giovedì
11 Settembre 2025

Covid, la provincia di Ravenna prima in regione con 240 nuovi casi in un giorno

Da registrare anche un altro decesso. In Emilia-Romagna 1.427 contagiati su 42mila tamponi

Balzo in avanti dei contagi a Ravenna, che oggi è la provincia che registra più nuovi casi giornalieri, 240, in tutta la regione.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 24 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 250.839 casi di positività, 1.427 in più rispetto a ieri (648 asintomatici), su un totale di 42.169 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, il numero più alto da inizio pandemia. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 3,4%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.331 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 203.642.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 36.771 (+63 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.545 (+74), il 93,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 33 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 63 anni e due uomini di 73 e 82 anni); 3 nella provincia di Parma (una donna di 74 anni e due uomini di 61 e 93 anni); 1 nella provincia di Modena (un uomo di 54 anni); 16 in provincia di Bologna (dieci donne, rispettivamente di 57, 68, 73, 81, 85, 89, 91, 93, 94 e 95 anni, e sei uomini: due di 83 anni, uno di 87, due di 91 e uno di 96 anni); 3 nel ferrarese (due donne – di 86 e 93 anni – e un uomo di 89 anni);1 in provincia di Ravenna (una donna di 89 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 89 anni e un uomo di 57 anni); 4 nel riminese (una donna di 91 anni e tre uomini di 74, 84 e 92 anni). Nessun decesso nella provincia di Reggio Emilia e nell’imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.426.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 201 (+5 rispetto a ieri), 2.025 quelli negli altri reparti Covid (-16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Piacenza (-1), 12 a Parma (+1), 17 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 45 a Modena (+1), 56 a Bologna (+1), 14 a Imola (-1), 20 a Ferrara (+1), 5 a Ravenna (+1), 2 a Forlì (invariato), 7 a Cesena (+1) e 15 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 19.752 a Piacenza (+57 rispetto a ieri, di cui 31 sintomatici), 17.227 a Parma (+62, di cui 28 sintomatici), 32.206 a Reggio Emilia (+172, di cui 85 sintomatici), 43.699 a Modena (+94, di cui 71 sintomatici), 51.032 a Bologna (+227, di cui 107 sintomatici), 8.784 casi a Imola (+65, di cui 48 sintomatici), 14.538 a Ferrara (+82, di cui 13 sintomatici), 18.915 a Ravenna (+240, di cui 139 sintomatici), 9.531 a Forlì (+73, di cui 62 sintomatici), 11.404 a Cesena (+133, di cui 86 sintomatici) e 23.751 a Rimini (+222, di cui 109 sintomatici).

Omc rinviato a settembre: «Puntiamo a una partecipazione in presenza»

Il tema di questa edizione è “Ripensare l’energia insieme: creare alleanze per un futuro sostenibile”

Uff Stampa.it
Omc 2019

Rinviata a settembre (dal 28 al 30 settembre) la XV edizione dell’Offshore Mediterranean Conference and Exhibition (Omc), che quest’anno punta a caratterizzarsi come la conferenza del Mediterraneo sull’energia per un futuro energetico sostenibile.

L’evento era previsto inizialmente in marzo, poi rinviato a fine maggio, ma a causa della situazione sanitaria è stato deciso di rinviare a fine settembre, al Pala De André di Ravenna.

«Lo spostamento di data va inquadrato nella volontà di dare visibilità alla manifestazione e puntare a una partecipazione in presenza, per favorirne il suo rilancio e al contempo essere a fianco del territorio e a supporto dell’economia locale», commenta Monica Spada, presidente Omc 2021.

Il tema scelto per questa edizione è ”Rethinking energy together: alliances for a sustainable energy future” (Ripensare l’energia insieme: creare alleanze per un futuro energetico sostenibile): dibattere e trovare sinergie e collaborazioni per lo sviluppo di percorsi concreti verso la transizione energetica, coinvolgendo tutti gli attori del settore e le filiere, operatori energetici e stakeholder, abbracciando tutte le forme di energia e considerando Omc un luogo di confronto e un catalizzatore di partnership a 360 gradi, è l’obiettivo della nuova manifestazione.

