venerdì
04 Luglio 2025

Le “Vie di Dante”, da Firenze a Ravenna, unica meta italiana scelta da Lonely Planet

Nel “Best in Travel 2021”. Il sindaco: «Riconoscimento di livello mondiale»

Maratona Ravenna DanteC’è solo una realtà italiana tra le 30 mete segnalate dal Best in Travel 2021, il report del team internazionale di Lonely Planet, la Bibbia dei viaggiatori, sulle destinazioni assolutamente da non perdere per l’anno a venire: Le Vie di Dante (www.viedidante.it).

Il prodotto turistico interregionale avviato nel 2017 e dedicato al luoghi tra Toscana e Romagna che il Sommo Poeta attraversò durante il suo esilio (intrapreso nel 1302, in seguito alla condanna a morte da parte dei Guelfi Neri saliti al potere a Firenze, e terminato a Ravenna) è stato inserito, assieme al Cammino di trekking omonimo (395 km in 20 tappe da Ravenna a Firenze e ritorno), nella categoria Sostenibilità come esempio di turismo slow (lonelyplanetitalia.it/best-in-travel).

Per l’edizione 2021, la quindicesima, il Best in Travel ha riorganizzato le sue categorie ai tempi del Covid19: non più 10 paesi, 10 regioni, 10 città e 10 destinazioni da non perdere, ma come spiega la stessa Lonely Planet “luoghi e persone che dimostrano un autentico impegno a favore della comunità, della diversità e della sostenibilità. Abbiamo dato spazio a chi rappresenta un esempio da seguire, senza distinzione tra luoghi, istituzioni, associazioni o privati cittadini”.

Si tratta di una grande opportunità di visibilità per l’itinerario slow – con le sue varie declinazioni in bici, a piedi o in treno lunga l’antica via ferroviaria Faenza-Firenze – che attraversa i luoghi dove il Sommo Poeta visse da esule: il Best in Travel ha un reach (ovvero il numero di persone raggiunte da un contenuto social) di due miliardi di persone, di cui 18 milioni sui canali italiani della guida. Un’opportunità sulla quale si innesterà una campagna di promozione web delle tante iniziative tra Emilia Romagna e Toscana in occasione del settecentenario di Dante, lungo tutto il 2021, dalle mostre d’arte a Ravenna e Forlì alle Giornate dedicate al mito di Paolo e Francesca a Rimini.

«Non poteva esserci riconoscimento migliore, proprio alla vigilia dell’anno che celebra i 700 anni dalla morte di Dante – commenta l’assessore regionale al Turismo dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini – per il progetto di slow tourism che abbiamo costruito insieme alla Regione Toscana tre anni fa. Un progetto nel nome di uno dei maggiori vanti culturali italiani nel mondo, che propone una vacanza a misura d’uomo, a contatto con la natura più bella, e invita alla riscoperta di tradizioni, artigianato, borghi e musei. Quando il turismo internazionale “uscirà a riveder le stelle” le Vie di Dante, grazie a Lonely Planet, saranno pronte ad accogliere migliaia di ospiti».

Le Vie di Dante: turismo slow sulle orme del Sommo Poeta
Quello suggerito da “Le Vie di Dante” è un itinerario slow –in bici, a piedi o in treno lunga l’antica via ferroviaria Faenza-Firenze- visitando i luoghi dove il Sommo Poeta visse da esule, tra arte e cultura, artigianato, enogastronomia e natura, alla scoperta di antichi palazzi, pievi romaniche, piccoli borghi, botteghe artigiane e tanto altro.

Oltre alle tappe “obbligate” (dal Battistero fiorentino di San Giovanni, tanto caro a Dante, alla sua tomba a Ravenna), non mancano suggerimenti originali, come la visita delle 33 celebri lapidi dantesche nel Quartiere Medievale di Firenze, il trekking all’Eremo di Gamogna (nel territorio di Marradi), antico complesso monastico del 1053, la tappa nella Grotta Tanaccia, una delle più belle grotte della Vena del Gesso di Brisighella, nel ravennate, o la visita con naso all’insù di Palazzo Milzetti a Faenza, con i suoi meravigliosi soffitti affrescati secondo lo stile Neoclassico.

