mercoledì
10 Settembre 2025

Aperture ridotte, computer in tilt, lettere non disponibili: Poste nel caos

La testimonianza di un lettore che è andato a ritirare una raccomandata in giacenza e per due volte ha fatto ore di fila prima di sentirsi dire che la busta non era disponibile

Ufficio Postale 2I giorni di apertura al pubblico sono stati ridotti, i computer degli uffici spesso si bloccano, l’attesa di ore va fatta all’esterno senza coperture e la corrispondenza non è disponibile per il ritiro nelle date comunicate: è lo scenario di caos alle Poste di San Zaccaria, frazione di Ravenna, descritto da un lettore che ha inviato a R&D la testimonianza di un’odissea vissuta in prima persona.

Il 24 febbraio al rientro dal lavoro Marcello Ravaioli trova un avviso di giacenza di una Raccomandata. Sul tagliando è scritto che sarà disponibile all’ufficio postale di San Zaccaria dal 2 marzo e che rimarrà giacente per 30 giorni: «La prima cosa che mi ha sorpreso sono i 7 giorni di intervallo. Spesso si tratta di comunicazioni che prevedono sanzioni se il cittadino non se ne occupa». Ravaioli va a ritirare la corrispondenza il 3 marzo e venti minuti prima dell’apertura trova già sette persone in fila all’esterno: «A un certo punto l’impiegata esce per dire che il computer è bloccato e ci saranno ritardi. Dopo due ore tocca a me e mi dicono di tornare il giorno dopo perché la mia raccomandata non c’è». Oggi Ravaioli ha mandato una persona delegata. Un’ora di fila e la risposta è la stessa, argomentando con riferimenti a modalità di gestione che per un motivo o per l’altro non dipendono da nessuno.

«In questo caso, come in tanti altri, non ci sono alternative, e cioè non è possibile per il cittadino fare diversamente. Intendo che si è obbligati a sottostare a tutto questo, compreso permessi lavorativi, ferie, assenze dal lavoro, freddo, pioggia. Non esiste inoltre possibilità di ritiri automatici o prenotazioni. Per non dire che al numero di telefono non risponde quasi mai nessuno».

Le cose non erano così. Ad esempio la riduzione delle aperture a tre giorni alla settimana (lunedì-mercoledì) è solo recente: «Da tempo i paesani condividono fra loro i tanti disagi, che riguardano in modo trasversale tutte le fasce di età. L’ufficio in questione è stato una risorsa sul territorio funzionante e necessaria, ed ora è solo necessaria. Le cose andavano bene, ora vanno male. Questo è evidente e condiviso dai paesani».

La Regione: in arrivo in marzo 626mila dosi, già immunizzati 146mila cittadini

In Emilia-Romagna il 10 percento delle persone che hanno completato il ciclo di due somministrazioni in Italia

IMG 4673In Emilia-Romagna è previsto l’arrivo in marzo di 626mila nuove dosi di vaccino anti-Covid, che si aggiungono alle quasi 560mila ricevute, di cui il 76 percento già utilizzate (398mila Pfizer, 14mila Moderna e 15mila AstraZeneca). Lo rende noto la Regione. Al momento non è specificata la distribuzione provinciale delle fiale

Come raccomanda il ministero della Salute, una quota del quantitativo consegnato del vaccino Pfizer e Moderna, il 15 percento – quella minima consigliata a fronte di una riserva che può arrivare fino al 25 perceto – è stata tenuta a disposizione per garantire la somministrazione della seconda dose in caso di ritardi nelle forniture, come avvenuto sia in febbraio sia in marzo.

Ad oggi, sono 146.039 i cittadini in regione immunizzati, quelli cioè che nei 110 punti vaccinali operativi su tutto il territorio da Piacenza a Rimini, hanno completato la vaccinazione: oltre il 10 percento del dato nazionale.

L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, dice che la Regione è pronta a incrementare in qualsiasi momento il ritmo delle vaccinazioni, arrivando a 45mila somministrazioni giornaliere, come prevede il Programma regionale: dipende solo ed esclusivamente dalla quantità di vaccini a disposizione.