«Questa edizione di Omc – aggiunge Monica Spada – si occuperà della sfida primaria della transizione energetica, partendo proprio dall’esperienza del comparto industriale dell’ultimo decennio, per andare verso un mix sempre più low carbon, in una prospettiva olistica, che abbraccia tutte le forme di energia e una più ampia platea di player dell’energia. Davanti a sfide così importanti non c’è mai una soluzione unica ma occorre individuare e testare opzioni e percorsi diversificati. Ecco perché diventa determinante stringere alleanze tra i vari stakeholder energetici, focalizzarsi sempre di più sulle partnership tra operatori, contrattisti, istituzioni e consumatori, allineandosi su obiettivi comuni e trovando soluzioni adeguate. E in questo percorso coinvolgere la scuola, l’università, il mondo giovanile è una delle nuove mission di OMC 2021».

Numerose le novità introdotte. Il Comitato Scientifico, presieduto da Edoardo Dellarole, è il vero punto di forza dell’organizzazione e ha allargato i confini delle proprie competenze integrando esperti nei settori delle rinnovabili, dell’economia circolare e della digitalizzazione.

Dopo aver valutato le numerose proposte ricevute, il Comitato Scientifico ha formulato il programma della conferenza che prevede oltre 150 relazioni che spazieranno dall’eccellenza operativa alle tecnologie, dalla decarbonizzazione all’economia circolare. Nelle sessioni strategiche, con ospiti internazionali, si parlerà di riposizionamento dell’industria post pandemia e degli obiettivi sostenibili di medio e lungo termine; di evoluzione delle attività upstream e di nuovi modelli di business per accelerare verso un futuro a emissioni zero; di sinergie tra Nord e Sud del Mediterraneo e dei necessari investimenti e politiche per sostenere un sistema energetico low carbon.

Con Ravenna Food, un’originale pizza gourmet si trasforma in “piatto sospeso”

Una proposta della serie “Chef in Tandem” con Max del Babaleus e lo chef Mattia Borroni per la serata di giovedì 25 febbraio

Pizza Gourmet Ravenna FoodOra l’iniziativa benefica del “piatto sospeso” prende la forma di una gustosa pizza gourmet preparata con maestria dello storico pizzaiolo ravennate Massimiliano Gentile, detto Max (Babaleus), e impreziosita dal condimento gourmet del rinomato chef Mattia Borroni (ristorante Alexander).
«Con l’ennesimo peggioramento dei contagi e il ritorno in fascia arancione, abbiamo pensato fosse necessario unire nuovamente le forze e rinnovare il nostro impegno solidale. Non è facile affrontare questo momento; come ristoratori lo sappiamo bene ma siamo consapevoli che non si possa mollare ora. Dobbiamo rimanere uniti, come categoria e come comunità», spiega Massimiliano “Max” Gentile, titolare della pizzeria Babaleus.

Ecco la proposta con ingredienti del territorio: una pizza con farina “Stramba” tipo 2 con germe di grano del Molino Benini, pomodoro in conserva dell’Azienda Agricola Giraldi, rosole ripassate in padella, lo sboccato del Caseificio Buon Pastore, mozzarella fior di latte del Caseificio Pascoli e “Ndujolio”, l’olio alla ‘nduja firmato Casebianche.

Massimiliano Gentile Babaleus
Massimiliano Gentile

La pizza è in vendita nella serata di giovedì 25 febbraio, con servizio take away o delivery, al prezzo di 15 euro, di cui 10 euro devoluti all’iniziativa solidale “il Piatto Sospeso”, di RavennaFood ed Ecologia di Comunità, sostenuta da Slow Food Ravenna e Godo e Bassa Romagna, a sostegno di persone bisognose individuate dal sistema di aiuto cittadino.

