerari su clienti che hanno esigenze particolari». Tutto pronto per quanto si tornerà a viaggiare

104865033 123111172774460 1879724266825503518 OUna piattaforma online per prenotare in autonomia il proprio tour turistico a Ravenna. Non solo le visite ai monumenti ma anche esperienze particolari come ad esempio un viaggio nell’archeologia industriale in Darsena, la scoperta dei graffiti sparsi per le strade o gli alberi storici, testimoni in qualche modo dei tanti eventi che hanno toccato la città. Questo è Ravenna Welcome, un innovativo progetto realizzato da due realtà che si occupano di turismo e che hanno investito sul settore, per ripensare il futuro del turismo ravennate una volta che si tornerà a viaggiare.

Ma per la sua particolare proposta, che vuole svelare una Ravenna meno conosciuta, Ravenna Welcome non si rivolge soltanto ai turisti ma anche ai residenti che vogliono conoscere inedite storie del proprio territorio. Da segnalare i tanti itinerari dedicati a Dante Alighieri, studiati anche per celebrare il settimo centenario dalla morte del poeta (su www.danteravenna.com tutti i dettagli). «Ci piace cucire itinerari su clienti che hanno esigenze particolari, richieste stravaganti o interessi specifici in modo da portarvi anche in luoghi meno battuti organizzando attività divertenti ed insolite».

Il progetto nasce dalla partnership di due aziende. Riviera Experience, agenzia viaggi specializzata in incoming nata a febbraio del 2020, poco prima dell’esplosione della pandemia. E Tour Sound, azienda nata a Pisa nel 2015, oggi leader nella fornitura di radio guide nel Nord Italia che nel 2019 ha aperto una sede a Ravenna.

«Crediamo che il nostro territorio sia il bene più prezioso da cui ricominciare – spiegano le due imprese in una nota inviata alla stampa –. Siamo convinti però che sino ad ora non sia stato fatto abbastanza per farlo conoscere al meglio e per questo motivo Ravenna Welcome propone attività culturali, enogastronomiche ma anche ambientali a Ravenna e nelle principali città dell’Emilia Romagna».

Omicidio di Faenza, il sicario ha confessato di aver ucciso Ilenia Fabbri

Pierluigi Barbieri ha risposto a tutte le domande restituendo una “piena ammissione”

Pierluigi Barbieri
Pierluigi Barbieri

Il 53enne Pierluigi Barbieri, alias “lo Zingaro”, nel corso dell’interrogatorio di garanzia appena concluso, ha ammesso di avere ucciso Ilenia Fabbri, la 46enne ammazzata il 6 febbraio nel suo appartamento di via Corbara a Faenza.

L’uomo, nato a Cervia e da tempo domiciliato in provincia di Reggio Emilia, davanti al Gip Corrado Schiaretti e al Pm Angela Scorza, ha risposto a tutte le domande restituendo una piena ammissione dei fatti.

Alle 14 di oggi (8 marzo) sarà l’ex marito della vittima, il 54enne Claudio Nanni, ad essere portato in aula per l’interrogatorio: è accusato di essere il mandante. (ANSA.it)

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