Covid, quinto giorno senza morti nell’ultima settimana ma 249 nuovi contagi

I dati provinciali indicano la ripresa della curva delle positività

Tampone Rapido CovidSi registra un’altro giorno senza decessi correlati al Covid in provincia di Ravenna – il quinto nell’ultima settimana, cosa che non si verificava da mesi – ma la curva dei nuovi contagi continua a crescere e oggi, 4 marzo, le positività accertate sono 249. Si tratta di 102 asintomatici e 147 con sintomi (246 in isolamento domiciliare e 3 ricoverati).  I tamponi eseguiti sono stati 2.581 per una percentuale di positivi di circa il 10 percento. Sono state comunicate circa 198 guarigioni (il totale è circa l’80 percento dei 20mila casi individuati in un anno). I posti letto in terapia intensiva occupati da Covid sono 8, un quarto della disponibilità.

In tutta l’Emilia-Romagna si sono registrati oggi casi 2.545 in più rispetto a ieri, su un totale di 38.231 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,7 percento.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 562 nuovi casi e Modena con 442; poi Ravenna (249), Reggio Emilia (246), Rimini (219), Cesena (208), Parma (169) e Ferrara (152). Seguono il territorio di Forlì (126), il circondario di Imola (111) e la provincia di Piacenza (61).

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 48.128 (+1.450 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 45.269 (+1.367), il 94% del totale dei casi attivi.

Si registrano 25 nuovi decessi in regione. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.675.

Covid a scuola, orari straordinari per i tamponi: bambini convocati di notte

Aumentano i casi tra i banchi e l’Ausl introduce i test serali dalle 19 alle 23 per dare la precedenza a alunni e docenti

DRIVE THROUGH TAMPONE COVID PARCHEGGIO PALA DE ANDR RAVENNASono in aumento le positività al coronavirus accertate in ambito scolastico e allora per accelerare con i test ai casi sospetti l’Ausl Romagna ha deciso delle aperture straordinarie serali delle sedi dove vengono fatti i tamponi.  A Ravenna al Pala De Andrè si comincia domani, 5 marzo: dalle 19 alle 23 quattro ore dedicate solo a studenti e docenti, anche di scuole elementari. Si sta valutando di poter fare la stessa cosa anche negli altri punti del territorio, Lugo e Faenza, dove vengono fatti gli accertamenti.

La scelta è stata fatta per ampliare gli orari di apertura al pubblico che solitamente arrivavano fino alle 19. Le prenotazioni sono già fissate per diversi giorni e l’Ausl ha deciso di introdurre il tampone serale per dare la precedenza alle scuole.

La frecciata: «Palloncini meglio delle sagome di Zaki». Anche uno a forma di pene

Da Instagram il sarcasmo del disegnatore ravennate Gianluca Costantini, autore del ritratto dello studente detenuto in Egitto da un anno e usato in più occasioni per riempire le sedute di spazi pubblici lasciate vuote per il distanziamento

Sanremo 2021 Palloncini AristonL’allestimento del teatro Ariston il 3 marzo per la seconda serata del Festival di Sanremo – palloncini gonfiati con facce sorridenti disegnate sulle le poltrone della platea vuota – ha stuzzicato il sarcasmo del ravennate Gianluca Costantini, disegnatore e vignettista di fama internazionale: «Svelato il motivo per cui non sono state messe le sagome di Zaki – ha scritto Costantini in un post dal profilo Instagram @channeldraw –. C’era in serbo questo meraviglioso allestimento».

5798fe98 3213 469e 82b0 Ea747b7be3fbIl disegnatore ravennate è da tempo impegnato in campagne di sensibilizzazione in favore dei più deboli e del rispetto dei diritti umani. Una di queste riguarda proprio Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna detenuto in Egitto da un anno per presunta propaganda sovversiva: un ritratto di Costantini dedicato all’universitario è diventato una serie di sagome che in più occasioni durante la pandemia sono state utilizzate in contesti pubblici per riempiere le sedute lasciate vuote per il distanziamento sociale anti Covid. Era stato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, a fare la proposta per usare le sagome che già l’Unibo ha piazzato nelle biblioteche dell’ateneo. L’idea aveva raccolto sostegno nel mondo social anche da esponenti Rai.