«Già in periodo di lockdown e durante l’estate, come associazione avevamo sperimentato con successo, in diverse modalità in base alle restrizioni imposte, la collaborazione tra cuochi grazie al progetto “Chef in Tandem” – spiega Mattia Borroni –. Si tratta di serate in cui due soci di RavennaFood uniscono le proprie competenze in una sola cucina e propongono un menù a quattro mani nell’intento di offrire un momento speciale ai propri ospiti, in sala o nelle proprie case, e portare loro un messaggio di speranza sostenendo al contempo, nel nostro piccolo, la ripresa economica locale».

Mattia Borroni Cheftochef
Mattia Borroni

L’essenza delle due iniziative di Ravenna Food, Chef in Tandem e “il Piatto Sospeso”, verrà dunque sintetizzata in un’unica serata voluta e organizzata per rafforzare la coesione del gruppo, valorizzare la filiera e la qualità delle materie prime e portare avanti valori importanti come la sostenibilità e la solidarietà.
Info tel. 0544 216464 – 366 7162502.

Ravenna, in piazza Kennedy nuova sede per Accademia di belle arti e “conservatorio”

Accordo con la Monte Paschi di Siena: dal Comune un canone di 167mila euro l’anno

L’Accademia di Belle Arti e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” sono pronti ad approdare nel centro di Ravenna, in piazza Kennedy, nell’edificio all’angolo con via Garatoni, che fornirà nuovi spazi ai due storici istituti cittadini di alta formazione.

La nuova sede si aggiunge a quelle di via delle Industrie (Accademia di Belle Arti) e via di Roma (Verdi) e renderà possibile l’ampliamento degli spazi per la didattica, per i servizi agli studenti e per gli uffici amministrativi, oltre che l’incremento di esposizioni, iniziative e concerti grazie alla presenza di un auditorium.

Gli spazi saranno fruibili già a partire dall’avvio dell’anno accademico 2021/2022.

«L’Accademia di Belle Arti e l’Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi rappresentano due eccellenze del territorio – commenta il sindaco Michele de Pascale – e costituiscono parte integrante dell’identità artistica e culturale di Ravenna. Con l’individuazione di questa nuova sede si risolve un problema storico di carenza di spazi per il Verdi. Negli ultimi anni anche la crescita dell’Accademia aveva reso non più sufficiente lo spazio di via delle Industrie ed è stata quindi colta l’occasione per dare anche a questa prestigiosa istituzione uno spazio in centro, non sostitutivo rispetto ai laboratori e ai locali della sede attuale, ma aggiuntivo. Accademia e Verdi saranno ancora di più un punto di unione fra darsena e centro, una vera e propria officina creativa in costante evoluzione, un polo di alta formazione artistica prezioso non solo per i suoi allievi ma per tutta la città».

L’edificio di piazza Kennedy ha una superficie di circa 2.150 metri quadrati, di cui 860 al piano terra, 880 al primo piano e 410 al secondo, oltre a 460 metri quadrati di spazi esterni ad uso esclusivo.

Il polo di alta formazione dedicato ad arte e musica in piazza Kennedy consentirà l’attuazione del progetto di federazione tra i due istituti, pur mantenendo la propria autonomia, con lo sviluppo di nuove offerte formative in comune, la costituzione di un’unica segreteria didattica e amministrativa, la gestione comune del progetto Erasmus e dei tirocini nonché la realizzazione di progetti di produzione artistica condivisi.

L’immobile è stato individuato a seguito di una procedura ad evidenza pubblica che si concluderà con la prossima stipula del contratto di locazione con la Banca Monte dei Paschi di Siena spa, soggetto proprietario dell’immobile.