Per ognuno dei 7 comuni lungo i quali si sviluppano le “Vie” (Firenze, Scarperia e San Piero, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna, non possono mancare le indicazioni dei piatti della tradizione e dei prodotti tipici da assaporare per una completa esperienza dei luoghi visitati. Sul portale il turista trova anche le proposte di soggiorno offerte da una quarantina di operatori turistici, che sono stati coinvolti dal progetto e hanno aderito ad un apposito disciplinare (che definisce gli standard delle strutture ricettive aderenti e dei servizi che offrono, nonché le caratteristiche tipo dei pacchetti soggiorno proposti). Si va dalla proposta di un weekend a quella di 5/7 giorni.

«Un riconoscimento di livello mondiale, in un momento storico complesso, in particolare per il settore turistico – dichiarano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore al Turismo del Comune  di Ravenna Giacomo Costantini – un premio che riconosce la cifra del lavoro svolto di concertazione tra Ravenna e le località lungo la via fino a Firenze, nell’anno di inizio delle celebrazioni dedicate al Sommo Poeta. Ravenna si afferma così a livello nazionale e internazionale come meta di un turismo di qualità e sostenibile».

Dopo il ko nel derby di Cesena, il Ravenna esonera l’allenatore Giuseppe Magi

Aveva raccolto 8 sconfitte nelle prime 11 partite

Mister MagiAlla fine, come spesso capita in casi come questo, a pagare è stato l’allenatore. Il Ravenna Fc comunica infatti di aver esonerato Giuseppe Magi, il giorno dopo la pesantissima sconfitta (4-0) di Cesena, nel derby più sentito dai tifosi.

Si tratta dell’ottava sconfitta su 11 partite di campionato (girone B di serie C). Un bilancio decisamente negativo e che vale il quintultimo posto in classifica, in piena zona play-out, in quella che doveva essere la stagione del rilancio dopo la retrocessione di pochi mesi fa (poi “sanata” dal ripescaggio).

Magi era arrivato sulla panchina del Ravenna questa estate. Ora la società lo ringrazia «per la profonda dedizione e l’instancabile impegno profusi, affrontando una sfida complessa quale guidare la squadra in una stagione ricca di difficoltà e di incognite come quella in corso».

«Dal primo, all’ultimo giorno di lavoro – si legge ancora nel comunicato del Ravenna –, non sono mai mancate le doti umane, le competenze professionali e la volontà di dare il massimo alla causa giallorossa. Il Ravenna FC augura a mister Magi le migliori fortune per il proseguimento di una carriera che auspichiamo ricca di soddisfazioni sportive e personali».

Covid, 146 nuovi casi e una persona in più in terapia intensiva a Ravenna

 

Sono 146, di cui 81 asintomatici, i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, come registrato nel bollettino di oggi, 16 novembre. Sono 14 (uno in più di ieri) i pazienti ricoverati in terapia intensiva in provincia.

Il bollettino regionale del 16 novembre

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 91.066 casi di positività, 2.547 in più rispetto a ieri (quasi la metà asintomatici), su un totale di 14.442 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 17,6%.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 55.429 (2.229 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 52.789 (+2.120 rispetto a ieri), il 95,2% del totale dei casi attivi.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 247 (+1 rispetto a ieri), 2.393 quelli in altri reparti Covid (+108).  Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 17 a Parma (+1), 25 a Reggio Emilia (invariato), 62 a Modena (+3), 64 a Bologna (+1),  3 a Imola (-2), 20 a Ferrara (invariato), 14 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (-1), 1 a Cesena (-1) e 23 a Rimini (invariato).

Le persone complessivamente guarite salgono a 30.570 (+295 rispetto a ieri).

Purtroppo, si registrano 23 nuovi decessi: 13 in provincia di Modena (7 uomini di 72, 76, 79, 82, 88, 89 e 97 anni e 6 donne di 53, 65, 74, 84, 88 e 90 anni), 5 in quella di Piacenza (3 donne di 62, 89 e 92 anni e 2 uomini di 64 e 72 anni), 3 in quella di Parma (2 donne di 85 e 86 anni e un uomo di 87 anni), uno in quella di Reggio Emilia (un uomo di 87 anni) e uno in quella di Ferrara (una donna di 86 anni). Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.067.