1614846931A molti sui social non è sfuggito un particolare a proposito dei palloncini in platea. Uno di questi è infatti la riproduzione ironica di un pene. A questo punto viene da chiedersi cosa si vedrà sulle poltroncine nelle prossime serate della kermesse canora.

Pochi giorni prima del delitto una condanna per pestaggio per il presunto killer

Pierluigi Barbieri è accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Ilenia Fabbri su commissione dell’ex marito Claudio Nanni: era a piede libero dopo la sentenza di primo grado per una vicenda di un anno fa

ilenia fabbri uccisa a faenza
Ilenia Fabbri, uccisa in casa a Faenza il 6 febbraio

Dopo la morte di Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio a Faenza, l’ex marito Claudio Nanni ha cancellato tutti i messaggi che aveva su Whatsapp, compresi quelli della chat con l’amico Pierluigi Barbieri. I due uomini da ieri, 3 marzo, sono in custodia cautelare in carcere con l’accusa di essere uno il mandante e l’altro il sicario di quell’omicidio. A entrambi viene contesta l’aggravante della premeditazione mentre solo a Nanni anche quelle di aver agito per motivi abbietti (evitare di pagare soldi alla donna che reclamava mancate retribuzioni lavorative) e contro il coniuge (i due infatti erano separati dal 2018 ma non divorziati). La circostanza della pulizia totale del telefonino di Nanni, titolare di un’officina a Faenza – riportata dai quotidiani locali in edicola oggi, Resto del Carlino e Corriere Romagna – emerge dal testo dell’ordinanza del gip. È un’intercettazione captata all’interno dell’auto dell’uomo ed è lui stesso a dirlo mentre parla con l’attuale compagna.

Ma la cancellazione dei messaggi non ha dato i risultati sperati. Gli inquirenti sono riusciti, con l’utilizzo di software dedicati, a recuperare almeno una parte di quei dati rimossi. I cellulari degli indagati, come spesso accade in queste vicende, hanno restituito elementi importanti. Le celle agganciate hanno permesso di collocare i due uomini nello stesso punto in diverse circostanze, il recupero di messaggi e vocali cancellati ha dato elementi utili, la cronologia dei contatti ha alimento le ipotesi. Se da metà agosto 2020 fino al 6 febbraio sono accertati almeno 36 contatti in varie forme fra Nanni e Barbieri, come mai dal giorno del delitto i due non scambiano più alcuna comunicazione?

La cronologia dei messaggi parte da metà agosto perché nei mesi precedenti Barbieri era in prigione. Originario di Cervia, il 53enne viveva da tempo in provincia di Reggio Emilia. Poche le occupazioni lecite note, più lungo il curriculum di precedenti nella criminalità dove era conosciuto con il soprannome “lo zingaro”. La conoscenza con Nanni è datata e affonda nella passione per le moto. Le porte del carcere per Barbieri si erano aperte ad aprile 2020: custodia cautelare per la partecipazione al pestaggio di un uomo a Predappio un anno fa. In ballo c’erano 500 euro: Barbieri era uno dei tre che usarono un manganello sulla vittima fino a spezzargli le dita di una mano. Il 20 gennaio scorso, cioè due settimane prima dell’omicidio, era arrivata la sentenza con rito abbreviato per quella rapina: cinque anni e quattro mesi, condanna in primo grado non definitiva e per questo Barbieri era in libertà.

«Ravenna poteva restare arancione come Forlì, ma voleva dire andare a schiantarsi»

Il sindaco: «Se diventeremo rossi le scuole resteranno chiuse fino a domenica 21. Meglio fare le cicale in maggio…»

13Nel pieno della prima ondata della pandemia di SarsCov-2 la provincia di Ravenna era la meno colpita in una regione che comprendeva Piacenza e Rimini in emergenza totale e i ravennati guadagnarono i complimenti del commissario straordinario regionale Sergio Venturi per aver contenuto la diffusione del contagio.