Il contratto di locazione avrà una durata di 12 anni e il canone annuo di locazione, pari a 167.994 euro (Iva inclusa) sarà gratuito per il primo anno per coprire i costi sostenuti dal Comune per l’adeguamento della struttura ad uso didattico.

Vendeva pentole, rasoi e profumi ai camionisti al porto: multato dai finanzieri

Sequestrati oltre 800 articoli di materiale vario. Rischia una multa fino a 15mila euro

GdF Ambulante PortoDurante un pattugliamento nell’area portuale di Ravenna, le Fiamme Gialle della 2a Compagnia hanno notato e controllato nei pressi di via della Battana un individuo intento a vendere, di fronte a numerosi clienti, in gran parte camionisti, merce varia, per lo più prodotti per cucinare e per il tempo libero.

Dopo aver effettuato i preliminari accertamenti del caso, i militari hanno constatato che il soggetto risultava sprovvisto di qualsiasi tipo di licenza o autorizzazione al commercio su area pubblica e che deteneva abusivamente, stipati all’interno della propria autovettura, oltre ottocento pezzi di materiale vario, tra i quali pentole, coltelli, rasoi, articoli di ferramenta, profumi ed altri generi.

Pertanto, i Finanzieri hanno proceduto a segnalare all’autorità competente il venditore, un cinquantenne residente nella provincia di Napoli, e ad elevare la sanzione amministrativa prevista per i commercianti ambulanti abusivi che va da un minimo di 2.582,28 ad un massimo di 15.493,71 euro, nonché a sequestrare ai fini della confisca amministrativa tutto il materiale, di cui peraltro il soggetto non era in grado di dimostrare la legittima provenienza.

Omicidio Fabbri, la lettera della figlia di Ilenia: «Mio babbo è una brava persona»

«Gli ho chiesto “Sei stato veramente tu?” e lui mi ha risposto: “Assolutamente no, non l’avrei mai fatto”»

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Ilenia Fabbri con il marito

Sta facendo discutere la lettera che lunedì 22 febbraio è stata letta in esclusiva nel corso del programma “Pomeriggio cinque”, su Canale 5. Si tratta della lettera di Arianna Nanni, figlia di Ilenia Fabbri, la donna uccisa il 6 febbraio a Faenza, in un omicidio per cui è indagato l’ex marito.

«Io non voglio andare contro mio babbo e nemmeno contro la mia mamma che non c’ è più non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà. Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime gli ho chiesto: ‘Sei stato veramente tu?’ e lui mi ha risposto: ‘Assolutamente no, non l’avrei mai fatto’».

Arianna prosegue: «Quella mattina del sei febbraio duemila ventuno, io e il babbo avevamo organizzato di partire presto per ritirare la macchina che avevo comprato a Milano. Dopo un po’ che siamo partiti, ho ricevuto quella chiamata e a tutti e due è crollato il mondo addosso. Quando siamo tornati a casa di mamma, lui mi ha aspettato fuori, mentre io sono entrata con due poliziotti in cucina, ho visto mamma, ho urlato e il mio babbo che era ancora all’oscuro di tutto mi diceva “Arianna, calmati, non puoi urlare”! Detto questo, il mio babbo ha iniziato a piangere, perché anche lui era sotto shock. Lui sta male ed è distrutto per questa tragedia, più che altro perché non sa come fare con me perché sto male. Lui è una persona brava, gentile, disponibile anche con i miei amici. ».

E infine conclude: «Io mi sento in colpa per tutto, quella mattina non dovevo uscire. Ho bisogno della mia mamma e a ventun anni non posso ridurmi a organizzare il funerale di mia mamma. Io voglio giustizia. Mamma, voglio lasciarti di più che una foto sbiadita sulla tua tomba. Io non ho e non avrò mai più pace. Arianna».