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 9.823 a Piacenza (+186 rispetto a ieri, di cui 87 sintomatici), 8.121 a Parma (+146, di cui 85 sintomatici), 13.418 a Reggio Emilia (+302, di cui 232 sintomatici), 16.145 a Modena (+605, di cui 224 sintomatici), 18.100 a Bologna (+539, di cui 294 sintomatici), 2.149 casi a Imola (+114, di cui 110 sintomatici), 4.425 a Ferrara (+101, di cui 7 sintomatici), 5.437 a Ravenna (+146, di cui 81 sintomatici), 3.440 a Forlì (+53, di cui 44 sintomatici), 2.867 a Cesena (+99, di cui 64 sintomatici) e 7.141 a Rimini (+256, di cui 124 sintomatici).

«Le scuole di musica sono luoghi sicuri»: petizione a Bonaccini per la riapertura

A differenza delle altre zone arancioni, in Emilia-Romagna le attività sono state sospese

Scuole MusicaDomenica mattina 15 novembre, dopo aver avuto informazioni frammentarie attraverso la pagina delle Faq della Regione Emilia Romagna, ma che di fatto obbligavano alla chiusura ad ogni lezione in presenza, diverse scuole di musica hanno cominciato a fare rete perché ritengono «ingiusta la richiesta di chiusura delle proprie sedi in toto, costringendo famiglie, ragazzi, bambini e docenti alla sola possibilità di fare lezioni online».

La scelta della Regione di richiedere la modalità online per tutte le attività musicale – si legge in una nota inviata alla stampa – «mette in grossissima difficoltà, non considerando minimamente la professionalità e l’impegno alacre con cui hanno lavorato in questi mesi di riapertura per la sicurezza dei dipendenti, collaboratori e allievi».

Il numero delle scuole aderenti alla richiesta di riapertura è di 65 strutture (tra cui diverse anche in provincia di Ravenna) ma sta aumentando di ora in ora, e la lettera è diventata anche una petizione a cui tutti possono aderire, su Change.Org, “Riapriamo le scuole di musica dell’Emilia Romagna perché sono luoghi sicuri!”

A livello nazionale, in “zona arancione” le scuole di musica sono aperte anche perché la maggior parte della loro attività riguarda le lezioni individuali, quindi piuttosto semplici da contingentare.

Ancisi: «Smantellato il Mar». Ma sono i lavori annunciati dal museo in estate

Il consigliere di Lista per Ravenna lamenta la cancellazione «nel silenzio» dell’allestimento dei mosaici moderni e contemporanei. La risposta pare però essere in un comunicato di questa estate…

I mosaici contemporanei allestiti al piano terra del Mar di RavennaSta facendo discutere in questi giorni un’interrogazione presentata dal decano dell’opposizione ravennate, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, in cui si parla di un presunto smantellamento del Mar, il Museo d’Arte di Ravenna. Nell’interrogazione Ancisi si stupisce per aver trovato (prime e durante la chiusura forzata del nuovo Dpcm) sgombro il piano terra. «Non si ha notizia, neppure tra gli operatori del settore, di dove sia stata portata la pregevole collezione permanente dei mosaici moderni e contemporanei ad ingresso gratuito, ivi allestita», si legge nell’interrogazione, che poi si dilunga nel tessere le lodi della stessa collezione.

«L’allestimento (realizzato inizialmente nel 2003, ndr), ora smantellato, della mostra era esso stesso di grande pregio, anche architettonico – continua Ancisi –. Costato circa 200 mila euro, era stato compiuto nel 2014-2015, curato da Linda Kniffitz, su progetto finanziato dall’Unione Europea a seguito di una selezione internazionale». Sottolineando quindi che i mosaici moderni del 1959 «sono di proprietà del Rotary, della Camera di commercio e della Provincia» e «concessi in deposito al Mar alla condizione di non essere spostati, data la loro fragilità», Ancisi chiede al sindaco il motivo di quelle che definisce «cancellazioni», secondo il consigliere «in totale silenzio».

Ma andando a riprendere un comunicato inviato alla stampa dal Mar questa estate – e in attesa della risposta più dettagliata di sindaco o assessore in consiglio comunale – vale la pena sottolineare che il museo stesso aveva anticipato quanto sarebbe successo, ossia l’avvio dei lavori di manutenzione «nella zona del quadriportico e della loggia al piano terra, con interventi di ripristino della muratura, anche in previsione dell’apertura di un nuovo ingresso sul lato dei giardini pubblici».

