giovedì
11 Settembre 2025

Una domenica di vaccino anti (papilloma) virus per 350 dodicenni al Cmp di Ravenna

L’Ausl: «Efficace, ben tollerato e molto sicuro». Obiettivo: eliminare il cancro del collo dell’utero»

Vaccini ObbligatoriLa Pediatria di Comunità  ha voluto dedicare una domenica alla vaccinazione per sensibilizzare i genitori e gli adolescenti sul tema della prevenzione dell’infezione da papilloma virus (HPV), un gruppo di virus molto diffusi che infettano l’apparato genitale femminile e maschile.

Domenica 28 febbraio l’attività vaccinale si svolgerà per l’intera giornata e in conformità con tutte le normative di sicurezza previste, presso la sede del Cmp di Ravenna  e coinvolgerà 350 dodicenni di Ravenna e Russi. Per i restanti coetanei del nostro ambito provinciale l’offerta prosegue con la stessa modalità di chiamata e si svolge nei giorni infrasettimanali presso tutti i centri vaccinali della Pediatria di Comunità, ma non è esclusa la possibilità di estendere questa iniziativa anche alle altre sedi.

Il vaccino anti HPV è un vaccino che può prevenire circa il 90 % dei tumori del collo dell’utero, intorno all’80% degli altri tipi di tumori HPV correlati e il 100% dei condilomi. Della vaccinazione traggono vantaggio sia le femmine che i maschi.

Il vaccino è efficace nel prevenire l’infezione, non nel curarla: è quindi opportuno somministrarlo prima del possibile contatto con il virus. Peraltro la sua efficacia è maggiore se eseguito precocemente. Per questi motivi la vaccinazione non andrebbe posticipata. Se il vaccino viene somministrato entro i 14 anni, il ciclo di base prevede due dosi a distanza di sei mesi. A oggi non è prevista alcuna dose di richiamo dopo il ciclo di base.

Oltre che efficace – si legge nella nota dell’Ausl –, «il vaccino è anche ben tollerato e molto sicuro; la sua composizione garantisce infatti che non possa provocare l’infezione».

L’adesione alla vaccinazione anti HPV nel nostro territorio raggiunge l’80% circa della popolazione delle ragazze e ragazzi, una percentuale molto alta (rispetto ai dati nazionali e anche regionali) che testimonia la grande attenzione rivolta al problema dalle famiglie e dal personale sanitario impegnato nella promozione (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologici, personale dei centri vaccinali).

L’Oms stima che eliminare il cancro del collo dell’utero è un obiettivo ambizioso ma fattibile a condizione che vengano messe in atto alcune strategie, tra cui fare in modo che almeno il 90 % delle ragazze con meno di 15 anni siano vaccinate contro l’HPV entro il 2030.

Una petizione online per chiedere un “bike park” a Ravenna

Sostegno anche del Consorzio Pedale Azzurro Rinascita

8db7f2ed 1128 4812 Ad6c 802f5aedd1af Medium PHa registrato oltre 250 sottoscrizioni in poche ore la raccolta firme lanciata on line (sulla piattaforma Change.org, a questo link) dal comitato Amici del ciclismo di Ravenna. I promotori chiedono la realizzazione in città di «un parco di avviamento alle varie discipline legate al ciclismo e alla bicicletta, ma anche uno spazio dedicato a tutti i cittadini pedalatori».

Il comitato sottolinea come il numero di praticanti sia in costante aumento «e tanti sono i genitori che vorrebbero avviare i loro figli a questo sport». A Ravenna, però, «per chiunque voglia avvicinarsi al ciclismo o praticarlo non esiste un spazio adeguato, moderno, attrezzato e protetto per allenarsi in sicurezza e tranquillità. Strutture simili sono invece presenti in altre città nella nostra regione, in Italia e ancora di più all’estero e hanno già mostrato il loro ampio successo sia dal punto di vista dell’avviamento allo sport ma anche come luoghi di aggregazione sociale all’aperto».