La Regione mette in arancione scuro anche quattro comuni della provincia di Ravenna

Zona arancione scuro, da giovedì 25 febbraio e fino all’11 marzo, per 24 Comuni dell’Emilia-Romagna – 4 in provincia di Ravenna – dove da giorni si registra una situazione di progressiva criticità a causa dell’incremento dei contagi da Covid-19.

È quanto deciso da Regione e sindaci. Una misura che riguarda tutti i Comuni che fanno capo all’Ausl di Imola – e quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio -, e quelli confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna, che ricadono nel territorio dell’Ausl Romagna.

Il provvedimento, sul quale domani verrà firmata una ordinanza da parte del presidente della Regione, entra in vigore da giovedì 25 febbraio e rimarrà valido fino all’11 marzo. È dettato dalle indicazioni medico-scientifiche contenute nelle relazioni delle Aziende Usl di Imola e della Romagna, che certificano un andamento del contagio in forte crescita nelle aree interessate, con l’obiettivo di arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini.

Le limitazioni
I provvedimenti introdotti sono ulteriormente restrittivi rispetto alle misure nazionali in essere per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna da domenica 21 febbraio. Ricalcano a grandi linee quelli di una e vera e propria zona rossa circa le attività e gli spostamenti, senza tuttavia sospendere quelle attività economiche che restano consentite nelle zone arancioni del Paese. In particolare, saranno vietati gli spostamenti, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute; consentito, invece, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Si stabilisce inoltre lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%.

Sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resterà consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Sospese anche le attività culturali e ricreative.

Nulla cambia, invece, per le attività economiche, per le quali rimangono in vigore le disposizioni nazionali in vigore per la Zona arancione, compresi le attività di servizio alla persona.

Andamento dei contagi nel periodo 1-21 febbraio

Bagnara di Romagna (2.421 abitanti) ha 32 casi osservati nelle ultime tre settimane, una media di 10,7 a settimana e un tasso di incidenza nel periodo complessivo di 1.321,8. Conselice (9.721 abitanti) è passata da 16 a 50 casi, 106 totali nel periodo di osservazione, una media di 35,3 e un tasso di incidenza di 1.090,4. Il Comune di Massa Lombarda, che conta una popolazione di 10.538 abitanti, è passato da 30 casi nella prima settimana, a 40 nella seconda, a 45 nella terza: 115 in totale, con una media di 38,3 e un tasso di incidenza per il totale del periodo di 1.091,3.

Attività di tracciamento e sorveglianza

L’ordinanza mette nero su bianco anche alcuni provvedimenti relativi alle attività di sorveglianza e tracciamento, alla luce delle nuove evidenze sulla maggiore trasmissibilità delle nuove varianti SARSCoV-2.

Sono applicate tutte le misure per rafforzare le attività di ricerca e gestione dei contatti dei casi indicate nella circolare ministeriale del 31 gennaio scorso, tra cui l’impiego del test molecolare nella sorveglianza dei contatti stretti e a basso rischio e la chiusura della quarantena a 14 giorni con test molecolare; inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.

Contagi in calo, 79 nuovi casi in un giorno in provincia. Morti altri 3 ottantenni

 

Tornano sotto quota cento i nuovi casi giornalieri di positività al  coronavirus in provincia di Ravenna. In particolare alle 12 di oggi (23 febbraio) sono risultati essere 79: si tratta di 46 maschi e 33 femmine; 39 asintomatici e 40 con sintomi; 78 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato.

I tamponi eseguiti sono stati 1.637. La Regione ha comunicato 3 decessi per la provincia: un paziente di sesso maschile di 81 anni e due pazienti di sesso femminile di 85 e 87 anni.

Sono state comunicate invece circa 130 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 23 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 249.429 casi di positività, 1.588 in più rispetto a ieri (598 asintomatici), su un totale di 35.010 tamponi (di cui 18mila molecolari) eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,5%.