A distanza di un anno le positività diagnosticate in totale sono ventimila (erano la metà appena due mesi e mezzo fa) che equivalgono a quelle di Piacenza e il Ravennate è entrato in zona arancione scuro dal 2 marzo.

Qualcosa è andato storto? Lo abbiamo chiesto a Michele de Pascale, sindaco del capoluogo e presidente della Provincia, in occasione di una intervista con la redazione di R&D (pubblicata sull’ultimo numero del nostro settimanale che è possibile sfogliare a questo link).

«I dati della prima ondata nel nostro territorio sono stati caratterizzati da due elementi: la casualità che il virus non fosse ancora presente quando sono cominciate le chiusure il 23 febbraio 2020 e poi la capacità dei cittadini e delle istituzioni di non sprecare questo vantaggio fortuito. Al momento della seconda ondata chi era meno colpito aveva minore immunizzazione tra la popolazione. Ma dobbiamo anche essere onesti e dire che in democrazia l’unica cosa capace di orientare i comportamenti è la paura: non aver vissuto situazioni drammatiche nella prima fase forse ci ha fatto avere un atteggiamento meno prudente nella seconda».

La restrizione più importante in arancione scuro è la chiusura di tutte le scuole a partire dalle elementari, cosa che non era prevista nemmeno per le zone rosse. Cosa è successo per arrivare a questo?
«Fino a quando i numeri dei contagi nelle scuole sono stati contenuti e per lo più asintomatici, come era nella prima ondata e nei primi mesi dopo l’estate, più volte ho preso posizione per garantirne l’apertura e per favorire un dibattito sul tema. Ma ora le cose sono cambiate radicalmente: a Bologna e in Romagna c’è una grande diffusione della variante inglese e nelle scuole i contagi sono cresciuti, anche in quelle dell’infanzia secondo i nostri osservatori. Le classi in quarantena sono molte. E sulle varianti del virus ci sono ancora tanti dubbi. È stata una decisione inevitabile».

L’arancione di Forlì però non è diventato scuro.
«In Romagna c’erano due zone che avevano livelli di contagi e incidenza della variante inglese entro i limiti: il comune di Ravenna e il distretto di Forlì. Avrei potuto tenere le scuole aperte in un magnifico isolamento in tutta la provincia prendendomi gli applausi. Ma quando vedi che ti stai per schiantare contro un muro non aspetti a frenare, lo fai appena ti accorgi del rischio che hai di fronte».

Basteranno quindici giorni?
«Spero che si abbassino i contagi per ripartire. Ma se la nostra regione diventa zona rossa secondo il nuovo Dpcm dovranno restare chiuse tutte le scuole (anche quelle dell’infanzia, ndr) tutto slitta avanti di una settimana (la chiusura verrà infatti automaticamente prorogata fino a domenica 21 marzo, ndr). Del resto fare le cicale a marzo per fare le formiche a maggio non è molto strategico per una città che vive di stagionalità nel turismo e nemmeno per gli studenti».

Flop Ravenna: nel 2021 non ha ancora vinto. In Italia peggio solo Parma e Vibonese

I giallorossi penultimi in classifica, a breve sono attesi dal derby con il Cesena

Mister ColucciLa sconfitta casalinga di ieri contro il Matelica ha rappresentato la dodicesima partita consecutiva senza vittorie per il Ravenna Football Club, penultima in classifica nel girone B del campionato di serie C. Nel 2021 non ha mai vinto.

Un piccolo record negativo per i campionati di calcio professionistico in Italia, superato solo dalla Vibonese nel girone C, sempre del campionato di C (con ben 16 partite senza vittoria) e dal Parma, penultimo in serie A (con 15 gare senza successi).

L’ultima vittoria del Ravenna risale al 19 dicembre, quando i giallorossi sconfissero 3-2 l’Imolese.

Al momento la squadra giallorossa occupa come detto la penultima posizione con 20 punti, 3 in più dell’Arezzo. La salvezza diretta, senza play-out, dista 7 punti (il sestultimo posto è della Vis Pesaro, a quota 27).  Ma obiettivo principale, al momento, è quello di evitare l’ultimo posto, che significa retrocessione diretta in serie D.