Un bike park, secondo i promotori della petizione, «attirerebbe appassionati di bici anche dai comuni limitrofi, oltre che da tutta Italia, nel caso vi venissero organizzati eventi competitivi». Uno spazio come questo permetterebbe anche di praticare in tranquillità e sicurezza attività come il podismo e il pattinaggio. I promotori chiedono che questo progetto venga inserito tra le priorità del Comune di Ravenna in ambito sportivo per i prossimi anni.

A sostenere in via indiretta il progetto anche il Consorzio Ciclistico Pedale Azzurro Rinascita Ravenna, unica società di ciclismo giovanile del comune, che ricorda come sia stata comunque realizzata in questi anni la pista in via Vicoli e sistemata via Fratelli Mazzotti a Classe, per poter già svolgere ciclismo in sicurezza. «Anche in questo periodo di pandemia – si legge in una nota inviata alla stampa dal consorzio – abbiamo realizzato presso la nostra sede di Fornace Zarattini, un percorso di mountain bike che ha garantito la possibilità di fare sport ad oltre 20 ragazzi. La petizione avviata in questi giorni è molto utile e si affianca alle iniziative che come società abbiamo messo in campo e che stiamo valutando con il Comune di Ravenna per la realizzazione di un impianto sportivo dedicato esclusivamente ai giovani che vogliano fare ciclismo».

Faenza piange Fausto Gresini, morto per Covid. «Aveva un cuore grande»

Il sindaco Isola ricorda l’ex pilota, di casa nella città manfreda con il suo team di motociclismo

Fausto GresiniFaenza piange Fausto Gresini, «l’ex pilota e campione ma soprattutto l’uomo dal cuore grande, di casa nella nostra città con il suo team di motociclismo».

Lo scrive il sindaco Massimo Isola sui social, commentando la morte a causa del Covid di Gresini, 60 anni, confermata dallo stesso team sui social, dopo che nella serata di ieri erano rimbalzate sul web notizie non veritiere.

«Ad aprile scorso – ricorda Isola – volle partecipare alla lotta contro il Covid facendo dono di un ventilatore polmonare al San Pier Damano di Faenza. In quell’occasione disse “sono tornato un po’ alle origini, mi sto dedicando a sistemare il giardino e la terra e mi sto godendo la mia famiglia. Questa è la parte che auguro a ciascuno perché troppo spesso diamo per scontate cose che invece non lo sono e non troviamo tempo per apprezzare quello che di più importante abbiamo”. Grazie di tutto Fausto, ci mancherai. Un abbraccio alla famiglia».

Imolese, Gresini è stato due volte campione del mondo nella classe 125. Nel 1997 fondò il team Gresini Racing, con sede principale proprio a Faenza.

Bandiere a mezz’asta per l’attacco terroristico in Congo

La comunità ravennate aderisce all’appello del presidente dell’Anci all’indomani della morte dell’ambasciatore Attanasio

153241272 258930279070406 7466109908945295189 NSono esposte sulle facciate del Municipio e del Palazzo della Provincia di Ravenna (e in diversi altri municipi della provincia, tra cui quello, nella foto, di Russi) le bandiere a mezz’asta italiana ed europea in segno di lutto per la scomparsa  dell’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista che li accompagnava, Mustapha Milambo, a seguito dell’attacco terroristico avvenuto a Goma.

Le amministrazioni di Comune e Provincia e la comunità ravennate si stringono con affetto alle famiglie delle vittime cadute nell’esercizio dei loro compiti istituzionali.

L’appello a mettere le bandiere a mezz’asta arriva dal presidente dell’Anci Antonio Decaro.