Lavori che, scrivevano sempre nel comunicato dal museo, rappresenteranno un’opportunità «per una riflessione su una diversa articolazione degli spazi museali, con un focus particolare dedicato agli esiti più sperimentali del mosaico contemporaneo».

«Continuano inoltre – aggiungeva il Mar, parlando delle stesse opere al centro dell’interrogazione di Ancisi – le ricerche d’archivio sul nucleo storico e fondante della collezione musiva permanente, i mosaici e i cartoni pittorici realizzati per la Mostra di mosaici moderni del 1959, con l’obiettivo di evidenziare al meglio il valore storico e culturale di quell’esperienza, così fortemente identitaria per la memoria della nostra città. Per permettere la messa in sicurezza delle collezioni dei mosaici moderni e contemporanei, durante i lavori di manutenzione, sarà necessaria la loro movimentazione nei depositi e per questa ragione la Collezione non sarà visibile ai visitatori a partire dal 2 luglio e per tutta la complessiva durata dei lavori di ripristino». Lavori che erano tuttora in corso durante gli ultimi giorni di apertura della mostra di Paolo Roversi.

Allerta gialla per lo stato del mare nei comuni di Ravenna e Cervia

 

OndeDalle 12 di oggi, lunedì 16 novembre, alla mezzanotte di domani, martedì 17, sarà attiva nel territorio dei comuni di Ravenna e Cervia l’allerta meteo numero 89, per stato del mare, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

“Il moto ondoso – si legge nel testo – è in aumento e, a partire dalla tarda serata, sulla costa romagnola il mare risulterà localmente agitato, in attenuazione nel corso della mattinata di domani 17 novembre”.

Le istituzioni raccomandano di mettere in atto “le opportune misure di autoprotezione e comunque si ricorda che, nell’ambito delle misure di contenimento e contrasto della diffusione del Coronavirus, gli spostamenti sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute, necessità”.

«Tra casa e scuola, noi adulti smarriti di fronte agli adolescenti dell’era Covid»

 

Pubblichiamo una bella testimonianza di una professoressa di una scuola superiore della provincia, anche mamma a sua volta di un adolescente. Che preferisce restare anonima.

Classe Faenza DAD
L’iniziativa dei ragazzi di una scuola di Faenza che hanno lasciato le loro foto per i prof durante la Didattica a Distanza

La mattina a pregare i ragazzi di accendere la webcam, il pomeriggio a urlare perché i tuoi in casa spengano i computer. Immagino arriveranno studi su questa generazione di adolescenti, ma anche su queste generazioni di adulti che si trovano ogni giorno a improvvisare, tentare di trovare nuove strade per entrare in connessione con loro. A casa, dove ormai corpo e macchina sono diventati inscindibili – che la macchina sia il pc, il telefono o la console – dove si può fermare il confine tra reale e virtuale? Che cosa implicherà questo nella loro capacità futura di instaurare rapporti, costruire relazioni fatte di presenza? Cosa dobbiamo fare noi genitori? Possiamo davvero dir loro di smettere di giocare ai videogiochi quando è l’unica attività che ormai possono fare con gli amici? Possiamo invitarli a mollare la chat per un’uscita di gruppo quando in gruppo non si può uscire? E poi gli adulti, gli altri adulti, quelli che ti hanno sempre dato una mano. Zii, nonni, ma anche amici, genitori e non, che per i tuoi figli sono diventati un riferimento e per te un appoggio e un conforto nei tuoi momenti di crisi in veste di impreparato genitore. Anche loro adesso non ci sono, o sono dietro uno schermo.

Allora la scuola resta un appiglio. Inizia ogni mattina, implica compiti pomeridiani, offre uno straccio di routine, li mette a confronto con altri adulti, altre guide. Che poi in effetti è quello che dovrei essere per i miei studenti (quasi tutti amatissimi) io stessa. Ancora una volta davanti uno schermo. Accendi la webcam, rispondimi, dimostrami che stai attento, che non stai giocando ai videogiochi, che non ti stai facendo suggerire la risposta, che non ti stai facendo mandare la foto con i compiti. E sarà vero che hai problemi di connessione? Ma davvero la mia appassionante lezione è così noiosa da farti preferire Fortnite? Ma come, non preferiresti essere qui, in classe?