E in vista c’è il derby contro il Cesena, in programma il 14 marzo, la partita più attesa dai tifosi, soprattutto dopo che all’andata il Ravenna perse 4-0, provocando anche alcune contestazioni in città.

Il Ravenna, sul campo, finì in serie D già al termine della passata stagione (fortemente condizionata dal Covid), perdendo i play-out. Ma ottenendo poi il ripescaggio tra i professionisti in estate.

Gli Extraliscio sul palco di Sanremo (con ballerini) – IL VIDEO – Sono 19esimi

Con il lughese Mauro Ferrara. Pubblicato anche il videoclip ufficiale di “Bianca luce nera”

Mauro Ferrara Extraliscio
In primo piano Mauro Ferrara sul palco con gli Extraliscio a Sanremo

Sono al momento 19esimi (su 26 concorrenti) nella classifica provvisoria (guidata da Ermal Meta) ma la loro performance sul palco del Festival di Sanremo non è passata certo inosservata – con tanti apprezzamenti sui social – grazie anche alla presenza di Davide Toffolo come ospite “mascherato” e anche alla coppia di ballerini intervenuta durante l’esecuzione del brano.

Loro sono gli Extraliscio, progetto tutto romagnolo di Mirco Mariani, che vede tra i protagonisti anche il lughese Mauro Ferrara, la storica voce di “Romagna Mia” nel mondo (A QUESTO LINK LA NOSTRA INTERVISTA). Ferrara è impegnato solamente ai cori, mentre sarà protagonista con la sua inconfondibile voce nella serata delle cover.

La canzone in gara si chiama “Bianca luce nera” e qui sotto pubblichiamo il video della performance per chi se la fosse persa.

Qui sotto invece il videoclip ufficale della canzone, pubblicato sui social il giorno dopo l’esibizione di Sanremo.

Il cordoglio di Legacoop per la morte di Franco Buzzi, ex presidente anche di Cmc

Per anni è stato al vertice dell’Associazione Nazionale Cooperative Produzione Lavoro. In pensione ha guidato l’Atm

Attachment (4)I cooperatori di Legacoop Romagna esprimono «il più sentito cordoglio» per la scomparsa di Franco Buzzi, «dirigente cooperativo di altissimo valore».

La sua esperienza professionale si è sviluppata per gran parte all’interno del movimento cooperativo ravennate e nazionale, ricoprendo importanti incarichi, a cominciare dalla presidenza della Cmc. Per lunghi anni è stato poi al vertice dell’Associazione Nazionale Cooperative Produzione Lavoro (Ancpl). Nella sua prestigiosa carriera Buzzi è stato anche presidente del consiglio di sorveglianza del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna. Dopo il pensionamento ha prestato servizio come presidente dell’Atm di Ravenna.

«Di lui ricordiamo i principi morali, la competenza in ogni settore in cui ha agito, la dedizione al lavoro e la capacità critica che lo spingeva ad essere un innovatore, attento alle dinamiche di cambiamento delle imprese e dei mercati. Un vero cooperatore. Ci stringiamo alla moglie, alla figlie, ai nipoti e ai tantissimi che lo hanno conosciuto e stimato«, dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti.

«La scomparsa di Franco Buzzi, a lungo presidente nazionale della cooperazione di produzione e lavoro, addolora profondamente. In Buzzi i valori della solidarietà e della dignità del lavoro facevano parte del bagaglio umano ancora prima che di quello professionale. Non dimenticherò il suo calore, l’umanità che permeava ogni sua azione. Anche a nome della presidenza regionale di Legacoop e di Legacoop Produzione e Servizi mi stringo ai suoi cari in questo momento tanto doloroso»: così il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti.

A Faenza un fascio di luce rossa in piazza per ricordare Ilenia Fabbri

L’iniziativa dopo l’arresto dell’ex marito, tutte le sere fino all’8 marzo

Da ieri sera (mercoledì 3) e fino all’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, il centro di Piazza del Popolo di Faenza verrà illuminato, tra le 18 e le 23, da un fascio di luce di colore rosso, simbolo della lotta contro la violenza di genere.