«La brutale esecuzione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta, e di Mustapha Milambo, l’autista che li accompagnava, ha lasciato sgomenti tutti gli italiani – si legge in una nota –. Ed è a nome di tutti gli italiani, per onorare la memoria di questi uomini e il lutto che ha colpito le loro famiglie, che chiedo a tutti i sindaci italiani di esporre la bandiera a mezz’asta. Sull’esempio di quanto deciso dal sindaco di Limbiate, il Comune in cui Attanasio era nato, e associandoci all’intenzione di tutti i rappresentanti delle istituzioni nazionali, manifestiamo insieme, come un’unica comunità, la nostra partecipazione alle famiglie che hanno perso i loro cari e la nostra appartenenza al Paese del quale Attanasio e Iacovacci erano leali servitori».

Luci sul teatro contro lo stop. E all’Alighieri inaugurata la nuova illuminazione

Il progetto illuminotecnico completo diventerà il segno distintivo nelle serate di spettacolo

Un luminoso messaggio di speranza dal Teatro Alighieri di Ravenna: il progetto curato e realizzato da Quick Lighting, che ora abbraccia anche i lati su Piazza Garibaldi e Piazzetta Einaudi, è stato svelato lunedì sera (22 febbraio) per la prima volta nella sua interezza alla presenza del prefetto Enrico Caterino, del sindaco Michele de Pascale, dell’assessora Elsa Signorino, della direzione del Teatro nonché Pier Luigi Pizzi e Ottavio Dantone, impegnati all’Alighieri per la nuova produzione di Orfeo che debutterà in autunno.

In attesa che sia possibile riaprire le porte al pubblico e in occasione dell’iniziativa nazionale Facciamo luce sul teatro! (a cui hanno aderito anche gli altri teatri della provincia di Ravenna), anche l’Alighieri si illumina di un messaggio di speranza: ogni sera la facciata impreziosita dall’intervento di Quick Lighting e inaugurata a dicembre mette in risalto l’edificio cuore culturale di Ravenna.

Il progetto illuminotecnico completo – basato su un meticoloso studio dell’edificio per rispettarne l’integrità del disegno architettonico e sottolinearne la monumentalità – diventerà il segno distintivo dell’Alighieri nelle serate di spettacolo

In marzo in regione il 38 percento di dosi in più di vaccino rispetto a febbraio

Oltre 108mila per la Romagna. L’assessore: «Noi siamo pronti»

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAOltre 470mila dosi di vaccino contro il Covid-19 (esattamente 472.820) in arrivo in marzo in Emilia-Romagna. È stata infatti definita la consegna complessiva da Piacenza a Rimini per il prossimo mese, con un aumento del 38% previsto rispetto alle forniture di febbraio, quando il quantitativo ricevuto è stato poco più di 340.000.

La maggior parte dei vaccini saranno consegnati da Pfzier-Biontech (287.820 somministrazioni), a seguire da Astrazeneca (116.100) e Moderna (68.900).

«Noi siamo pronti ed auspichiamo sempre più un aumento della fornitura di vaccini per la popolazione, soprattutto la più vulnerabile – dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Occorre che si recuperi al più presto le quantità di dosi decurtate e non consegnate nei due mesi scorsi, accelerando il percorso di immunizzazione dei cittadini. Il quantitativo previsto per il mese di marzo sarebbe un segnale positivo».

La distribuzione dei vaccini sui territori

La consegna per Aziende sanitarie e ospedaliere, che non tiene conto della popolazione residente in assoluto ma del numero di soggetti a cui è destinato il vaccino, a marzo prevede 35.030 dosi in distribuzione a Piacenza (di cui 22.230 Pfizer-Biontech, 5.900 Moderna e 6.900 Astrazeneca), 47.650 a Parma (di cui 29.250 Pfizer-Biontech, 6.400 Moderna e 12.000 Astrazeneca), 51.550 a Reggio Emilia (di cui 29.250 Pfizer-Biontech, 7.900 Moderna e 14.400 Astrazeneca), 78.110 a Modena (di cui 50.310 Pfizer-Biontech, 9.600 Moderna e 18.200 Astrazeneca), 94.830 a Bologna (di cui 57.330 Pfizer-Biontech, 14.400 Moderna e 23.100 Astrazeneca), 13.890 a Imola (di cui 8.190 Pfizer-Biontech, 1.900 Moderna e 3.800 Astrazeneca), 43.480 a Ferrara (di cui 28.080 Pfizer-Biontech, 6.000 Moderna e 9.400 Astrazeneca) e 108.280 nelle aree di competenza dell’Asl della Romagna, che comprende le provincie di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (di cui 63.180 Pfizer-Biontech, 16.800 Moderna e 28.300 Astrazeneca).