“Prof, però almeno così non devo alzarmi alle 6”. “E poi non ci dobbiamo mettere la mascherina…”. Vero, non è che la scuola in presenza tanto osannata dalla Azzolina ai tempi del Covid fosse poi un granché: 28 o 29 ragazzi distribuiti in un’aula più grande distanziati da seduti dove per farsi sentire serviva il megafono per poi vederli abbracciarsi e scherzare e toccarsi appena erano in piedi. Noi insegnanti trasformati in sentinelle per la salute pubblica. Che fatica. Che fatica immensa. Eppure, eppure forse era meglio di questo schermo, di queste connessioni che vanno o non vanno, di queste lezioni sincrone o asincrone. Con il dubbio profondo che serpeggia tra colleghi, ma questi, come li valutiamo adesso? Perché se rispetto a febbraio scorso oggi siamo stati tutti pronti e connessi dal primo giorno, se tutti sappiamo usare Classroom (a proposito, ma è possibile che nessuno si ponga il tema di come stiamo fornendo a Google dati su tutti noi come insegnanti e soprattutto su tutti i nostri figli come studenti?) e non facciamo più confusione con le varie voci di Argo, non è che in realtà abbiamo capito davvero davvero come fare adesso. Tanto che quando si è pensato alla didattica a distanza per il 75 percento molti hanno pensato: appena mettono piede in classe, facciamo una bella verifica. Ovviamente in tutte le materie… Poi ci stupiamo se sono felici di starsene solo a casa.

Senza contare che a settembre abbiamo potuto toccare con mano il vuoto che era stata in troppi casi la Dad, vuoti di mesi in materie che andrebbero coltivate e annaffiate con continuità. Con il paradosso di un lavoro che aumenta quando scompaiono i ragazzi e tutto si fa così più incerto. Avranno capito? Staranno seguendo? Staranno imparando? Sarò loro in qualche modo utile? Avranno guardato quel video tanto appassionante che ho postato su Classroom o avranno pensato “oh che palle, ma tanto non è obbligatorio”? (Che invidia per quei colleghi pieni di certezze!)

Il Covid ci ha costretto a mille domande, ci ha costretto a metterci in discussione in tutti i nostri ruoli di adulti davanti ai ragazzi, nel bene e nel male. Purtroppo però per ora la sensazione è che la seconda ondata ancora di risposte non ne abbia portate.

A Cervia è arrivato l’Albero di Natale: è un abete donato da Madonna di Campiglio

Grazie al Patto di Amicizia con il comune trentino. Sarà illuminato con un impianto a Led

75%albero Abete RossoÈ arrivato il grande abete donato a Cervia da Pinzolo-Madonna di Campiglio, provincia di Trento, comune legato con un Patto di Amicizia.

Verrà acceso il 5 dicembre alle 17.

L’albero è un abete rosso proviene da una zona boschiva del comprensorio di Pinzolo-Madonna di Campiglio-Sant’Antonio di Mavignola soggetta ad un piano di taglio programmato per la rinaturalizzazione dell’area. Nella normale pratica selvicolturale attraverso un piano di assestamento forestale vengono programmati annualmente tagli a raso di intere zone per procedere alla rinnovazione naturale e artificiale e fare in questo modo ringiovanire il bosco.

La gestione dei boschi del Comune di Pinzolo è certificata con protocollo internazionale PEFC che rappresenta un sistema di coltivazioni di boschi con criteri ecosostenibili. Nella gestione di queste tipologie di boschi si presta particolare attenzione al rafforzamento della struttura forestale effettuando tagli selettivi senza intaccare il capitale arboreo.

L’allestimento dell’albero natalizio è a cura del Servizio Verde e da anni il Comune di Cervia, certificato Emas, ha scelto di risparmiare energia elettrica, per illuminare il principale albero natalizio della città con un impianto a Led. Questo infatti permette di ottenere un’elevata luminosità (quattro volte maggiore delle lampade tradizionali), con un’elevata efficienza, una riduzione di consumi elettrici del 40-50 percento e un’alta affidabilità.

Un incontro mare e montagna che vede peraltro il Comune di Pinzolo-Madonna di Campiglio partecipare da anni alla manifestazione “Cervia Città Giardino”, proponendo un allestimento floreale molto apprezzato da cittadini e dai turisti.