Le persone complessivamente guarite sono 1.339 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 202.311.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 36.725 (+224 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.486 (+193), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 25 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 95 anni e 2 uomini, di 81 e 89 anni); 1 a Parma (una donna di 96 anni); 4 nella provincia di Reggio Emilia (2 donne, di 83 e 92 anni, e 2 uomini di 80 e 94 anni); 4 nella provincia di Modena (2 donne, di 86 e 90 anni, e 2 uomini, di 77 e 79 anni); 1 nella provincia di Bologna (un uomo di 87 anni); 6 nel ferrarese (4 donne, rispettivamente di 79, 90, 91 e 95 anni, e 2 uomini di 70 e 80 anni); 3 in provincia di Ravenna (2 donne, di 85 e 87 anni, e un uomo di 81); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 83 anni); 2 nel riminese (una donna di 80 anni e un uomo di 70).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.393.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 196 (+2 rispetto a ieri), 2.043 quelli negli altri reparti Covid (+29).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 11 a Parma (+1),17 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 44 a Modena (+invariato), 55 a Bologna (-1),15 a Imola (+2), 19 a Ferrara (+1), 4 a Ravenna (+1), 2 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato) e 14 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:19.695 a Piacenza (+93 rispetto a ieri, di cui 61 sintomatici),17.165 a Parma (+38, di cui 30 sintomatici), 32.034 a Reggio Emilia (+118, di cui 70 sintomatici), 43.605 a Modena (+327, di cui 219 sintomatici), 50.822 a Bologna (+580, di cui 359 sintomatici), 8.719 casi a Imola (+78, di cui 48 sintomatici), 14.456 a Ferrara (+51, di cui 24 sintomatici), 18.675 a Ravenna (+79, di cui 40 sintomatici), 9.458 a Forlì (+45, di cui 33 sintomatici), 11.271 a Cesena (+82, di cui 58 sintomatici) e 23.529 a Rimini (+97, di cui 48 sintomatici).

Vuole raccogliere 18 milioni tra i cittadini in 15 giorni per comprare la sede Cmc

L’iniziativa di un ingegnere di 61 anni: «So che è una pazzia, ma se nessuno ci prova…». Il sogno è un villaggio di botteghe artigiane impedendo a Conad di fare case e un supermercato

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La sede Cmc vista dall’alto

Sarà retorico, ne siamo consapevoli mentre scriviamo, ma qui tocca tirare fuori la storia di Davide e Golia per sintetizzare la vicenda ravennate che sta nascendo sul mondo social. Nei panni di Davide c’è un ingegnere di 61 anni: Riccardo Merendi si è messo in testa di convincere più persone possibili per raccogliere 18 milioni di euro in due settimane (sic) e comprare la sede del gigante Cmc in via Trieste e sfilarla alla Conad che ha già fatto un’offerta. «È una pazzia, ne sono consapevole – ammette il faentino che vive a Ravenna da una ventina d’anni – ma perché non provarci?». La “missione quasi impossibile”, come la chiama Merendi con buona dose di ottimismo, per il momento conta solo su un gruppo Facebook chiamato “Ravenna può” con 150 iscritti in meno di una settimana.

La molla che ha spinto l’ingegnere è di quelle apprezzabile: «A Ravenna vedo tante iniziative che partono con belle parole e poi non portano a niente. In questi anni ho visto tanti gruppi, liste politiche e associazioni che sono nate e non hanno poi fatto nulla di concreto. Se non ci si prova mai, se non si è disposti a impegnarsi in prima persona, poi non ci si può lamentare». E a Merendi non piace l’idea che l’area oggi occupata dalla Cmc diventi case e supermercato. Per quella superficie tra il Candiano e via Trieste il 61enne immagina altro: «Un villaggio di botteghe artigianali dove possano trovare posto veri professionisti con abilità e capacità preziose. Può diventare un luogo di attrazione turistica, dove le persone visitano le botteghe e comprano prodotti vari».