Grattacoppa, ponte chiuso un anno per rifarlo. Sarà spostato anche il fiume Lamone

Il collegamento tra Torri e Savarna sarà demolito e ricostruito più alto e più largo. Il corso d’acqua verrà disegnato al centro dell’alveo

Pontegrattacoppa
Un rendering del nuovo ponte sul fiume Lamone tra Torri e Savarna

Dall’8 marzo sarà chiuso al traffico il ponte sul Lamone che collega Torri a Savarna, nella frazione di Mezzano nel forese nord di Ravenna: la chiusura durerà un anno per consentire demolizione e ricostruzione. L’importo dei lavori, finanziati interamente dal Comune, è di 2,8 milioni di euro. Per superare il corso del fiume i veicoli dovranno utilizzare il ponte a monte su via Reale o a valle su via Sant’Alberto. L’amministrazione comunale sta valutando la possibilità di ristori (in forma di esenzioni sui tributi localil) per le 4-5 attività imprenditoriali nei due centri abitati a ridosso del ponte e maggiormente danneggiate dal cantiere.

Il manufatto attuale, a cinque campate per una lunghezza totale di circa cento metri, risale circa sessant’anni fa. Verrà demolito completamente, comprese le fondazioni: «C’è un grave stato di degrado avanzato – spiega l’ingegnere Gianluca Rizzo, dirigente comunale del servizio Strade -. Il calcestruzzo è scoppiato e i ferri sono ossidati».

Prospetto
In alto il prospetto del ponte esistente sul Lamone tra Torri e Mezzano. In basso il nuovo ponte. Si può notare lo spostamento verso il centro del corso del fiume

Il nuovo ponte sarà a tre campate con fondazioni profonde tra 24 e 30 metri. Sarà più alto per esigenze idrauliche e più largo. Si passerà dai 9,3 metri attuali a tredici: la parte carrabile, con una corsia per senso di marcia, sarà di 6,5 metri con banchine asfaltate ai lati larghe un metro, oltre il guardrail un marciapiede di un metro. Anche le rampe di accesso verrano allargate, ridisegnate per addolcire la curva. Realizzato con una struttura mista acciaio e calcestruzzo: verrà usata lega con microparticelle di rame che daranno una colorazione rossastra simile alla ruggine. In realtà è l’opposto: «La patina è un film protettivo – spiega ancora Rizzo – che abbatte i costi di manutenzione perché non sarà necessaria zincatura e verniciatura».

L’intervento prevede anche la risagomatura delle sponde del fiume con lo spostamento dell’alveo. Oggi l’acqua scorre a ridosso dell’argine sud, nella nuova conformazione del ponte invece il corso sarà spostato più al centro. Nel complesso questo servirà per migliorare la sicurezza idraulica.

Comparazione
Il ponte sul fiume Lamone a Grattacoppa: a sinistra lo stato attuale, a destra il rendering di come sarà

Il sindaco Michele de Pascale ha assicurato che gli uffici comunali hanno fatto tutti gli accertami preventivi possibili per evitare inconvenienti che prolunghino i tempi del cantiere. Nella mattinata odierna, 22 febbraio, il primo cittadino ha fatto visita alle attività commerciali per manifestare l’intenzione di individuare aiuti a favore di queste imprese.

La preoccupazione dei cittadini e degli imprenditori è legittima se si guarda alla storia recente dell’intervento. Il cantiere era iniziato a febbraio 2020 e venne chiuso a marzo perché venne individuato un cavo Telecom che la compagnia telefonica non aveva segnalato: è stato quindi necessario attendere i tempi di Telecom per questo spostamento prima di poter riprendere il cantiere.