Inoltre grazie alle collaborazioni e all’amicizia instaurate negli anni col Comune di Pinzolo-Madonna di Campiglio, insieme al grande abete rosso, sono arrivati in dono due alberi di 7 metri per la Casa del Volontariato e per il Circolo Pescatori La Pantofla, insieme a 20 abeti per il Consorzio Cervia Centro.

Prima multe “arancioni” per un bar aperto e ragazzi in gita al Monte Fumaiolo

Sanzioni per il mancato rispetto delle nuove norme, che vietano anche di uscire dal proprio comune

Sorgente Tevere Monte FumaioloOltre alle circa 20 persone della grigliata, sempre a Porto Fuori domenica è stato sanzionato il Bar Centrale.  Gli agenti, infatti, lo hanno trovato aperto oltre le 18 e non solo per il servizio di asporto, ma anche con una persona intenta a consumare seduta a un tavolino. Ai danni del locale – scrive il Carlino Ravenna – una multa da 400 euro e 5 giorni di chiusura totale.

Tra le multe di queste prime ore di “zona arancione” anche quelle ai danni di alcuni ravennati che facevano parte di un gruppo di 21 ragazzi che domenica mattina si sono dati appuntamento per una scampagnata al Monte Fumaiolo, fuori dal proprio comune (e anche dalla provincia), nonostante i divieti appena entrati in vigore.

Al Pavaglione fino al 12 dicembre un “outlet” dedicato alle birre bavaresi

 

Vincenzo Coletta di La Birra Bavarese", al Pavaglione di LugoFino al 12 dicembre apre nel Pavaglione di Lugo “La Birra Bavarese”, outlet dedicato esclusivamente alle birre dell’Oberfranken.

Dopo la positiva esperienza di questa estate a Cervia, “La Birra Bavarese” di Vincenzo Coletta, membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio AnimaLugo, torna così a Lugo e nel prossimo mese proporrà ai clienti circa 60 etichette di birre che lo stesso Coletta, Biersommelier diplomato alla Doemens Academy di Gräfelfing (Monaco di Baviera), ha selezionato visitando personalmente diversi birrifici dell’Oberfranken, la regione nel nord della Baviera con la più alta concentrazione al mondo di birrifici.

Lo spazio al Temporary Store di Confcommercio Ascom è una nuova tappa del viaggio iniziato nel 2013, quando un gruppo di amici di Lugo decise di fare conoscere le birre del territorio di Kulmbach, città gemellata con Lugo dal 1974.

“La Birra Bavarese” è aperta tutti i giorni dalle 16 alle 21, il mercoledì, sabato e domenica anche dalle 10 alle 13.

Il Ravenna crolla nel derby di Cesena, la rabbia dei tifosi sui social

Giallorossi sconfitti 4-0 e in piena zona play-out

Il Ravenna crolla nel derby di Cesena
Foto Luigi Rega per Cesena Fc

La partita più attesa dell’anno è finita male per i tifosi del Ravenna. Il derby del Manuzzi è finito infatti 4-0 per il Cesena, grazie anche all’espulsione a metà del primo tempo del capitano dei giallorossi, William Jidayi.

Una sconfitta che lascia il Ravenna in piena zona play-out nel girone B del campionato di serie C di calcio (con il Cesena invece che si avvicina ai piani alti).

Sui social monta la protesta dei tifosi, che avevano chiesto alla squadra un cambio di passo nel derby dopo le ultime prove deludenti. E ora rinfacciano alla società anche la retrocessione della scorsa stagione, poi “sanata” con il ripescaggio.

In venti sorpresi a fare una grigliata, multati dai vigili

È successo a Porto Fuori. La nuova ordinanza vieta di mangiare all’aperto

GRIGLIATAQuasi venti persone sono state sorprese dai vigili in un parco di Porto Fuori, alle porte di Ravenna, a fare una grigliata.

È successo all’ora di pranzo di oggi, 15 novembre, primo giorno di “zona arancione” per la provincia e con in vigore da ieri l’ordinanza regionale che, tra le altre cose, vieta la consumazione di alimenti e bevande all’aperto “su area pubblica o aperta al pubblico”.

Senza considerare l’assembramento non autorizzato.

Sono quindi arrivate multe da 400 euro a testa.

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