Il tempo stringe. Per presentare offerte c’è tempo fino al 9 marzo. La base d’asta, come detto, è diciotto milioni. Roba che se Merendi riuscisse nell’impresa potrebbe legittimamente ambire a un posto in questo Governo Draghi. Ma di folli imprese ne ha già fatte, assicura: «A 19 anni con altri amici abbiamo costruito il primo campo da baseball di Faenza, ho comprato una mongofliera in società con altri, ho lavorato per la ditta che produceva le bielle dei motori Aprilia nel campionato del mondo 125 negli anni Novanta».

L’idea è quella di aprire un conto corrente dove ogni partecipante versi la cifra che è disposto a mettere: «In base alla quota si ottiene una percentuale della proprietà, se non si riesce a fare nulla ognuno riprende la sua cifra. Servirebbe un notaio disposto a fare da garante in questa fase. Le porte sono aperte a tutti, ai comuni cittadini e agli imprenditori che abbiano voglia di fare qualcosa per la loro città».

Vaccini al personale scolastico: consegnate le prime 20 dosi a ogni medico di base

In provincia di Ravenna sono 5.400 quelle complessive

Vaccino Astrazeneca 1È iniziata oggi (23 febbraio) la consegna dei vaccini per la somministrazione al personale scolastico. Nel dettaglio, sono state consegnate le prime  20 dosi del vaccino Astrazeneca  a ciascuno dei 270 medici di medicina generale della provincia di Ravenna.

Domani, mercoledì 24 la consegna avverrà per i 255 medici della provincia di Forlì/Cesena, infine giovedì 25, saranno i 222 medici della provincia di Rimini a ricevere le fiale per iniziare la somministrazione al personale scolastico.

Le successive consegne saranno pianificate sulla base dell’approvvigionamento dei vaccini.

Ne hanno diritto operatori scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private parificate, dei servizi educativi 0-3 anni, degli enti di formazione professionale che erogano i percorsi di Istruzione e formazione professionale, di età inferiore a 64 anni e 364 giorni.

Le modalità di prenotazione e l’organizzazione delle sedute vaccinali nei confronti degli assistiti che si sono rivolti al proprio medico è demandata al singolo Nucleo di Cure Primarie; la vaccinazione può avvenire nel singolo ambulatorio del MMG o per medicina di gruppo o nell’ambito della sede di Nucleo.

Le persone aventi diritto, dopo aver ricevuto l’appuntamento dal proprio medico con la data della somministrazione, dovranno presentarsi munite di autocertificazione e  scheda anamnestica già compilate.

La modulistica sarà scaricabile nei prossimi giorni dal sito  https://www.auslromagna.it/ricerca/download/covid-19-vaccinazione/medicina-generale

La Regione chiede la riapertura di teatri, cinema, palestre e serale nei ristoranti

L’assessore Corsini: «Dove è necessario misure ancora più stringenti, altrove invece occorre ripartire»

Andrea Corsini Emilia Romagna BalneariIntensificare la lotta alla pandemia, soprattutto di fronte al diffondersi di varianti che rendono il contagio più veloce, ma allo stesso tempo pensare alla ripartenza delle attività ora penalizzate. «Dove è necessario- afferma l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini – servono misure ancor più stringenti per prevenire e combattere il virus, anche attraverso maggiori restrizioni e limitazioni in determinate aree territoriali nelle quali i dati certificano l’alto rischio. Altrove, però, in zona gialla, dove le condizioni epidemiologiche lo consentano, bisogna creare le condizioni perché bar e ristoranti, piscine, palestre e attività sportive, i luoghi della cultura e dello spettacolo, solo per fare alcuni esempi, possano riprendere la loro attività in maniera maggiore e continuativa rispetto ad oggi. Un tema che in Emilia-Romagna stiamo affrontando da tempo, sul quale abbiamo aperto un tavolo di confronto con le associazioni del commercio e degli esercenti».