L’iniziativa è voluta dall’assessora alle Pari Opportunità, Milena Barzaglia, e dall’associazione SOS Donna, nella giornata in cui la Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Ravenna, ha terminato le indagini sull’omicidio di Ilenia Fabbri, arrestando l’ex marito.

«Ci troviamo di fronte all’ennesimo femminicidio – dice Milena Barzaglia – e sia come donna che in qualità di amministratore pubblico, provo grande dolore e un forte senso di impotenza. L’omicidio di Ilenia ha sconvolto la nostra comunità e ci impone ancora una volta di non dimenticare di impegnarsi, come persone e come istituzioni, a combattere, giorno per giorno, la violenza sulle donne attraverso azioni culturali ma anche attraverso una protezione attiva. Invito le donne che ogni giorno subiscono violenze, fisiche o psicologiche, a rivolgersi senza alcun timore al nostro sportello donna. Il fascio di luce rossa nella nostra piazza principale vuol essere un segnale in ricordo di Ilenia e di tutte le vittime di femminicidio».

«La violenza sulle donne, fenomeno sistemico – dicono dal centro antiviolenza Fe.n.ice SOS Donna – è una cartina tornasole di ciò che è l’asimmetria del rapporto tra i generi. Ci stringiamo alle persone care a Ilenia promettendo di mantenere viva la sua memoria».

Covid, 268 nuovi casi in 24 ore in provincia di Ravenna. E altri tre morti

 

Sono 268 i nuovi casi di positività registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, alle 12 di oggi, 3 marzo. Si tratta di 147 maschi e 121 femmine; 97 asintomatici e 171 con sintomi; 263 in isolamento domiciliare e 5 ricoverati.

I tamponi eseguiti sono stati 1.410. Oggi la Regione ha comunicato 3 decessi per il territorio provinciale: due pazienti di sesso femminile di 79 e 73 anni e un paziente di sesso maschile di 81 anni. Sono state comunicate circa 74 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 3 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 267.630 casi di positività, 2.456 in più (di cui circa mille asintomatici) rispetto a ieri, su un totale di 40.815 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.525in più rispetto a ieri e raggiungono quota 210.282.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 46. 698 (+891 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 43.919 (+822), il 94 % del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 40 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini: di 80 e 88 anni);3 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 73 anni e due uomini di 69 e 73 anni); 6 nella provincia di Modena (una donna di 81 e cinque uomini: di 47, 80, 81, 83 e 93 anni); 19 nella provincia di Bologna (8 donne: quattro di 85 anni, una di 90, due di 92 e una di 94 anni; e 11 uomini- uno di 73, uno di 77, uno di 82, due di 83, uno di 86, uno di 89, uno di 92- e tre nell’imolese: un uomo di 69 anni e due di 89 anni); 2 nel ferrarese (una donna di 86 e un uomo di 81 anni); 3 in provincia di Ravenna (due donne di 73 e 79 anni, e un uomo di 81 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 89 e 92 anni; tre uomini di 76, 77 e 97 anni. Nessun decesso nelle province di Piacenza e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.650.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 251 (+12 rispetto a ieri), 2.528 quelli negli altri reparti Covid (+57).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (+2), 20 a Reggio Emilia (+2), 53 a Modena (+2), 68 a Bologna (+1), 23 a Imola (+3),24 a Ferrara (invariato), 7 a Ravenna (-3), 5 a Forlì (+1), 7 a Cesena (+1) e 20 a Rimini (+3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.178 a Piacenza (+64 rispetto a ieri, di cui 28 sintomatici), 18.244 a Parma (+118, di cui 72 sintomatici), 33.964 a Reggio Emilia (+293, di cui 178 sintomatici), 46.559 a Modena (+224, di cui 153 sintomatici), 55.384 a Bologna (+746, di cui 427 sintomatici), 9.497 casi a Imola (+72, di cui 41 sintomatici), 15.411 a Ferrara (+134, di cui 38 sintomatici), 20.386 a Ravenna (+268, di cui 171 sintomatici),10.163 a Forlì (+115, di cui 96 sintomatici), 12.467 a Cesena (+181, di cui 122 sintomatici) e 25.377 a Rimini (+241, di cui 104 sintomatici).

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