Ma le vicende del ponte sono travagliate da circa dieci anni, come ha spesso ricordato il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr. Una relazione del 2011 lo metteva fra i 48 del Comune più bisognosi di interventi. Venne introdotto il transito limitato ai mezzi fino a 20 tonnellate. Un progetto preliminare di ristrutturazione da 1,7 milioni di euro avrebbe fatto nascere un nuovo ponte per il 2017. Al momento in cui il Comune andò per affidare la redazione del progetto definitivo ed esecutivo, ci si accorse che mancavano le carte originali. E così partì tutto da capo per arrivare al progetto di demolizione e ricostruzione da 2,8 milioni di euro.

Per mitigare i disagi dei residenti che utilizzano i mezzi pubblici, soprattutto studenti, verrà introdotta una navetta che collega Torri e Mezzano passando da Borgo Masotti: servirà a portare i passeggeri alle fermate in via Real per le coincidenze con le linee principali.

Covid, 117 nuovi casi in provincia di Ravenna. E altri due morti

 

Contagi grossomodo stabili in provincia di Ravenna, sempre sopra quota 100, per la precisione 117 quelli registrati alle 12 di oggi, 22 febbraio: si tratta di 61 maschi e 56 femmine; 49 asintomatici e 68 con sintomi; 113 in isolamento domiciliare e 4 ricoverati.

I tamponi eseguiti sono stati 887.

La Regione ha comunicato 2 decessi per la provincia di Ravenna: due uomini di 73 e 95 anni.

Sono state comunicate circa 28 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 22 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 247.856 casi di positività, 1.847 in più rispetto a ieri (821 sono asintomatici), su un totale di 12.312 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 15%, non indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.325in più rispetto a ieri e raggiungono quota 200.972.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 36.516 (+499 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.305 (+410), il 93,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 23 nuovi decessi: 2 a Piacenza (una donna di 86 anni e un uomo di 81 anni); 3 nella provincia di Parma (due donne di 77 e 87 anni e un uomo di 83); 3 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 96 e due uomini di 86 e 91 anni); 2 nella provincia di Modena (una donna di 94 anni e un uomo di 74); 3 nella provincia di Bologna (una donna di 93 anni e due uomini di 72 e 79 anni); 2 nel ferrarese (due donne, entrambe di 91 anni); 2 in provincia di Ravenna (due uomini, di 73 e 95 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 94 anni e un uomo di 90 anni); 4 nel riminese (due donne di 88 e 89 anni e due uomini di 76 e 94 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.368.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 194 (+10 rispetto a ieri), 2.017 quelli negli altri reparti Covid (+79).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 10 a Parma (+1),17 a Reggio Emilia (+1), 44 a Modena (+1), 56 a Bologna (+),13 a Imola (+1), 18 a Ferrara (+4), 3 a Ravenna (+1), 2 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato) e 14 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:19.602 a Piacenza (+17 rispetto a ieri, di cui 12 sintomatici),17.127 a Parma (+119, di cui 80 sintomatici), 31.916 a Reggio Emilia (+159, di cui 59 sintomatici), 43.278 a Modena (+331, di cui 228 sintomatici), 50.257 a Bologna (+518, di cui 272 sintomatici), 8.641 casi a Imola (+125, di cui 59 sintomatici), 14.405 a Ferrara (+124, di cui 27 sintomatici), 18.596 a Ravenna (+117, di cui 68 sintomatici), 9.413 a Forlì (+58, di cui 40 sintomatici), 11.189 a Cesena (+112, di cui 84 sintomatici) e 23.432 a Rimini (+167, di cui 97 sintomatici).

Il Comune di Faenza non vede l’ora di riempire le piazze: un bando per la cultura

Saranno finanziati dieci progetti di spettacolo dal vivo con 3mila euro ciascuno, non appena le regole lo consentiranno

RAVENNA 21/04/18. NOTTE D’ ORO PRIMAVERA.