L’assessore interviene nel momento in cui il Governo è alle prese con la definizione del nuovo Dpcm, con quello in vigore in scadenza il prossimo 5 marzo.

«Potremmo rivedere i protocolli di sicurezza condivisi nei mesi scorsi e renderli più stringenti, proprio perché garantire condizioni di massima sicurezza resta la priorità, e prevedere aperture serali, non solo a mezzogiorno, nella ristorazione, lezioni e attività individuali in palestre e piscine, dove la frequenza potrebbe essere ancor più controllata. Allo stesso modo, devono poter ripartire teatri, cinema, musei e gli spazi culturali e dello spettacolo, sempre con regole rigide di ingresso e presenza. Queste attività e questi comparti hanno assoluto bisogno di nuovo ossigeno, di poter rimettersi in moto, attraverso una gestione della pandemia che tenga conto dell’evoluzione delle modalità di contagio e, nello stesso tempo, dell’esigenza che migliaia e migliaia di operatori economici hanno di potersi rimettere al lavoro, contando- chiude Corsini- sulla loro grande disponibilità a collaborare per adeguare gli spazi e formare il personale rispetto alle regole da seguire, come hanno già fatto in tutti questi mesi».

Una domenica di vaccino anti (papilloma) virus per 350 dodicenni al Cmp di Ravenna

L’Ausl: «Efficace, ben tollerato e molto sicuro». Obiettivo: eliminare il cancro del collo dell’utero»

Vaccini ObbligatoriLa Pediatria di Comunità  ha voluto dedicare una domenica alla vaccinazione per sensibilizzare i genitori e gli adolescenti sul tema della prevenzione dell’infezione da papilloma virus (HPV), un gruppo di virus molto diffusi che infettano l’apparato genitale femminile e maschile.

Domenica 28 febbraio l’attività vaccinale si svolgerà per l’intera giornata e in conformità con tutte le normative di sicurezza previste, presso la sede del Cmp di Ravenna  e coinvolgerà 350 dodicenni di Ravenna e Russi. Per i restanti coetanei del nostro ambito provinciale l’offerta prosegue con la stessa modalità di chiamata e si svolge nei giorni infrasettimanali presso tutti i centri vaccinali della Pediatria di Comunità, ma non è esclusa la possibilità di estendere questa iniziativa anche alle altre sedi.

Il vaccino anti HPV è un vaccino che può prevenire circa il 90 % dei tumori del collo dell’utero, intorno all’80% degli altri tipi di tumori HPV correlati e il 100% dei condilomi. Della vaccinazione traggono vantaggio sia le femmine che i maschi.

Il vaccino è efficace nel prevenire l’infezione, non nel curarla: è quindi opportuno somministrarlo prima del possibile contatto con il virus. Peraltro la sua efficacia è maggiore se eseguito precocemente. Per questi motivi la vaccinazione non andrebbe posticipata. Se il vaccino viene somministrato entro i 14 anni, il ciclo di base prevede due dosi a distanza di sei mesi. A oggi non è prevista alcuna dose di richiamo dopo il ciclo di base.

Oltre che efficace – si legge nella nota dell’Ausl –, «il vaccino è anche ben tollerato e molto sicuro; la sua composizione garantisce infatti che non possa provocare l’infezione».

L’adesione alla vaccinazione anti HPV nel nostro territorio raggiunge l’80% circa della popolazione delle ragazze e ragazzi, una percentuale molto alta (rispetto ai dati nazionali e anche regionali) che testimonia la grande attenzione rivolta al problema dalle famiglie e dal personale sanitario impegnato nella promozione (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologici, personale dei centri vaccinali).

L’Oms stima che eliminare il cancro del collo dell’utero è un obiettivo ambizioso ma fattibile a condizione che vengano messe in atto alcune strategie, tra cui fare in modo che almeno il 90 % delle ragazze con meno di 15 anni siano vaccinate contro l’HPV entro il 2030.

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