Musica, teatro, danza e letteratura. Sono questi gli ambiti ai quali si rivolge l’ultimo bando che l’amministrazione comunale di Faenza è in procinto di pubblicare dedicato agli operatori culturali. Con un’operazione inversa rispetto al passato, in questo caso non si effettueranno ristori per mancati guadagni a causa dell’inattività dettata dall’emergenza sanitaria ma verranno finanziati progetti che verranno svolti non appena sarà possibile ripartire con gli spettacoli dal vivo.

Si tratta di un bando da 30mila euro, con termine fissato al 15 marzo.

«Non finanzieremo ciò che non è stato fatto ma abbiamo deciso di “incentivare a fare” – commenta il sindaco Massimo Isola – anche in linea con quanto chiesto recentemente dal Consiglio comunale: abitare e vivere la città nel periodo estivo con attività ed eventi. Si è quindi deciso di finanziare dieci progetti, da 3mila euro ciascuno, con precedenza per quelli che potranno realizzarsi sin da subito, non appena si potranno mettere in campo spettacoli dal vivo, indicativamente da maggio-giugno. Vogliamo dare un segnale concreto ai nostri operatori culturali. Questo però è solo il ‘primo tempo’ di un’operazione più ampia. In primavera saremo al lavoro per un secondo bando, da 50mila euro, quello che veniva proposto anche negli anni passati, per appuntamenti da realizzarsi nel secondo semestre».

Il Bando può essere scaricato dalla home page del sito del Comune di Faenza all’indirizzo: http://www.comune.faenza.ra.it/In-evidenza/Ripartiamo-con-la-cultura.

Via libera del Governo: spostamenti tra regioni vietati fino al 27 marzo

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge Covid che proroga il divieto di spostamenti tra regioni (anche gialle) fino al 27 marzo.

Confermata anche la regola che limita gli spostamenti verso le abitazioni private a due adulti con in più solo i figli minori di 14 anni, mentre la novità è che tali spostamenti diventano vietati in zona rossa.

La musicista costretta a fare la rider: «Senza concerti non avevo più entrate»

Stefania Pedretti (OvO): «È un piccolo lavoro, ma mi aiuta molto. La speranza è che la pandemia faccia rinascere la cultura»

Susheria
Stefania Pedretti (a destra) con lo staff della Susheria

Stefania Pedretti è una musicista rock ravennate, nota nel settore in tutta Italia e anche oltre, in particolare con il progetto OvO, che condivide con Bruno Dorella.

Stefania, da artista come stai vivendo questa pandemia?
«La risposta sincera sarebbe “male”: queste restrizioni hanno bloccato il mio modo di esistere e stanno compromettendo tutta me stessa. Ma sto cercando di essere forte. Quando un anno fa è scoppiata la pandemia ero all’estero in tour con il mio gruppo OvO a presentare il nostro nuovo album (“Miasma”, per molte riviste del settore tra i migliori del 2020, ndr). È stata una situazione veramente difficile e molto stressante, dopo poche date abbiamo deciso di abbandonare il tour e ritornare a casa, appena in tempo dato che pochi giorni dopo hanno cominciato a chiudere i vari confini europei. Diciamo che il primo lockdown è stato duro, ma anche rigenerante, perché per la prima volta sono stata a casa a lungo e questo mi ha permesso di passare maggior tempo con la mia compagna Francesca (Morello, anche lei musicista, in arte R.Y.F., ndr) e ho potuto riscoprire Ravenna e i suoi dintorni».

La seconda ondata è stata più pesante?
«Mi ha colto ulteriormente di sprovvista perché ero carica di nuove aspettative, con concerti programmati per l’autunno e l’inverno. Invece è stato nuovamente tutto cancellato e rispetto alla scorsa primavera non riesco ad avere prospettive per un imminente futuro, anche perchè nel giro musicale ormai si parla di organizzare concerti in autunno e tour nel 2022, quindi è dura immaginarsi un periodo così lungo di impossibilità a suonare, soprattutto per una come me abituata ad essere sempre in giro e che ha fatto dell’andare in tour il suo stile di vita, oltre che la professione. Trovo un po’ strana la scelta di queste ultime restrizioni per cui circoli, locali, teatri, cinema e quindi tutti i luoghi di cultura debbano restare assolutamente chiusi, mentre altre attività sono aperte anche se in modalità ridotta. Non ha molto senso. Oltre tutto stiamo arrivando a un anno esatto dalla chiusura di moltissimi spazi e quindi molti rischiano di non aprire più, già alcuni posti piccoli hanno dovuto chiudere perché non sono supportati economicamente».

E tu invece come hai fatto fronte alle mancate entrate?
«Solitamente non guardo ai soldi, ho uno stile di vita molto modesto e quindi riesco a sopravvivere con le mie poche entrate, ma senza concerti non ne avevo praticamente più nessuna. Inizialmente c’è stato un forte supporto dai fan che ci hanno sostenuti acquistando il nostro merchandise online. Ma non è durato molto, anche perchè credo che chi ci segue sia nella stessa condizione economica. Fortunatamente poco prima di Pasqua ho trovato un lavoro come rider. Parlando della mia situazione complessa, una delle due proprietarie del ristorante La Susheria di Ravenna, Talita Simone, mi ha spiegato che rispetto al solito avevano moltissimi ordini, soprattutto da fuori Ravenna, e che quindi avevano bisogno di personale per le consegne. Ho lavorato per loro per tutto il primo lockdown fino a inizio estate, quando si è ricominciato a suonare. Appena è iniziato questa sorta di secondo lockdown mi hanno chiesto se volevo tornare. È un piccolo lavoro solo nei weekend, ma mi aiuta moltissimo sia a livello economico che di salute mentale. Sono veramente grata per il supporto che mi hanno dato. Un altro piccolo aiuto, ma che ha fatto la differenza, è arrivato dal Comune di Ravenna che ha reso veramente accessibili i contributi per i buoni spesa e anche l’aiuto a pagare le bollette».

Come ti immagini il ritorno ai concerti? La pandemia cambierà anche il futuro della scena musicale?
«È veramente difficile risponderti, forse si ricomincerà come la scorsa estate con concerti all’aperto e con grosse limitazioni per quelli al chiuso, ma spero che finisca presto questa fase e si possa ritornare a viverseli liberamente. Ammetto che li immagino carichi di energia, con una forte partecipazione degli amanti del suono e forse un ritorno da parte di tutte le persone che in questi anni si erano disinteressate alla musica. Sento che c’è una gran voglia di ritornare a condividere e vivere, e i concerti ti donano proprio questo. Sicuramente ci saranno dei cambiamenti, io non amavo la strada che aveva intrapreso ultimamente la musica, dove anche nell’underground dominavano le leggi di mercato. Sono felice se si ritornerà a qualcosa di più genuino. Ma soprattutto spero che si ricrei una scena musicale, che si capisca quanto sia importante supportarci ed essere uniti. Questo è un po’ il mio augurio: che da questa pandemia ci sia una rinascita della musica e in generale della cultura».

Finisce fuori strada con l’auto contro una cabina Enel, 62enne muore sul colpo

Incidente in via Pietramora, la vittima è di Faenza. Sul posto vigili del fuoco e polizia locale

IncidentePietramoraLUn uomo di 62 anni di Faenza è morto stamani, 22 febbraio, in un incidente stradale a Brisighella. La sua vettura, una Fiat Punto bianca, stava percorrendo via Petramora da monte verso valle ed è uscita di strada: verso le 7.15 l’auto ha impattato contro una cabina di derivazione dell’Enel. Sul posto, oltre ai vigili dell’Unione, è intervenuto il personale del 118 e una squadra dei vigili del fuoco di Faenza. Sono in corso di accertamento da parte degli agenti della Sezione infortunistica del comando di via Baliatico le cause della fuoriuscita di strada.

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